Enrico Cattani

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Iscriviti qui: https://www.sixthcontinent.com/citizen_affiliation/74010/1 Di primo acchito, Sixth Continent potrebbe sembrare un semplice sistema di acquisto di carte prepagate, con cui pagare i più disparati servizi, dalla spesa al supermercato alla benzina. In realtà dietro il suo modello di business si nasconde un innovativo meccanismo di profit sharing, che permette anche ai consumatori di diventare partecipi della catena dei profitti generati dai loro consumi. Insomma, anche i consumatori possono guadagnare attraverso i propri acquisti. Già, ma come? Il portale di Sixth Continet, lanciato in Italia soltanto da qualche giorno, dà la possibilità di acquistare shopping card legate a oltre 1.500 marchi, tra cui Amazon, Zalando, Ikea, Q8, Apple, Adidas, Eataly, Q8 e Pam. L’iscrizione al portale è gratuita e ogni nuovo utente viene omaggiato con un credito di benvenuto di 4 euro. Per ogni shopping card acquistata, con tagli che partono dai 20 euro, l’utente andrà poi ad accumulare una serie di crediti extra, spendibili per acquistare ulteriori card. Ma non è tutto. Sixth Continent guadagna acquistando dalle aziende grandi quantità di shopping card e ottenendo con alcune aziende condizioni particolarmente vantaggiose che generano un plus valore rispetto al valore facciale delle card stesse. Un esempio? Il portale acquista dal brand X una partita di carte da 100 euro, pagandole però soltanto 90 l’una. In questo caso, rivendendo le carte in questione, Sixth Continent guadagna 10 euro per ogni card. In secondo luogo, i brand riconoscono alla piattaforma commissioni sulle vendite dei loro prodotti e servizi. Infine, numerose aziende creano promozioni su Sixth Continent per generare maggiori vendite grazie a speciali offerte. Di tutti questi guadagni, Sixth Continent trattiene per sé solo il 30% dell’importo. Il restante 70% viene poi ridistribuito agli utenti: il 50% va direttamente ad alimentare il portafoglio digitale di crediti extra del singolo cliente che acquista la card, mentre il restante 20% viene distribuito sul totale degli utenti attivi della piattaforma, ovvero quelli che hanno effettuato l’acquisto di almeno una card nel corso dell’ultimo mese. Ecco un esempio pratico, fornito dallo stesso portale: “Acquisto sul sito una shopping card del brand X da €100 pagandola €100 con la carta di credito. Su questo acquisto guadagno crediti pari a €10, che vengono depositati nel mio portafoglio digitale. A questi si aggiungono ogni giorno ulteriori micro-crediti generati indirettamente dalla totalità degli acquisti effettuati sulla piattaforma (ad es. €5). Il saldo dei miei crediti sarà in questo caso pari a €15. Con questo credito posso affrontare il successivo acquisto di una shopping card del brand Y, ad esempio di carburante, del valore ad es. di €30 pagando con la mia carta di credito solo €15 perché per la restante parte utilizzo il credito (€15) accumulato nel portafoglio. E così via con gli acquisti successivi. Più acquisti – che già farei nella mia vita – faccio passare tramite Sixth Continent, più guadagno”. Ecco allora spiegato il meccanismo di profit sharing, che punta a creare una community intorno agli acquisti online. Le shopping card sono disponibili generalmente in versione digitale (solo in alcuni casi anche in versione cartacea) e hanno una validità compresa tra i 18 mesi e i 10 anni.

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