Daniela Di Menna

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La Presentosa

2019-04-07 20:18:42

È uno dei gioielli più tipici e famosi della tradizione orafa abruzzese, tra i più emblematici della tradizione orafa meridionale. Il suo nome è legato al celebre scrittore Gabriele D'Annunzio che ne fa una breve descrizione nel romanzo "Il Trionfo della morte" del 1894.


La Presentosa...è come una donna,rappresenta una caratteristica particolare di "donna":



“Portava agli orecchi due grevi cerchi d’oro e sul petto la presentosa: una grande stella di filigrana con in mezzo due cuori”.


In realtà il termine è già presente in documenti di inizio Ottocento seppure riferito ad altri tipi di gioielli. Si tratta di due capitoli matrimoniali del 1804 e del 1816 in cui la presentosa compare nell'elenco dei gioielli dotali della sposa. Il termine esisteva già, probabilmente dal Settecento, ma lo scrittore ha contribuito a renderlo famoso associandolo ad una particolare tipologia di gioiello. Riguardo al suo significato esistono due teorie. Quella più accreditata fa derivare il nome presentose da presentenze (rappresentanza oppure presentazione del fidanzamento). L'altra, ormai superata, ricollega il termine alla presunzione femminile. A sostegno della prima ipotesi c'è l'usanza che portava il pretendente a fare dono alla ragazza prescelta di un ciondolo che aveva valore di impegno di matrimonio.


La presentosa è appunto un medaglione a forma di stella con uno o due cuori al centro, contornati da spiraline in filigrana o in cordellina semplice. I luoghi di produzione più antichi sono Agnone (fino al 1811 in territorio abruzzese) e Guardiagrele. Poi l'uso si diffuse soprattutto in area frentana, peligna e nell'aquilano. Altri importanti centri di produzione divennero L'Aquila, Sulmona, Pescocostanzo e Scanno. In una fase successiva la produzione si diffuse anche nell'Italia meridionale, in particolare in Campania e sul Gargano, legata al fenomeno della transumanza. Per non incidere troppo sul costo la presentosa veniva realizzata sempre in oro a basso titolo (8 o 12 carati). In tempi in cui la manodopera costava piuttosto poco, a compensare lo scarso valore dell'oro c'era la lavorazione in filigrana che permetteva di realizzare con piccole quantità di materiale manufatti molto preziosi.


Questa tecnica consiste nell'intrecciare un doppio filo di metallo prezioso che mostra segmenti trasversali simili ad una spiga di grano (di qui il termine filigrana). I modelli di Pescocostanzo e di Scanno sono gli unici ad essere realizzati in filigrana vera e propria. Si possono riconoscere otto tipologie e varianti di presentosa di fattura abruzzese. All'origine di questa differenziazione c'è la pretesa dei diversi orafi di differenziarsi oppure di corrispondere a richieste specifiche o a circostanze particolari. Il motivo simbolico per eccellenza è il cuore riprodotto al centro del medaglione in diverse varianti, cuori uniti, cuore singolo, cuori accompagnati da lacrime o da sangue, da fiamme ardenti oppure uniti da una chiave.


Si è diffusa nel tempo la teoria, del tutto priva di fondamento, che vuole attribuire il ciondolo con un solo cuore alle nubili, quello con due cuori alle fidanzate e quello con due cuori con mezzaluna alle maritate. A Pescocostanzo prevale la presentosa con un solo cuore. Questo ciondolo poteva essere donato in occasione della prima comunione e in quel caso riportava al centro la colomba dello Spirito Santo. Accanto a questo esistono anche altre tipologie alternative come quella con una nave al centro ad indicare il percorso sentimentale verso una nuova vita. Queste raffigurazioni simboliche erano sempre contornate da riccetti o spirali di lavorazione diversa mentre la forma è sempre quella a stella, seppure il numero delle punte può variare molto.


La presuntuosa"figlia di un abruzzese"

Se c'è qualche signorina,Signora amante dell'Abruzzo o con "sangue "Abruzzese",può raccogliere leggere ed apprendere queste notizie dal web.Grazie per l'attenzione

by Daniela Di Menna