Emanuela Bonfili

Casa & Arredamento

Uno spazio tutto per sé.

2019-01-23 15:42:01

Molte persone tra cui artisti, pensatori e filosofi, hanno sentito e sentono l’importanza di non perdere il collegamento con il proprio sé, manifestando l’esigenza di avere uno spazio “della solitudine”, un luogo riservato a loro stessi. Giusto per fare qualche esempio, Virginia Wolf aveva un capanno in campagna in cui amava rifugiarsi per creare le sue opere immersa nella calma e nel silenzio. Lo scrittore inglese Thomas de Quincey scriveva che “chi non lastrica la propria vita di solitudine non scoprirà mai le potenzialità autentiche del proprio intelletto”. Un esempio dei nostri giorni Oran Pamuk scrive: “ritrovarsi da soli in una camera per prendere coscienza della moltitudine dei propri sogni”. Infine il celebre architetto le Courbusier, uno dei padri dell’architettura moderna, donò a sua moglie un capanno interamente costruito in legno con vista mare, a Cap Martin. Il Cabanon aveva pianta quadrata con lato di metri 3,66 e qui i coniugi trascorrevano le vacanze estive in estrema semplicità, anzi nell’ essenzialità. “A un uomo in vacanza non serve molto più di un letto, servizi, un tetto e la vista del sole che risplende sul mare”. In un mondo sempre connesso, come quello contemporaneo queste cose potrebbero sembrare un vezzo, fanaticherie d’altri tempi, eppure l’esigenza di essere in contatto profondo con noi stessi non può essere considerata un capriccio, ce lo dimostrano il proliferare di proposte e percorsi, legati in genere alle discipline orientali, proprio rivolte (per sintetizzare al massimo) alla ricerca di un equilibrio interiore. Certamente non è così semplice avere a disposizione un capanno nella natura, ma è possibile pensare e progettare un piccolo spazio all’ interno della propria casa, che sentiamo particolarmente nostro. Uno spazio che all’ occorrenza possa godere di una certa riservatezza, ad esempio con l’utilizzo di un elemento divisorio come un paravento o una parete scorrevole, oppure semplicemente quella poltrona vicino alla finestra, da cui godere dei raggi del sole sorseggiando una tisana in compagnia di un buon libro.. Sovente sono i bambini che amano inventare dei piccoli rifugi tutti per loro, degli spazi in cui sentirsi “come in una bolla” fuori dal mondo. Voi cosa ne pensate, avete mai sentito questo tipo di esigenza? E avete trovato una soluzione? Se ne avete voglia, lasciate una testimonianza in merito.