Daniele Ventola

Founder Starter

#day201

2019-02-19 22:07:58

I Michele che sto incontrando durante questo viaggio si rivelano tutti degli aiuti magici che sanno dirti le parole giuste, nel momento giusto.

Notte. Nell'aria solo il vociferare dell'incontro/scontro delle nostre filosofie quando in cielo, tra la cintura di Orione e una incerta Cassiopea, cade una stella e un desiderio.

Mattino.
Dopo i giorni necessari per guarire dall'infiammazioni ho salutato il mio nuovo amico riprendendo il cammino. Ero fermo per riprendere una piccionaia e non mi ero accorto che dietro di me c'erano tre persone che mi guardavno con curiosita'. Conosco cosi' il professor Boris, insegnate di arte nelle scuole di Kostenets.

Essendo frazioni piccoline, la scuola di Kostenets racchiude in se' le elementari, medie e superiori rispettivamente al primo, secondo e terzo piano. A farmi da guida in questo tour nell'istruzione c'era Plamen, un ex allievo venuto a trovare il prof. Boris, il quale ci faceva da traduttore, alla meno peggio. A parte il fatto che, come in America, alla fine di ogni lezione i ragazzi cambiano aula, quel che mi ha colpito di piu' di questa scuola e' il suo ultimo piano. Si salgono le scale, si apre un cancello di legno e ci si trova davanti due pareti con i dipinti che ritraggono gli avvenimenti e i personaggi principali della storia della Bulgaria. Dal legendario Asparuh, figlio di Kubrat, Avaro di origine e fondatore del primo impero della Grande Bulgaria; fino ad arrivare ai grandi poeti e attivisti Botev, Levski, Rokovski dai quali spiriti ardenti sono divamapate le fiamme che hanno corroso sempre piu' il peso della dominazione Ottomana nella meta' del XIX sec. sotto l'inno di "o pane o piombo!"

Nella speranza di un risveglio nazionale Botev intravedeva e auspicava un internazionalismo cooperativo tra popoli liberi che credono in una visione comune. I poeti non erano solo parolieri letterati, ma erano uomini politici perche' si interessavano principalmente della vita pubblica, in un contesto in cui il giogo Ottomanno ha pieno potere.
Erano "Hajduti", ribelli e rivolzionari, che lottavano contro gli oppressori e gli omertosi. Disposti a tutto pur di vedere la liberta' fiorire sulle catene.

"Chi per la Liberta' lottando cade
non muore, poiche' lo rimpiangono
e terra e cielo, belve e natura,
e su di lui cantano carmi i poeti.
Di giorno l'aquila l'ombra gli porge
e umile il lup gli labisce la piaga;
dall'altro il falco, l'uccello dei prodi,
anch'esso veglia l'eroe fratello".

Nel 1876 Botev venne ucciso dalle forze militari turche dopo che divenne leader del Comitato centrale rivoluzionario bulgaro. Venne ucciso ma non mori' e vive in dipinti stati disegnati sulle pareti della storia affinche' gli studenti possano ricordarsi da dove viene la loro liberta', la loro identita' e memoria.

Il giro con il professor Boris e con il nostro traduttore nella storia bulgara e nella scuola di Kostenetz finisce davanti a un caffe'. E dopo avermi offerto un panino saluto il professore quasi come fossi stato anche io un suo alunno. Mentre mi allontano sento il vociare dei bambini che mi segue con curiosita' e sono contento che uno straniero venuto da lontano, con una casa sulle spalle, abbia toccato la loro immaginazione.

Cammino. Il sole scalda. Il caldo divampa. La statale 8 porta il calore della primavera. In alto i falchi, l'uccello dei prodi. In terra una natura in gestazione che pare tremare perche' vuole esplodere. In mezzo a questi due estremi, improvvisamente una Luna grande piu' di un sole in un pomeriggio ancora pieno. Mi ritornano in mente le parole di antichi alchimisti:

<<Non c'e' momento migliore per intraprendere un'azione

di quando son presenti su nel cielo

Sole e Luna in congiunzione>> ,

e penso a duecentroeungiorni di viaggio che sono volati. Penso, ai martiri della liberta'. Penso a cio' che sto scoprendo, alle persone che ho incontrato, a quello che ho perso.

Penso a tutto questo, ma ci penso in silenzio. Un silenzio interno che mi accompagna fino a dove non sapevo di dover arrivare.

 Malko Belovo