Daniele Berti

Psicologia & Relazioni

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La Bibbia e le 4 leggi della Felicità

2020-07-17 15:04:58

Si proprio nella Sacra Bibbia, quella famosa, quella che tutti conoscono. Nel libro sacro delle tre religioni monoteistiche la religione Ebraica, l'Islam e il Cristianesimo sono descritte le 4 leggi della Felicità. Hai presente la storia del Peccato Originale? Non ci hanno raccontato la verità.

Ma ci hanno raccontato un'altra storia

Purtroppo nessuno si è preso la briga di capire che cosa racconti veramente la storia  del Peccato Originale, abbiamo preso per vero quello che ci hanno raccontato.


Se leggiamo attentamente quello che c'è scritto ci accorgiamo che la Bibbia, contiene le semplici istruzioni per essere felici e tanto per rendere le cose facili lo fa proprio nelle prime pagine.


Il tutto inizia con il serpente che tenta la povera Eva e saltando i preamboli, che cosa dice il serpente per convincere Eva?


Ecco le parole del serpente : "Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male" e in queste 25 parole ci sono già le prime tre regole.

Prima Legge "nel giorno che ne mangerete"

Che cosa sta dicendo il serpente? Il serpente dice ad Eva: "Ora tu non puoi essere felice, potrai essere felice solamente quando mangerai di quei frutti"



Ormai anche i bambini, o quasi, sanno benissimo che solo nel "Qui e ora" esiste la felicità e il rimandare la  felicità ad un ipotetico domani è uno dei metodi più sicuri per essere sempre infelici.

Ed ecco la prima legge Imparare a vivere nel "qui e ora"



Seconda Legge "sarete come Dio"

Il serpente non è uno sprovveduto, conosce bene le tecniche di marketing e la comunicazione persuasiva e sa che per costringere qualcuno a fare qualcosa che non ha alcun interesse di fare basta offrirgli una bella motivazione.


E anche la povera Eva cade in questo allettante tranello: Chi non vorrebbe essere come Dio?


Ma il peccato non è quello di superbia, come ci è stato raccontato, bensì quello di non accettarci per quello che siamo, con i nostri pregi, le nostre potenzialità e anche i nostri limiti.


E magari sarà proprio accettando i nostri limiti e trasformandoli nel nostro punto di forza che potremo fare cose straordinarie.


Terza Legge "avendo la conoscenza del bene e del male"

E il serpente continua nel suo inganno non solo promette ad Eva che diventerà come Dio ma le spiega anche che in tal modo conoscerà il bene e il male facendole così credere che poi potrà governare la realtà.


Il problema è che la realtà non è ne buona ne cattiva, non è ne bene ne male.


Bene e male sono l'archetipo di ogni giudizio ed è proprio grazie al giudizio che saremo portati a reagire sull'onda delle emozioni invece di agire in modo consapevole per trarre insegnamento anche da fatti spiacevoli o dolorosi.


Ecco la terza legge, invece di farti trascinare dalle emozioni scatenate dal giudicare una realtà che comunque è già compiuta e non è possibile cambiare, inizia a comprendere come tu puoi cambiare in meglio la tua vita cambiando i tuoi comportamenti.


Poi sappiamo come continua la storia: Eva mangia la mela, poi la fa mangiare anche ad Adamo ed ecco che non rispettando i tre principi base della felicità nasce il senso di colpa e nasce la vergogna: non contenti di vivere nel qui e ora e desiderando di essere diversi da quello che erano si vergognano della propria nudità che fino a cinque minuti prima non rappresentava assolutamente un problema.

Quarta Legge «La donna che tu mi hai messa accanto, è lei che mi ha dato del frutto dell'albero, e io ne ho mangiato»


E così arriviamo alla quarta regola quando compare Dio che dice ad Adamo «Chi ti ha mostrato che eri nudo? Hai forse mangiato del frutto dell'albero, che ti avevo comandato di non mangiare?»


Allora come risponde Adamo? «La donna che tu mi hai messa accanto, è lei che mi ha dato del frutto dell'albero, e io ne ho mangiato»


Adamo non dice, si mi è venuta voglia di assaggiarlo, lo ho assaggiati, è successo un disastro, scusami  non ne mangio più!!!  bensì delega completamente e doppiamente la sua respons-abilità.

Adamo dice che non è colpa di Adamo se Adamo ha mangiato la mela ma la colpa è addirittura di Dio che ha messo al suo fianco la donna che lo ha tentato.


Eva che fin da allora per certe cose ha già un po' più di buon senso di  Adamo, senza tirare nuovamente in ballo Dio, si limita a dire "Il serpente mi ha tentato e io ne ho mangiato"


Ed ecco la quarta regola da rispettare per essere felici "Assumersi  la respons-abilità delle proprie azioni, non delegando ad altri le scelte della propria vita"


Ecco che così non rispettando le 4 Leggi della felicità Adamo ed Eva vengono cacciati dal paradiso terrestre e noi oggi, continuando a non rispettare queste 4 semplici leggi continuiamo a vivere in una valle di lacrime invece di vivere nella gioia del Paradiso Terrestre.