Daniele Ventola

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#day511 Buon Natale! πŸŒπŸŽ…πŸŽ…πŸ»πŸŽ…πŸΌπŸŽ…πŸ½πŸŽ…πŸ½πŸŽ…πŸΏπŸŒ

2019-12-26 07:24:27

Lasciammo la laguna di Venezia, in un caldo giorno di fine estate. Poi bagnando i piedi nel lago Balaton percepimmo la prima brezza invernale arrivare.... a voi il racconto degli ultimi giorni di cammino, ma soprattutto... Buon Natale! πŸŒπŸŽ…πŸŽ…πŸ»πŸŽ…πŸΌπŸŽ…πŸ½πŸŽ…πŸ½πŸŽ…πŸΏπŸŒ

#day511 Buon Natale!


Lasciammo la laguna di Venezia, in un caldo giorno di fine estate. Poi bagnando i piedi nel lago Balaton percepimmo la prima brezza invernale arrivare.
Fendemmo nel mezzo i Carpazi e, dopo avera osservato l'oscuro specchio del Mar Nero, ritrovammo l'estate accarezzando i piedi del Caucaso. Cantammo, urlammo i sprezzanti silenzi del deserto della Via della Seta, e annunciammo un disvelamento del tempo, del quale non ne percepisco piú la sabbia volare come prima.

Sono gia' passati due natali. Decorazioni allestite, luci che si infrangono in rimasugli di neve disciolte da un sole che resiste. Attraversare i paesi ancora e di nuovo, come il fantasma di un Natale passato.
Lontano. Lontano dai ricordi di regali scartati, di canzoncine e di meliose poesie.

Lontano, sempre piu' lontano per soffiare sul cuore dell'uomo la speranza di un globo unito. Il peso che abbiamo deciso di prendere sulle spalle non si tratta di uno zaino.
Una responsabilita', una speranza viva, che accetta a pieno tutto quello che questa ruota attira.

Per cui, il mio augurio di questo Natale a voi tutti e a tutti colori che ignorano questo viaggio e' quello di poterci elevare al di sopra dei cieli e dell'etere. Rompere senza riserve quei muri che mettiamo tra noi e l'altro. Espanderci in un mondo tondo come la sfera delle sue forme: le meraviglie, le gioie, le delusioni e i tormenti. Aprirci a questo nuovo vento che sta arrivando per riconoscerci negli occhi dell'altro come figli di un mondo tondo poiche' disprezziamo le linee quadrate che imprigionano l'essenza.

L'augurio di elevarci sopra l'atmosfera e l'etere ad occhi chiusi, come guardano le anime.

Buon Natale!
Buon Natale a coloro che sono soli,
a coloro che sono in compagnia,
a coloro che sono al freddo,
a coloro che mangiano al caldo.

Buon Natale amici, e buona felicità,
che come scoprí l'apice della vita di un uomo,
"e' reale solo se condivisa".

#day509 Sarazm: Civilta' proto-urbana del #Tajikistan

Con Chubot alle spalle e i monti a fronte, ignoravo di percorrere vie preistoriche. Eppure tutti quei simpatici signori che mi fermavano mi indicavano a ore 12, esclamando: <<archeologye! Archeologye!!>>

Nel 2020, l'antico insediamento di #Sarazm celebrera' i suoi cinquemilacinquecento. Apparentemente segni confusi tra la sabbia, che hanno invece riportato alla luce ritrovamenti straordinari i quali aiutano la comprensione che oggi abbiamo dell' #Eneolitico.

Sono 15 di chilometri da Panjakent che i resti di questa citta' incidono la storia per la sua grande importanza strategica: uno snodo direzionale tra le tribù nomadi e i popoli della Transoziana, nel IV e III millennio a.C.

In un afoso giorno dell'estate del 1976, un agricoltore trovò un antico strumento per l'abrasione dei metalli in un cantiere edile. Di lì a poco arrivarono gli archeologi e anche lui, si puo' dire, divenne uno di loro.

Scavo dopo scavo i ritrovamenti hanno riscoperto la storiografia di un popolo dalle grandi capacita' artistiche e che dialogava con Occidente e Oriente, a dimostrazione che la Via della Seta era quel che era già prima della storia.

