Cinzia Giluni

Founder Starter

MI PRESENTO

2020-05-17 15:08:24

OGGI HO DECISO DI PRESENTARMI DI NUOVO VISTO CHE SONO RIENTRATA QUI IN CAM DOPO UN LUNGO PERIODO DI ASSENZA E VISTO CHE HO MOLTE NUOVE PERSONE CHE MI SEGUONO. AVEVO PENSATO DI FARLO A PAGAMENTO VISTO CHE È MOLTO COMPLESSO E PERSONALE MA HO DECISO DI LASCIARLO APERTO A CHIUNQUE.

Buongiorno a tutti mi chiamo Cinzia e ho 48 anni. Ho tre figli: Rosa che ha 15 anni e mezzo, Benito Claudio (Benny) che ne ha 14 e mezzo e Brandon che a breve ne farà 12.

La mia prima gravidanza

La mia seconda gravidanza

La mia terza gravidanza


Sono separata da quasi nove anni e ne il mio matrimonio, ne la separazione sono stati semplici (come del resto tutta la mia vita).

In questa Lettera trovate un excursus della mia vita che in parte ripropongo in questo articolo.

Ho subito violenza psicologica ed economica e negli ultimi due anni di matrimonio anche violenza fisica fino all'ultimo episodio in cui ho subito un tentato strangolamento davanti ai bambini. Quello è stato l'episodio che mi ha fatto capire che dovevo trovare una via di uscita e mi sono così rivolta ad un centro antiviolenza, ho sporto denuncia contro il mio ex marito e insieme ai bambini siamo stati ospiti in una casa rifugio. La situazione non è stata affatto facile per tutta una serie di motivazioni, intanto ovviamente x un mese siamo stati costretti a stare in casa e quando ci è stato permesso di uscire per me si era instaurato un loop di paura. È iniziato il procedimento della separazione che credevo sarebbe corso tutto liscio vista la mia denuncia e invece il giudice inizialmente aveva affidato i bambini ai servizi sociali con il rischio che al termine dell'anno scolastico fossero collocati dal papà e dai nonni, questo perché mi sono lasciata influenzare dai consigli del centro antiviolenza a cui mi ero rivolta inizialmente

 (centro dal quale ho successivamente subito stalking)

 anziché seguire i consigli del mio avvocato e delle operatrici della casa protetta che miamano stavano seguendo. Ho fatto ricorso riuscendo a vincerlo. Dopo dieci mesi di casa protetta finalmente siamo riusciti ad uscire per ricominciare una vita normale o almeno inizialmente. 

Ho scritto che solo inizialmente abbiamo vissuto una situazione di normalità perché dopo poco sono iniziati i problemi abitativi. Inizialmente avevo un lavoro fisso che mi permetteva di pagare affitto, babysitter e tutto quello di cui avevamo bisogno ma ad un certo punto al lavoro i pagamenti ritardavano di mesi e io sono entrata in un loop dal quale non sono più riuscita ad uscire. Non sono più riuscita a pagare l affitto, inizialmente sono stata aiutata dai servizi sociali con il contributo x l affitto ma non sono stata in grado di recuperare perché visti i pagamenti non regolari sono stata costretta a licenziarmi x iniziare lavori di sostituzione con uno stipendio decisamente più basso e questo al termine del contributo dei servizi sociali non è stato sufficiente a permettermi di ricominciare a pagare l'affitto da sola così ho dovuto subire uno sfratto e sono stata costretta mio malgrado, andando contro ogni mio principio ma x avere un tetto sopra la testa x me e i miei figli ad occupare un ufficio abbandonato da 25 anni. 


Non è stato affatto facile ne praticamente ne emotivamente. Quando sono entrata quello che ho trovato è difficile da spiegare e anche da immaginare. Il pavimento era completamente ricoperto di guano di piccioni e c erano piccioni ovunque, vivi, morti, nidi, piccoli, grandi, uova, di tutto un Po. Mi ci è voluto un mese x sanificare, per creare un angolo cucina collegandosi alle tubature di acqua del bagno, creare una doccia nel bagno. Una rete solidale mi ha permesso di avere mobili che non avevo, coperte, utensili mezzi x andare a prendere le cose che mici venivano regalate, braccia che hanno trasportato e montato il tutto. Finalmente quella casa era diventata vivibile, con i mobili avevo creato le pareti visto che era un open space ed ero riuscita a ricavare uno spazio x ognuno. Il problema era la mancanza di gas quindi a parte l acqua calda ottenuta con lo scaldabagno, non avevamo gas x cucinare ne x riscaldarci. X tutto il tempo che siamo stati lì (4 anni) ho sempre cucinato con le piastre elettriche, x riscaldarci è stato difficile visto il locale comunque grande e quindi difficile da riscaldare ma abbiamo resistito. 

