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Salute & Benessere

Consigli per alleviare il male all'anca

2021-01-07 13:39:51

La coxalgia (male all’anca) è causata, nella maggior parte dei casi, dall’artrosi dell’anca. Questa patologia purtroppo non regredisce spontaneamente, ma possiamo adottare un corretto stile di vita per rallentare il suo decorso e seguire specifici consigli che possono alleviare il dolore all’anca.

Escludendo i traumi gravi, le cause più comuni dei dolori all’anca riguardano:

  • l'osteoartrosi o coxartrosi (artrosi dell'anca)
  • le artriti infiammatorie, come l’artrite reumatoide;
  • le borsiti;
  • le tendiniti (o periartriti dell’anca).

La diagnosi di coxalgia viene posta dal medico ortopedico che, oltre alla valutazione clinica, prescriverà una radiografia (RX) per valutare lo stato della cartilagine e delle componenti ossee dell’articolazione (testa del femore e acetabolo).

I chili di troppo peggiorano i sintomi dell’artrosi dell’anca, ne favoriscono la sua progressione ed aumentano i dolori. Il danno è provocato dal sovraccarico, in quanto il peso eccessivo grava sull’articolazione, che deve lavorare di più e la cartilagine si usura precocemente. Per di più, il tessuto adiposo (grasso) produce citochine, ossia molecole infiammatorie che danneggiano ulteriormente la cartilagine e i tendini intorno all’articolazione. Per eliminare i chili in eccesso occorre svolgere regolarmente esercizio fisico e rispettare il proprio bilancio energetico cioè introdurre solo le calorie di cui realmente necessita l’organismo.

Per mantenere sane le nostre articolazioni occorre:

  • Consumare alimenti ricchi di vitamina A (reperibile in frutta e verdura di colore giallo-arancio e in alcuni alimenti di origine animale.
  • Consumare alimenti ricchi di vitamina C (reperibile nei pomodori, peperoni e broccoli crudi, negli agrumi, nei kiwi, nelle fragole, etc.). Questa vitamina si deteriora con il calore e con la luce, quindi meglio consumare frutta e verdura crude (se commestibili) e bere spremute appena fatte.
  • Consumare alimenti ricchi di vitamina E (reperibile soprattutto nei grassi come l’olio d’oliva, gli oli monoseme, la frutta secca a guscio e i semi, quali semi di girasole, di sesamo, di zucca, etc.).
  • Consumare alimenti ricchi di acidi grassi omega 3 (reperibili nel pesce, nelle noci, nell’olio e nei semi di lino).
  • Consumare alimenti ricchi di magnesio, che si trova soprattutto nella frutta secca oleaginosa (mandorle, nocciole, noci, pistacchi, etc.) e in alcuni alimenti di origine animale, come il pesce, la carne e il Grana Padano. Questo minerale contribuisce a ridurre la tensione muscolare che, a sua volta, peggiora la percezione del dolore.
  • Limitare gli alcolici, inclusi vino e birra,  caffè e sale in quanto possono ridurre l’assorbimento del calcio e favorire la decalcificazione delle ossa lunghe con un aumento del rischio di osteoporosi, fratture ossee e artrosi.
  • Evitare gli zuccheri semplici, soprattutto quelli aggiunti, e i grassi trans che, di solito, si trovano in abbondanti quantità nel junk food (cibo spazzatura tipico dei fast food) e nei cibi pronti. Gli zuccheri aggiunti si trovano invece negli snack confezionati, come merendine e dolciumi vari, nel pane in cassetta, nelle salse tipo ketchup, maionese, senape, salsa barbecue, etc. e nei topping confezionati, nelle bevande gassate e nei succhi di frutta, etc. Questi alimenti favoriscono il processo di infiammazione, oltre che l’aumento di peso.
  • Bere ogni giorno almeno 2 L di acqua in quanto una buona idratazione è benefica per tutto l’organismo, soprattutto per articolazioni e cartilagini articolari.

La prima cosa da fare in caso di coxalgia è evitare la sedentarietà, poiché l’inattività fisica porta, nel tempo, all’irrigidimento dell’articolazione con conseguente dolore al movimento. Inoltre, la sedentarietà causa una carenza di liquido sinoviale, cioè il fluido che lubrifica le nostre articolazioni. Non è quindi affatto vero che con l’artrosi bisogna muoversi il meno possibile. D’altra parte, però, non bisogna neanche esagerare, perché un’attività fisica eccessiva che sovraccarica l’anca, come alcuni esercizi con i pesi, non aiuta la salute delle articolazioni. Queste ultime, infatti, se sollecitate eccessivamente da un’attività sportiva intensa, si usurano, soprattutto se in presenza di malformazioni dell’anca. Dopo i quarant’anni, inoltre, attività come calcio, calcetto, corsa, tennis, etc., se praticate intensamente e frequentemente, tendono a danneggiare le articolazioni perché richiedono movimenti ripetitivi e prolungati nel tempo.

Per questo è importante scegliere lo sport giusto, che non carichi eccessivamente le articolazioni, come:

  • nuoto a bassa intensità;
  • ginnastica in acqua;
  • ciclismo;
  • golfo;
  • nordic walking;
  • pilates;
  • yoga.

Consigliate anche le passeggiate, un’attività comoda soprattutto per gli over65 e ideale per mantenere attive le articolazioni. In generale, è buona abitudine raggiungere un minimo di 150 minuti di esercizio fisico a settimana, ottimali 300 minuti.

Inizialmente, la terapia dell’artrosi si avvale di farmaci antinfiammatori divisi in steroidei (cortisone e derivati) e non steroidei (FANS principalmente), che alleviano il dolore mediante la riduzione dell’infiammazione. Si può però ricorrere anche alle terapie fisiche: la ionoforesi con antinfiammatori, la laserterapia, la magnetoterapia, la radarterapia, gli ultrasuoni, la tecarterapia, etc. Un’altra possibilità terapeutica può essere l’iniezione diretta all’interno dell’articolazione di sostanze medicamentose, cioè derivati di antinfiammatori cortisonici a lunga durata di azione o formulazioni che restituiscono temporaneamente la viscoelasticità del liquido sinoviale. Se tali soluzioni terapeutiche non dovessero essere sufficienti, lo specialista potrà consigliare di ricorrere alla chirurgia (artroscopia dell’anca o protesi).


fonte educazione nutrizionale