Libri che ci ricordano ciò che l'ego non vuole sentire...
Il Corpo di dolore
Alimento primario dell'ego, come configurazione autonoma, è la sofferenza. L'ego teme la felicità come una gazzella teme il leone, perché rappresenta la sua fine.
Ego e corpo di dolore sono sinonimi. Finché c'è ego c'è sofferenza.
C'è una biochimica della sofferenza, una biochimica dell'ego, alla quale si diventa assuefatti come ad una droga. La felicità prolungata ci fa entrare in astinenza.
Quando non ci sono circostanze esterne che creano problemi, ci pensa l'ego a cercarle, per procurarsi la droga di cui ha bisogno.
Nel generare queste situazioni, l'ego ha un'abilità incomparabile. D'altra parte il mondo offre un'ampia messe di opportunità : se il nostro lavoro ci dà soddisfazione, possiamo sempre metterci in coppia con qualcuno che ci garantisca la dose giornaliera di difficoltà. Chi su questo terreno è per natura prudente, e vuole la massima sicurezza di ottenere risultati, deve cercarsi un partner borderline. Dopo un mese di idillio, almeno due anni di inferno sono assicurati.
Tratto da ComPassione e leggerezza.