A novembre 2018 c è stato un blitz (digos, polizia, carabinieri, finanza, vigili urbani, vigili del fuoco), diverse famiglie sono state sgomberate seduta stante, ad altre come la mia è stato dato del tempo x organizzarsi. Fortunatamente un amico mi ha messo a disposizione un piccolo appartamento per sei mesi che poi sono diventati quasi undici (visto che nonostante la relazione deitra servizi sociali di emergenza abitativa non sono rientrata nella graduatoria delle case popolari),  il cui affitto veniva pagato dai servizi sociali e un altro amico un garage dove poter mettere una buona parte di mobili. In questa nuova casa ci sono stati dei pro e dei contro perché finalmente avevamo una casa calda e accogliente ma era comunque piccina x quattro persone ed essendo fuori mano ha inciso sia economicamente x gli spostamenti che come organizzazione ma siamo comunque stati felice dell'esperienza. A novembre i servizi sociali ci hanno messo a disposizione un appartamento in appoggio in teoria fino a maggio in attesa di avere la casa popolare nella cui graduatoria ora sono prima. Qui abbiamo tutte le comodità che non abbiamo mai avuto, la casa è grande, spaziosa, ognuno ha il suo spazio, è calda, è centrale, è tutto a portata di mano, non abbiamo spese di alcun tipo quindi direi che è molto più di quello che ci saremmo mai aspettati.

Rispetto alla casa se volete quando sono approdata su cam avevo già scritto un articolo che potete trovarequi

COSA FACCIO?

Sono una infermiera ormai dal 1994, inizialmente ho fatto delle assistenze domiciliari, poi ho iniziato a lavorare in uno studio medico (E direi che è quello che mi manca di più). Facevo sia la segretaria (ricette, impegnative, appuntamenti) sia le visite sportive (ecg a riposo, ecg dopo sforzo, spirometria, esame urine), ho lavorato in quello studio fino al 2002, nell'ultimo anno contemporaneamente lavoravo anche nella infermeria di una fabbrica. Nel 2002 ho trovato lavoro in una clinica di riabilitazione dove ho lavorato fino a quando mi sono separata alternandomi tra reparto di riabilitazione neuromotoria, lungodegenza ed RSA, avendo avuto tre gravidanze consecutive sono mancata x un lungo periodo. Quando stavo in casa protetta e ho avuto la possibilità di rientrare al lavoro quella clinica era ormai chiusa e fui trasferita in una clinica oculistica dove facevo principalmente prelievi e ogni tanto davo una mano in sala operatoria. Quando gli stipendi non furono più regolari e mi licenziai iniziai a lavorare per una cooperativa che faceva assistenza domiciliare ad anziani e disabili ma come oss, poi ho lavorato in alcune case di riposo ma mi sono resa conto che il lavoro mi prendeva troppo tempo che non era adeguatamente ripagato calcolando che dovevo pagare la babysitter e mi resi altresì conto che i miei figli o stavano con la babysitter o con il papà e questo  non andava x niente bene e così decisi andando contro quello che era mia abitudine, oltrepassando la mia zona di comfort iniziai a fare assistenze domiciliari saltuarie a pazienti anziani o oncologici terminali e devo dire che negli ultimi quattro anni questo mi ha permesso di vivere dignitosamente insieme ai miei figli. Oggi faccio assistenza ad una coppia di anziani, non è molto ma è pur sempre qualcosa

Rispetto al mio lavoro potete trovare due articoli fatti da me in precedenza che potete trovare 

Qui

E

Qui

All'inizio di questo mio articolo di presentazione ho parlato di come io abbia subito ogni sorta di violenza e la domanda che potrebbe sorgere è perché non l'ho lasciato subito, o perché gliel'ho permesso. Quando ero ragazza e leggevo o sentivo di avvenimenti simili non capivo come questo fosse possibile e ho sempre pensato che mai e poi mai io l'avrei permesso e invece......

Purtroppo la mia infanzia è stata segnata da ferite, lacerazioni ancora più grandi di cui ho parlato anche durante le mie dirette di lettura del libro 'donne che amano troppo'.

Ho perso mia madre a dodici anni in seguito ad una emorragia cerebrale e successivamente sono stata vittima di incesto da parte di mio padre quindi la violenza era diventato il mio pane quotidiano senza contare che non si riesce più a comprendere cosa sia giusto o sbagliato, ci si sente colpevoli, in trappola, senza via di uscita.

Se volete approfondire questo tema potete trovare Qui la spiegazione della sindrome di Stoccolma o sindrome da dipendenza affettiva e Qui un articolo che spiega i motivi x cui denunciare

Ancora qualcosa di me.

Dopo avervi fatto un quadro della mia famiglia, del mio lavoro e delle mie vicissitudini voglio parlarvi di altri due punti fondamentali nella mia vita.

Per evitare di fare un articolo troppo lungo, infatti in passato ne avevo fatti diversi, riporterò a quegli articoli che potrete leggere con tranquillità e in questo modo avrete un quadro completo di chi è Cinzia e se vi piacerà quello che leggerete e penserete che posso darvi qualcosa di utile in questa piattaforma potrete continuare a seguirmi e ne sarò felice. 

Il mio percorso spirituale

Io e il buddismo

Per concludere vi riporteró ad un articolo che scrissi all'inizio di questa mia avventura e che parla della parte più profonda di me, di qualcosa che mi accompagna da quando avevo dodici anni ma che negli anni ha cambiato conformazione, ha cambiato aspetto, ha cambiato connotazione, ha cambiato il mio rapporto con lui. 

Vi presento il mio Amico un Po particolare

Grazie a tutti!