La piattaforma ha effettuato la transizione verso un nuovo mezzo di accesso ai servizi.

GOS Coin è pienamente operativo sulla piattaforma GIG-OS!

La fase di transizione dell'integrazione del protocollo GOLD CONVERGENCE è stata ufficialmente completata.

Alla conferenza principale del 2021, che si è tenuta l'8 ottobre, abbiamo collegato la piattaforma GIG-OS alla prima versione del protocollo decentralizzato GOLD CONVERGENCE e reso GOS Сoin lo strumento principale per accedere alle caratteristiche del protocollo.

Alla conferenza, abbiamo discusso in dettaglio l'importanza della transizione della piattaforma al protocollo e il significato di questo passo avanti per il nostro business comune in termini di evoluzione.

La fase di transizione è ufficialmente finita!

Nel mese di aprile di quest’anno era stato assoluto il divieto da parte della Banca centrale turca di utilizzare le criptovalute per poter effettuare pagamenti per servizi anche a carattere pubblico. Tutti gli asset digitali e qualunque collegamento con la blockchain non potevano rientrare nelle dinamiche d’acquisto dei cittadini turchi. Questo divieto aveva costretto moltissimi investitori del Paese, che possedevano quantità importanti di criptovalute, a convertire in valuta legale tutto quello che era presente nei portafogli decentralizzati. La Turchia non è nuova a divieti del genere. Già in precedenza aveva chiesto l’esclusione totale dell’utilizzo della PayPal. La forzata manovra per spostare il tutto verso una regolamentazione di Stato non ha però portato i frutti attesi. Il problema è stato posto soprattutto in occasione di una campagna informativa che nei mesi passati ha disegnato il mondo delle criptovalute come scenario adatto soprattutto a crimini legati al riciclaggio di denaro sporco.

La stessa banca centrale non ha insistito più di tanto, avendo già spaventato i clienti e gli investitori riguardo ad una eccessiva volatilità delle criptovalute nel caso di nuovi progetti rivolti alla finanza parallela. Nello specifico la banca Centrale aveva chiaramente espresso il concetto di base di non poter portare avanti modelli di investimento o business che avessero come collegamento le valute digitali. Da questa decisione di non partecipazione sono però da sempre escluse le banche a carattere commerciale. I cittadini turchi possono quindi depositare la valuta legale del loro paese (la Lira) anche su exchange crypto. Quello che da poco però è accaduto in Turchia è stato un improvviso dislivello come mai prima tra i valori massimi raggiunti da Bitcoin e un calo improvviso della Lira turca. Rispetto al dollaro, la valuta legale di Stato in Turchia ha perso in un solo giorno il 15%. Questo massimo storico raggiunto dalla regina delle criptovalute ha messo di buone speranze tutti gli investitori turchi che prima avevano possibilità di attivare il proprio wallet. Lo stesso Tayyip Erdoğan, di fronte all’evidenza di un’inflazione improvvisa, sta cercando di porre un freno alla crisi che interessa la Lira. Dal punto di vista degli analisti esperti del settore crypto, Bitcoin potrebbe invece essere un’arma per risollevare le sorti economiche del paese, almeno in una buona percentuale. Sono ormai quasi dieci anni che la valuta legale di Stato in Turchia continua a perdere punti. Purtroppo, il presidente continua la sua guerra contro le criptovalute non ragionando invece su di una possibile alleanza per frenare la crisi economica incombente.

Grazie per la lettura seguimi per altri articoli interessanti.