Emanuela Bonfili

Casa & Arredamento

ROMA STAZIONE TIBURTINA: CAPOLINEA versus AUTOSTAZIONE.

2019-10-28 15:39:08

Gli abitanti della zona stazione Tiburtina, negli anni sono sempre stati attivi nel cercare di difendere il territorio in cui vivono, attraverso le varie forme partecipative previste in una società democratica.

Si sono battuti affinché venisse demolito il tratto di tangenziale di fronte alla stazione e incredibilmente lo scorso agosto è stato aperto il cantiere per eliminare il mostro. Di questo sono grati alla Sindaca.

Ma nel corso di questo anno,   si sono fatti promotori anche di un’altra importante iniziativa: un progetto per la riqualificazione dell’area   sotto forma di petizione popolareSono state raccolte circa 8.000 firme (ne sarebbero bastate 5.000), il progetto ha poi ricevuto l’avvallo dei municipi II e IV, a breve si dovrà pronunciare il consiglio comunale.


Questo progetto viene da tutti apprezzato per la sua semplicità di attuazione, infatti non fa altro che ricucire i   vari  “pezzi” di città mettendoli a sistema. Gli elementi che lo caratterizzano: il bosco esistente (in un mondo in cui tutti giustamente si preoccupano di piantare alberi), la piazza, un parco lineare con anello ciclopedonale (la circonvallazione  sarà destinata a viabilità di cantiere) ed infine l’autostazione.


Proprio il mantenimento dell’autostazione nell’ area, pare susciti molte contrarietà a chi dovrebbe deliberare sul progetto. 

Forse non a caso il comune recentemente ha provato a proporre una sorta di soluzione alternativa, ovvero uno scarno schema planimetrico in cui un capolinea degli autobus viene posizionato sul lato Pietralata. Ma non solo: in data 4 ottobre sempre il comune  delibera lo spostamento dei  pullman ad Anagnina, un altro capolinea.


Due sono gli aspetti che colpiscono maggiormente.


Il primo è quello che chi investe cariche a servizio dei cittadini, proprio perché a loro servizio, dovrebbe avere il dovere di ascoltare. Pare che non siano bastate le 8.000 firme, i pareri dei Municipi,  né il buon senso, vista la vicinanza con La Sapienza o il Policlinico Umberto I.

La seconda riguarda l’autostazione. I cittadini nella loro ambiziosa proposta hanno immaginato una VERA AUTOSTAZIONE, vediamo cosa significa.

Purtroppo nel 2019 in una capitale di un paese che siede al G8, è ancora necessario spiegare cosa significhi autostazione.

Autostazione significa prima di tutto servizi al viaggiatore (sala d’attesa, dei servizi igienici: scendere da un pullman proveniente dalla Polonia o da Catanzaro senza   nemmeno un bagno, non è proprio il massimo..), significa un indotto commerciale nell’intorno, significa un sistema di videosorveglianza e quindi maggiore sicurezza. Poi ci sono tutti gli aspetti che gli ambiziosi cittadini hanno immaginato in termini di sostenibilità ambientale: ovvero un’autostazione coperta da pannelli fotovoltaici per produrre energia elettrica (da energivora a produttrice di energia), degli stalli videosorvegliati per le biciclette (nel progetto ci sono le ciclabili), colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, tanto per dirne qualcuna.


Inutile aggiungere che il passeggero arrivando a Tiburtina ha a  disposizione, metro e treni, compreso quello per Fiumicino.


Purtroppo al comune di Roma con l’immaginazione non si va oltre dal concepire un semplice capolinea, quindi la tenzone si riduce a CAPOLINEA versus AUTOSTAZIONE.


Attualmente il servizio dell’autostazione è fornito dalla società Tibus. Nel caso in cui il progetto partecipato venga approvato, chi gestirà la nuova autostazione? Chiunque si aggiudichi il bando.


Questo è un aspetto fondamentale, altrimenti se per qualcuno l’intento è quello di punire Tibus, si finisce con buttare il bambino insieme all’ acqua sporca.

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