Deborah Gurnari

Da "Roma sotto le stelle" Arabesque penchèe: Il termine significa letteralmente "alla maniera arabica" perché inizialmente si riferiva a figurazioni di gruppo che componevano un disegno simile alle volute "arabescate" delle composizioni figurative classiche. L'arabesque è una delle figure di base del balletto, chiamate anche "pose". Nelle arabesque il peso del corpo è supportato da una sola gamba, mentre l'altra, con il ginocchio steso, è allungata en arrière. Le braccia, armoniche con il corpo, sono entrambe in allongé, ossia allungate. Solitamente un braccio è diretto in avanti mentre l'altro è à la seconde, ma in alcuni tipi di arabesque entrambe le braccia sono allungate avanti, ad altezza differente l'una dall'altra (arabesque à deux bras) o in opposizione, ossia un braccio allungato in avanti e l'altro dietro formando una linea obliqua. La linea che si viene a creare è dunque più allungata possibile, dalla punta delle dita della mano che si trova in avanti fino alla punta del piede della gamba allungata indietro formando una posa plastica ed espressiva. Le spalle devono essere assolutamente parallele alla direzione di questa linea. Nelle varie scuole troviamo molte varianti di arabesque, la cui differenza consiste nel rapporto tra le braccia e le gambe. Il metodo Cecchetti prevede cinque tipi di arabesque, la scuola russa (metodo Vaganova) quattro, mentre la scuola francese solamente due. Le arabesques più comunemente utilizzate sono quelle della scuola russa: •Prima arabesque, chiamata raramente con i nomi di ouverte o di allongée, ha le gambe in posizione effacée, o più comunemente aperte. Il braccio opposto alla gamba alzata è teso in avanti e l'altro lateralmente. Le mani sono allungate e il palmo e il gomito sono rivolti verso il pavimento. La testa è di profilo e le spalle sono alla stessa altezza. •Seconda arabesque: le gambe sono aperte come nella prima arabesque e il braccio corrispondente alla gamba di terra si porta di lato e il braccio corrispondente alla gamba sollevata è avanti. La testa è girata verso il pubblico e le spalle sono alla stessa altezza. •Terza arabesque: la gamba dietro è quella alzata, e quindi la posa, rispetto al pubblico è chiusa. Il braccio corrispondente alla gamba alzata è proteso in avanti mentre l'altro si stende lateralmente. La testa è girata nella direzione indicata dalla punta delle dita del braccio proteso in avanti. Le spalle sono sempre allineate. •Quarta arabesque: anche in questo caso le gambe si trovano in posizione chiusa, o incrociata, rispetto al pubblico. Il braccio che è allungato in avanti è opposto alla gamba alzata, e forma una linea obliqua con l'altro braccio che è allungato dietro coinvolgendo anche le spalle. La testa è rivolta verso il pubblico.

Deborah Gurnari

29/04/2019 Buona giornata internazionale della danza!😊😍 Le nostre braccia hanno origine dalla schiena perché un tempo erano ali. (Martha Graham)

Deborah Gurnari

Musicisti, Artisti, gente di teatro sono fra le persone più forti e coraggiose sulla faccia della terra. In un solo anno affrontano il rifiuto quotidiano da parte delle persone in misura maggiore di quello che gli altri vivono in un’intera vita. Ogni giorno affrontano la sfida finanziaria di vivere uno stile di vita freelance, la mancanza di rispetto della gente che pensa che dovrebbero trovarsi un lavoro vero, e la loro stessa paura di non lavorare più in futuro. Ogni giorno, devono ignorare la possibilità che la visione a cui hanno dedicato la propria vita sia un sogno irrealizzabile. Con ogni nota, opera o performance espongono se stessi, emotivamente e fisicamente, rischiando critiche e giudizi.... Ogni anno che passa, molti di loro guardano come i loro coetanei raggiungono gli obiettivi di una vita normale - la macchina, la famiglia, la casa, i risparmi. Perché?? Perché gli artisti sono disposti a dare la loro intera vita ad un solo momento, a quella melodia, a quella frase, a quell'accordo o a quell'interpretazione che toccherà l’anima del pubblico. Gli Artisti sono persone che hanno assaporato il succo della vita in quel momento cristallino in cui hanno fatto uscire il loro spirito creativo e hanno toccato il cuore di qualcun altro. In quell'istante erano più vicini alla magia, a Dio e alla perfezione di quanto chiunque altro avrebbe mai potuto. E nei loro cuori, sanno che dedicarsi a quel momento vale più di mille vite intere." David Ackert

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