Dieta di gruppo

Salute & Benessere

ACIDI GRASSI OMEGA-3

2021-05-12 12:35:11

I grassi, o lipidi, sono una delle famiglie principali di nutrienti, insieme ai carboidrati e alle proteine. Tuttavia, i grassi non sono tutti uguali: esistono

 diverse classi di lipidi, che si differenziano per la struttura, per la funzione che svolgono nel nostro organismo e per i tipi di sostanze che li compongono. Una frazione importante di queste molecole è costituita dagli acidi grassi, che si distinguono in saturi, monoinsaturi e polinsaturi. Se, da un lato, i grassi saturi vengono spesso demonizzati, dall’altro è sicuramente aumentato l’interesse per l’effetto benefico che i polinsaturi hanno sulla salute.

GLI ACIDI GRASSI POLINSATURI

Gli acidi grassi linoleico e α-linolenico sono acidi grassi coinvolti in molti processi biologici del nostro corpo. Vengono anche definiti acidi grassi essenziali, poiché l’organismo umano non è in grado di sintetizzarli autonomamente e devono essere assunti tramite la dieta
A partire dall’acido linoleico e dall’acido α-linolenico, il nostro organismo può ottenere altri importantissimi composti: gli acidi grassi polinsaturi – o PUFA, dall’inglese polyunsaturated fatty acids – appartenenti, rispettivamente, ai gruppi omega-6 e omega-3. Gli acidi grassi polinsaturi omega-6 e omega-3 possono anche essere ricavati dagli alimenti.

Acidi grassi essenziali: funzioni e benefici

Gli acidi grassi polinsaturi svolgono importanti funzioni per il nostro organismo:

  • sono precursori degli eicosanoidi (o superormoni), molecole implicate nella risposta infiammatoria e dotate di azione diretta a livello di molti organi e tessuti
  • contribuiscono alla costruzione e alla fluidità delle membrane cellulari
  • favoriscono il ripristino dei parametri metabolici (come la pressione o la colesterolemia) in molte condizioni patologiche

OMEGA-6 E OMEGA-3: DOVE SI TROVANO E A COSA SERVONO

Sia gli acidi grassi omega-6 che gli omega-3 sono fondamentali per il funzionamento del nostro organismo, tuttavia intervengono nei processi fisiologici con modalità differenti. 

Omega-6

I principali acidi grassi della classe omega-6 sono l’acido linoleico, l’acido gamma-linolenico e l’acido arachidonico (AA). Gli acidi grassi omega-6 sono più abbondanti nella dieta occidentale e si ottengono soprattutto dai semi oleosi, dal germe (o embrione) dei cereali, dai legumi, dalle uova o dalla carne.
In generale, queste sostanze rivestono un ruolo importante nella protezione cardiovascolare e nello sviluppo dei tessuti corporei. Inoltre, alcune di esse sono coinvolte nella sintesi di ormoni pro-infiammatori e pro-trombotici, fondamentali per la preziosa risposta infiammatoria e coagulativa del corpo.

Omega-3

I principali acidi grassi omega-3, invece, sono l’acido α-linolenico (ALA), l’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosaesaenoico (DHA). ALA si ottiene soprattutto dai vegetali, mentre EPA e DHA sono maggiormente presenti negli alimenti di origine animale, in particolare nel pesce azzurro, nel pesce dei mari freddi e nel krill. Per questo motivo, tendono ad essere più carenti nella dieta occidentale. Gli omega-3 sono preziosi per la funzione cardiaca e cognitiva e per la capacità visiva. Inoltre, al contrario degli omega-6, gli omega-3 svolgono un ruolo chiave nella risposta infiammatoria come precursori di sostanze ad attività antinfiammatoriavaso-protettiva e antitrombotica.

IL GIUSTO RAPPORTO: PERCHÉ È IMPORTANTE

Un rapporto proporzionato tra omega-6 e omega-3 è fondamentale per il nostro benessere, perché:

  • garantisce una produzione equilibrata di sostanze pro- e anti-infiammatorie
  • migliora la regolazione di molti parametri metabolici (come la pressione arteriosa)
  • favorisce una concentrazione stabile ed equilibrata di lipidi nel sangue
  • consente di modulare la permeabilità e la fluidità delle membrane cellulari, facilitando, ad esempio il passaggio dei nutrienti all’interno delle cellule

INTEGRAZIONE CON ACIDI GRASSI OMEGA-3: QUANDO E PERCHÉ
Nella dieta occidentale, l’apporto di acidi grassi essenziali è sbilanciato in favore dell’assunzione di omega-6: complessivamente, infatti, assumiamo un quantitativo di omega-6 fino a 20 volte superiore a quello degli omega-3. Idealmente, il rapporto omega-6/omega-3 dovrebbe essere compreso tra 4:1 e 8:1.

La ricerca scientifica ha ampiamente dimostrato che un aumento del rapporto omega-6/omega-3 ha effetti svantaggiosi sull’infiammazione sistemica, sul rischio cardiovascolare e su diverse condizioni metaboliche. Pertanto, come confermato anche da queste evidenze, è importante seguire una dieta varia e bilanciata. Un’alimentazione sana ed equilibrata, infatti, può aiutare a ristabilire il corretto rapporto tra omega-6 e omega-3 nel nostro organismo.
Ciononostante, ripristinare il rapporto ottimale tra gli acidi grassi tramite la sola alimentazione può essere difficile o insufficiente: in questi casi, è possibile ricorrere all’utilizzo di integratori alimentari di omega-3, soprattutto EPA e DHA, la cui sintesi può venire compromessa proprio da un eccesso di omega-6.