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Sbergia: l’antico e prelibato frutto siciliano

2021-09-09 17:23:57

Piccola come un’albicocca, tondeggiante come una mela e dal profumo inebriante: la Sbergia è una prelibatezza 100% siciliana, tutta da scoprire. Stiamo

parlando di una varietà di pesca nettarina molto nota sull’Isola (ma praticamente introvabile nel resto della penisola) che viene coltivata in un’area piuttosto ristretta e che, purtroppo, è a rischio estinzione. 

Le origini antiche della Sbergia

Quella della Sbergia, nota anche come Smergia, è una storia che affonda le sue radici in un antico passato. Secondo la tradizione, questo frutto fu introdotto nell’Isola dagli arabi, a partire dal 965. Il termine “Sbergia” sembrerebbe derivare, infatti, dall’arabo Al-berchiga, trasformato poi nel francese Alberge durante la dominazione angioina.
Oggi la Sbergia viene coltivata principalmente nelle campagne di Catania e Messina (e in alcune aree della Calabria), ma la coltivazione di questo frutto nella Valle del Niceto – che sorge alle pendici settentrionali dei monti Peloritani –è accertata da documenti risalenti al XVI secolo. Anche in Calabria, principalmente a Reggio, questa varietà di pesca nettarina.

Sbergia: sapore e proprietà

Ma che sapore ha la Sbergia? Davvero delizioso! La polpa bianca di questo frutto dalla buccia verde-gialla è molto dolce, una via di mezzo tra quello delle mele e delle pesche tabacchiere. Raggiunta la maturazione, le Sbergie assumono sfumature che vanno dall’arancio al rosso.

Le Sbergie non sono soltanto buonissime, ma anche un toccasana per la salute. Sono ricche di acqua e di fibre che aiutano l’intestino. Oltre a contenere vitamina A e  vitamine del gruppo B e C, sono un concentrato di sali minerali e contengono un alto tasso di flavonoidi, che svolgono un’azione antiossidante. La sbergia è quindi il frutto perfetto per chi vuole favorire la diuresi e depurare l’organismo. Trovare le Sbergie nei negozi di ortofrutta non è affatto semplice. Questo frutto viene raccolto tra luglio e i primi di settembre, ma la sua scarsa produzione non riesce a soddisfare le richieste del mercato e raramente viene esportata nel resto delle Regioni italiane. Se dunque vi trovate in Sicilia nel periodo estivo, non fatevi sfuggire l’occasione di assaggiare questo frutto squisito e iconico per i siciliani!


fonte greenme