Davide Buccheri

Founder Starter

Una Ferrari opaca. Quella 2019, fino ad oggi, è stata una stagione deludente per la Rossa. Siamo oltre metà stagione e nessuna vittoria per la casa di Maranello, escludendo l'incidente del Canada. Cosa ha che non va questa SF90? Sicuramente il fatto che sia opaca non voleva essere il pretesto per preannunciare un campionato sotto le aspettative. La vernice opaca ha lo scopo di canalizzare meglio i flussi aerodinamici intorno alla vettura per permetterle una migliore prestazione. La monoposto 2019, però, è stata sviluppata cercando di ottenere l'effetto outwash dalle nuove ali più semplificate e grandi. L'obiettivo era quello di indirizzare i flussi aerodinamici oltre le ruote anteriori per poi essere ricanalizzati dalle pance. Questo effetto, però, sembra verificarsi in quantità minore del previsto facendo sì che la SF90 abbia uno scarso carico aerodinamico che le impedisce di essere veloci in curve lente e tratti di pista caratterizzati da veloci cambi di direzione. La configurazione aerodinamica della Ferrari le permette una elevata velocità massima grazie a un layout molto pulito che unito a una power unit molto potente permette alla Rossa di essere la più veloce in rettilineo e nei tratti dove c'è bisogno di trazione. Fino ad oggi la Scuderia non ha ottenuto nemmeno una vittoria a causa di troppi problemi di affidabilità, intoppi tecnici, gestione dei piloti errata e gestione strategie delle volte incomprensibile. Una Ferrari così non merita la "F" maiuscola perchè non è all'altezza del nome che porta sulla carrozzeria e di ciò che rappresenta il Cavallino. Questa Ferrari, oltre ai problemi prettamente tecnici, ha un problema ben più importante: la dirigenza e la gestione delle risorse umane. La prima sembra essersi dimenticata dove la Scuderia deve stare: al primo posto. Il nuovo presidente Elkann dopo la pesante sconfitta di Baku additò la Mercedes come "fortunata" e si vantò del giro veloce di Charles Leclerc con gomme nuove. Semplicemente assurdo e incommentabile da colui che siede, dove fino al 1988, aveva diretto la Ferrari un uomo secondo il quale: " Il secondo è il primo degli ultimi". Louis Camilleri, attuale AD Ferrari, sembrava perso, spaesato in mezzo agli uomini in rosso come se si fosse trovato sorpreso di ricoprire una carica così importante in un'azienda così blasonata, ma almeno sta tentando di imparare l'italiano cercando di tenere alto il morale della squadra e dei tifosi quando si concede ai microfoni. Perchè inserisco tra i problemi la gestione delle risorse umane? Semplicemnte perchè vincere in una Formula 1 così complessa come quella moderna non permette di cambiare i responsabili della squadra e delle varie aree di progetto ad ogni fine stagione. La Mercedes vince dal 2014 avendo cambiato un solo elemento della catena di comando del team, che dopo aver lasciato Brackley non è riuscito a riportare la Williams a prestazioni accettabili. Questo dimostra come la stabilità sia uno dei fattori determinanti per vincere oggi. La stessa Ferrari ci mise cinque anni per portare Micheal Schumacher a vincere, ma non licenziò i responsabili del team. I tempi sono cambiati e non si possono confrontare le vetture fine anni '90 inizio 2000 con quelle dell'era turbo ibrida, ma il comportamento è quello che deve far riflettere la casa di Maranello. Questo dimostra come il fuggi fuggi degli ultimi cinque anni da Maranello abbia solo danneggiato la squadra e avvantaggiato gli avversari, Mercedes in primis, che si è accapparrata tecnici validi che hanno rafforzato un organico già stellare diventato galattico. L'ultimo esempio è la lotta interna al team nel 2018 tra Binotto e Arrivabene, costata il posto a quest'ultimo perchè la Ferrari non poteva perdere un tecnico come Binotto. Quest'ultimo, però, si è ritrovato tra l'incudine e il martello perchè ha dovuto portare avanti il progetto della SF90 oltre a sbrigare l'enorme quantità di lavoro che un team principal deve svolgere. La Ferrari che meritano i tifosi è quella che lotta, che vince, che non dimentica da dove arriva e cosa ha fatto nel passato.

Davide Buccheri

Founder Starter

"La miglior Ferrari? La prossima." Questa era la risposta del Commendator Ferrari quando gli veniva chiesto quale fosse la migliore delle sue vetture. Oggi sarà contento che una di quelle sue amate creature è stata ufficialmente riconosciuta come opera d'arte. Ovunque sia Drake sia felice di ciò che ha dato al mondo perchè l'unica auto al mondo a possedere lo stato di opera d'arte è figlia della sua passione, della sua tenacia, del suo ingegno, del suo coraggio. Commendatore grazie per la Ferrari 250 GTO.