Daniele Ventola

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Purtroppo i post mi danno problemi e non sempre vengono pubblicati. Pero' ci Proviamo. Day165

2019-01-17 18:55:43

Il tempo scorre inesorabilmente sfuggendo tra i passi che percorro col mio fisico e con la mente. Dove il fiume Cerna sfocia nel Danubio il mio sguardo si e' perso al suo orizzonte. Il Danubio... non lo ricordavo cosi' bello quando lo incontrai la prima volta a Budapest.E' imponente, meditabondo e silenzioso nonostante di fianco ad esseo la statale 6 continua perpetua a mietere vittime tra i cani sotto i rumori delle macchine e dei camion che rompono ogni silenzio. Al mattino del soggiorno a Orsova conosco il primo bulgaro di origini siriane di questo viaggio. Angel mi aspettera' a Sofia per prendere un altro caffe' ma intanto le nostre strade si scambiano in direzioni contrarie. Lui va in Slovenia, da dove provengo, mentre io vado verso Sofia, da dove proviene.Cammino e la statale 6 non e' mai stata piu' pericolosa e piu' affascinante nello stesso tempo. Si cammina su ponti alti con le strade che si chiudono divenendo sempre piu' strette. Si scavalca il Danubio come fossimo sulle spalle di un gigante. Ma non bisogna mai, mai, abbassare la guardia.Passo. Avanza. Concentrazione. Che fare? Contare! Che cosa? I respiri. I respiri di un chilometro sono 138, ma devono essere silenziosi e poco affannati perche' lo sento che tutti i gas di scarico di macchine a camion me li sto fumando e mi irritano i polmoni.Drobeta Turnu Severin ospita i resti dell'antico ponte Traiano che ergendosi sul Danubio collegava la Romania alla Serbia. Ora gli scavi archeologici stanno salvando quel che rimane del ponte ma bisogna sedersi sulla sponda e guardare ad occhi chiusi lontano per vedere quel che doveva essere questo ponte immenso attraversato da carovane e mercanti e soldati e condottieri.Vi' e' una pizzeria Drobeta-Turnu Severin che non potevo farmi mancare. Si chiama Marco Pollo. Entro mi siedo. La cameriera parla italiano mi dice che pizza voglio. Le dico >, mi dice >Non male la pizza Marco Pollo anche se il nome suona strano. Li' conosco Adalin ed Evelin e insieme ci perdiamo in sterminate chiacchere. Purtroppo i marciapiedi sono ghiacciati e, mentre ritorno verso lo squallido ostello che mi ospita, scivolo sbattendo la faccia sul muro. Due tumefazioni fanno di me un reduce di un incontro da box e penso che nessuno mi avrebbe ospitato vedendo come si e' conciata la mia faccia.Al mattino cammino, saluto Dobeta- Turnu Severin e con essa anche Daniela e Marc, per dirigermi verso Vanju Mare, dove qualcuno mi diceva ci dovrebbe essere una pensione. Statale 6 un rapporto controverso di amore e di odio. Mentre cammino non vedo l'ora che finisca, o almeno spero in un immenso sciopero dei camionisti, quando poi all'improvviso mi giro e la statale 6 mi regala la vista di un Danubio fermo, vivido, blu come il cielo che lo sovrasta. E' immobile eppure e' fluido. Danubio, probabilemnte deriva dalla radice indoeuropea di dʰenh₂- ~ *dʰonh₂- e significava "fluido, o che scorre". Ed e' l'impressione che da come un maestro che ha da insegnare e ti sussura in ogni istante "sii immobile, ma scorri. Sii fluido, ma sappi essere una potenza".Danubio Danubio, come farei senza di te a superare questa statale 6 che mi ha visto ridere, piangere, perdermi, cantare, abbattermi, continuare?Eppure quest'utlima mi porta lontano da te innalzandosi sopra un monte. Ti vedo rimpicciolirti, scomparire all'orizzonte, ma e' la via piu' breve che mi avvicina a Calafat, l'ultima cittadina romena. E quindi ciao Danubio ci rivedremo tra qualche giorno.Sopra il monte c'e' una zingara con sei dita che quando mi vede passare mi ferma da lontano e mi si avvicina per regalarmi del miele che si mangia con tutta la cera d'api. La ringrazio. Mentre scendo dal monte mi si apre alla vista una immensa valle innevata che finisce all'entrata del paesino di Rogova.

E poi?

E qui, mentre cammino, mi ferma un signore chiedendomi dove vado. >. Mi chiede >. Gli rispondo >

Mihail, ex giocatore di calcio, mi ospita per questa notte. Anche se il mio viso ora pare poco raccomandabile ci ritroviamo a mangiare una ciorba di porc shi fasul (zuppa di maiale e fagioli) mentre mi racconta dei nipoti, dei sui cani caucasici del tempo trascorso nei campi da calcio.

Ora lui riposa guardando la Tv, io sono in cucina a scrivere il resoconto di questi giorni e mi domando come vuole giocare con me questo destino, che intreccia fili invisibile e ci sposta come pedine su di una scacchiera anche essa invisibile. Perche' mai per tutto il tempo in cui ero pulito nessuno mi ha ospitato e ora che il mio volto puo' sembrare poco raccomandabile, uno sconosciuto ha deciso di ospitarmi senza nessun passaparola e senza aspettative.

Essere una piuma trasportata dal vento, ma questo vento, dove ci vuole portare?