Alle minuziose produzioni di rame, stagno, piombo, si sono aggiunti gioielli di argento, oro, bronzo, pietre di agata, turchesi e lapislazzuli. Queste scoperte raccontano di diverse fasi storiche e più i manufatti diventano complessi, più diventano articolate anche le gerarchie sociali e la pianta dell'urbanificazione. Per i nostri archeologi era come dialogare col Tempo.

Una dozzina di bassi tumuli, tra piccole zone pianeggianti, dimostrano che si trattava di popolazioni pacifiche. Infatti non avevano bisogno di mura o fortificazioni, mentre dai complessi quartieri residenziali riemersero le strutture di templi e palazzi. Abitazioni costruite con mattoni grezzi rettangolari, arricchiti di ciottoli di fiume, con tetti interamente realizzati da travi di legno, rami intrecciati o strati di canne spalmati di argilla.

Numerosi forni sia per l'industria metallurgica che per la cottura di piatti di ceramica e poi il granaio pubblico; tutte cose che narrano di una vita comunitaria condivisa. Le strade larghe raccontano dei nomadi, del loro passaggio durante il quale si scambiavano saperi e conoscenze. Poi le piazze larghe, sintomo di una societa' vissuta insieme.

Iconici anche i templi composti da due anelli rotondi forse rappresentanti il sole. Intorno a questi altari circolari i ritrovamenti di molte ossa di animali: lepri, volpi, gatti selvatici, piccoli uccelli, bovini e capre.

Un elenco dei ritrovamenti ci fa immaginare che tipo di vita, di vesti, di commerci, di viveri e di usanze usavano gli abitanti di Sarazm:

Coppe di marmo, coperchi, filatoi. Punteruoli di osso, aghi per cucire, ossi per lavorare la maglia. Asce, punti di frecce, lance, coltelli e spille. Lingotti di piombo, sigilli di piombo, argento, gioielli di bronzo e oro. Strumenti per lavorare il grano, per snellire il cuoio, contrappesi, perline e raschietti. Scappelli!
Figurine di donne, curiose figure di animali. Conchiglie di bracciali. Ed erano anche esperti produttori di vernici estraendo i pigmenti da minerali rossi, gialli, marroni e neri.

A cavallo tra il IV e il III millennio a.C. Sarazm divenne un importante e ricco centro proto-urbano e lo scambio di competenze culturali tra Est e Ovest hanno fatto sì che trovasse unicità ricalcando la stessa importanza che hanno investito Ur e Uruk.

E chissa' se le tracce di una cultura tanto ricca come questa rimangano nel tempo. Chissa' se negli occhi dei ragazzini curiosi che ti seguono in bicilcetta felici, di dire almeno per una volta "hello!" e constatare che funziona; chissa' se nei modi gentili e pacifici degli uomini, sempre pronti a rivolgere qualche parola; chissà se nella timida curiosità delle donne, osservanti con la coda dell'occhio e fingendo di guardare altrove; chissà se in queste piccole cose, quella cultura millenaria echeggi ancora...

Chi lo sa? E' sicuramente improbabile, o forse no?

Vi ricordo l'intento del mio viaggio!

Con la fatica e l'infinita bellezza di un viaggio a piedi tra gli uomini, utilizzando la più moderna tecnologia digitale, sono partito da Venezia (in realtà da Napoli! :-D) e voglio arrivare a Zhoukoudian, dove sono stati scoperti i resti dell'Homo Pechinensis, risalenti a 750.000 anni fa.

Il mio vorrebbe essere un viaggio alle radici della nostra storia, diretto verso il futuro, e ce la sto mettendo tutta!!


Potete aiutarmi a sostenere ogni passo!

  • qui sul mio canale di Cam TV con una libera donazione!
  • ordinando il Piatto del Saluto dagli amici di Casa la Buona Stella
  • oppure attraverso la piattaforma www.buonacausa.org

Per sapere di più su questo viaggio curiosate nel sito web

www.ventodellaseta.org

Grazie di cuore a tutti voi che seguite!!