Enzo De Giorgi
Pizzica con fisarmonica
2018-11-13 23:13:52
Un mio "vecchio" dipinto ambientato nel mio Salento. "Sognanti figure con gli occhi chiusi e i capelli al vento abitano scenari rurali in una mitopoiesi tranquilla, al netto di elucubrazioni e arrovellamenti cerebrali. Piccole chiese e case di campagna, floride piante di fichi d’India, imperituri muretti a secco, connotano territorialmente i dipinti, rivelando nel paesaggio salentino il primum movens delle sue fantasiose quinte. Su tutto domina il caldo sole del sud, non allo zenit ma al tramonto come rivelano le lunghe ombre, condizione endogena, elemento esistenziale ed antropico ancor prima che fattore naturale. I suoi personaggi assumono non di rado un atteggiamento estatico, inducendo lo spettatore all’emulazione, ad interrogarsi su quella beatitudine, che non è difficile riconoscere nel rinnovato contatto con la natura. Una figurazione onirica, propriamente fiabesca, che nella scala cromatica di ocra e rossi, perfettamente accordata con verdi tenui e azzurri delicati, trova delicate armonie, suadenti proposte di una narrazione iconica densa di riferimenti alla metafisica e al surreale. La linea sinuosa si muove in un disegno serrato componendo scene rurali libere dalla mortificante condizione della periferia. La traccia pittorica scivola tranquilla sulla tela, senza interruzione o pentimento, racchiudendo contenute zone di colore delicatamente sfumate". (C. Cipriani)
Enzo De Giorgi
Fra Menti d'Arte:14 e 15 ottobre 2017 a Villa Tabor ( Nardò)
2018-11-12 23:33:28
Enzo De Giorgi propone uno spaccato degli esiti più recenti della sua ricerca. Sognanti figure con gli occhi chiusi e i capelli al vento abitano scenari rurali in una mitopoiesi tranquilla, al netto di elucubrazioni e arrovellamenti cerebrali. Piccole chiese e case di campagna, solide nei vani parallelepipedi, floride piante di fichi d’India, imperituri muretti a secco, connotano territorialmente i dipinti, rivelando nel paesaggio salentino il primum movens delle sue fantasiose quinte. Su tutto domina il caldo solo del sud, non allo zenit ma al tramonto come rivelano le lunghe ombre, condizione endogena, elemento esistenziale ed antropico ancor prima che fattore naturale.I suoi personaggi assumono non di rado un atteggiamento estatico, inducendo lo spettatore all’emulazione, ad interrogarsi su quella beatitudine, che non è difficile riconoscere nel rinnovato contatto con la natura. Una figurazione onirica, propriamente fiabesca, che nella scala cromatica di ocra e rossi, perfettamente accordata con verdi tenui e azzurri delicati, trova delicate armonie, suadenti proposte di una narrazione iconica densa di riferimenti alla metafisica e al surreale. La linea sinuosa si muove in un disegno serrato componendo scene rurali libere dalla mortificante condizione della periferia. La traccia pittorica scivola tranquilla sulla tela, senza interruzione o pentimento, racchiudendo contenute zone di colore delicatamente sfumate. Alberi spogli e campi deserti determinano atmosfere autunnali, mentre minuti ed episodici dettagli come pesci o figurine volanti restituiscono le singole scene al dominio dell’onirico. Donne abbandonate su letti in piena campagna, con sassi sulle spalle o nei panni di marionettiste, celano, dietro l’apparente spensieratezza, dubbi e spaesamento. Una figurazione colloquiale, a tratti ammiccante, capace di sfuggire alla retorica del figurativo e di riconsegnare alla quotidiana esistenza la magia del sogno e della fantasia. Spazio labile e infinito come quello di uno specchio riflettente realtà discordanti, la pittura diviene alternativa, possibilità di evasione da una vita che ci affligge.
Enzo De Giorgi
Mitologia
2018-11-08 21:42:26