Delia Di Pasquale

Web & Computer

La Deframmentazione dei Dischi SSD non s'ha da fare

2020-04-08 09:13:45

Il defrag sui dischi allo stato solido non va fatto. Questo perché non solo è inutile, ma anche dannoso. Ma andiamo un po' più nel dettaglio.

Partiamo intanto dalla domanda basilare che ognuno di voi si sta ponendo in questo momento: che cos'è la deframmentazione?

L'hard disk è organizzato in settori che sono unità minime di memorizzazione, in pratica delle caselline di grandezza predefinita. Quando un file viene scritto su un hard disk, questo occupa il primo spazio libero (settore) disponibile sullo stesso, ed occupa tanti settori quanti servono per contenere l'intero file. Se però lo spazio contiguo è troppo piccolo rispetto alle dimensioni del file, il file viene suddiviso in uno o più pezzi non contigui. Un file, modificato in più occasioni, tende ad aumentare di dimensioni e quindi ad essere scritto in diversi posti liberi dell'hard disk, cioè tende ad essere scritto in più "frammenti". Reiterate azioni di questo tipo, del tutto normali, portano ad una frammentazione di file o del documento, con il risultato di rendere più lento il loro reperimento da parte dei software e anche l'hard disk stesso, impegnato nella ricerca dei frammenti, impiega più tempo per renderli disponibili al software.

Deframmentare un disco HDD

La maggior parte dei computer acquistati hanno un disco rigido, cioè un HDD "tradizionale". Ciò significa che la loro velocità è limitata dalla loro valutazione complessiva di velocità, ma dipende anche da quante volte viene eseguita la deframmentazione.

Come detto prima, dopo un po' di tempo i file che installate sono sparpagliati per tutto il disco. Per trovarli il vostro pc farà molta più fatica, dovendo andarli a cercare qua e là, e ci metterà più tempo per la stessa ragione (è come leggere un libro cominciando dalla prima parola, poi saltando alla decima, poi alla centesima, poi ritornando alla quinta, poi alla trentesima e così via; è vero che il computer è veloce, tuttavia è ovvio che leggendo prima la prima parola, poi la seconda, poi la terza e così via, aumentate di parecchio l'efficienza). Dunque più fatica e più lentezza del pc. Nasce dunque l'esigenza di pensare ad una deframmentazione. 


Prima di lanciarsi in una deframmentazione, è bene eseguire qualche programma per pulire il sistema operativo dai file non più richiesti e non necessari.  O semplicemente usare il processo "Pulizia disco" presente sul pc o affidarsi ad un programma esterno tipo Ccleaner o Glary Utilities.

La Deframmentazione dei dischi SSD

Un altro tipo di disco rigido è chiamato una unità a stato solido o SSD. 

Quello che più distingue i nuovi dischi a stato solido (SSD) sono la totale assenza di parti meccaniche in movimento, ed il metodo di salvataggio che avviene appunto tramite memoria flash in grado di mantenere i dati immagazzinati anche quando non è presente corrente elettrica. 

I principali vantaggi dei dischi SSD, senza perdermi troppo in chiacchiere, sono: 

  • velocità;
  • frammentazione;
  • silenziosità; 
  • peso e dimensioni;
  • consumi.

Con un disco SSD, non dovete preoccuparvi di manutenzione per evitare prestazioni degradanti. Tutto quello che ho parlato prima, cioè di file sempre frammentati non si applica alle unità a stato solido. Non sto dicendo che i file non sono frammentati su una unità SSD, ma il punto è che non importa, perché è tutto accessibile istantaneamente. 


Riassumendo: se il disco HDD è frammentato, i tempi di lettura/scrittura aumentano ancora di più, perché la testina deve spostarsi per tutto il disco alla ricerca dei frammenti dei dati.

Gli SSD invece non soffrono di questo problema. Non importa dove sono archiviati i dati nei chips, dal momento che non viene richiesto nessun movimento meccanico e nessuna lettura fisica dei dati.