Davide Graneris

Founder President

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Davide Graneris

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Crecare felicità all’esterno di noi stessi e come cercare di prendere al laccio una nuvola. La felicità non è una cosa della mente . Deve essere vissuta “Paramhansa Yogananda”

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Il principio della selezione naturale è da sempre fisiologico e connaturato con l’evoluzione del genere umano: per questo deve essere scientificamente, moralmente e socialmente accettato, a meno che non si voglia incautamente sovvertire una legge della natura con una di pianificazione sociale. Le manipolazioni genetiche e l’accanimento terapeutico per evitare gli effetti di questa dura ma inevitabile legge naturale rischiano infatti di portare all’estinzione del genere umano, perché la selezione naturale rende più forte e sano il genere animale di cui, forse lo dimentichiamo, l’uomo è parte. Quello che invece non è tollerabile nella civiltà moderna è la negazione del diritto del cittadino all’assistenza sanitaria ed alla limitazione della sofferenza in conseguenza della malattia. Ma questo è un problema sociale e politico totalmente sganciato dal primo. Se il sistema sanitario di un Paese non è in grado, per cronica carenza di personale e strutture, di ospedalizzate e curare chiunque sia affetto da una qualsiasi patologia grave, l’emergenza non è medica ma sanitaria e politica, ed il morbo da estinguere non è il virus ma la malasanità. Da noi invece si fa esattamente l’opposto: si prende a pretesto una patologia comune ad alta diffusivita’ e basso tasso di letalità, per “giustificare” l’incapacità organizzativa del sistema sanitario, trasformando in emergenza pandemica quella che è incapacità del sistema a farvi fronte, con un’epidemia ampiamente prevista che nelle sue forme più gravi riguarda solo una fascia ristretta della popolazione. In tal modo si pregiudica gravemente l’assistenza e la prestazione sanitaria per tutte le altre patologie più gravi, che purtroppo interessano l’intera comunità, facendo sì che vi siano più decessi indiretti per le altre malattie che non per quella pseudo pandemica. Se tale quadro è ormai oggettivo e messo a nudo dai numeri, vi è solo più una cosa da chiedersi: di chi è la vera responsabilità di questo disastro sociale senza precedenti? Del patogeno che lo ha generato o del sistema sociale che lo ha reso ingestibile? E se la risposta ovvia è la seconda, è doveroso pure domandarsi: perché ciò è accaduto? Qui le risposte sono molteplici, in buona parte ovvie e tutte potenzialmente valide, ma con un’unica costante: le ragioni di questo trauma che cambierà in modo irreversibile il modo di vivere e la libertà delle persone non sono conseguenza diretta del virus ne’ della scienza medica, ma di precise e ben individuabili scelte politiche. Si tratta solo di stabilire se queste siano state assunte con colpa o dolo. Ma la causa scatenante non muta.

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