Cinzia Giluni

Founder Starter

LA MIA PRIMA GRAVIDANZA

2019-05-13 16:51:13

SEGUIRE SEMPRE IL CUORE ANCHE QUANDO TUTTO SEMBRA ANDARTI CONTRO!!

L'INIZIO


La prima gravidanza dovrebbe essere un ricordo felice e invece per me è stato tutt'altro.



Scopro di essere in gravidanza agli inizi di dicembre 2003. Subito dopo il periodo natalizio scopro di avere preso una infezione, il CMV, anche se non è chiaro se io abbia preso l infezione in gravidanza oppure nel.periodo antecedente.

La ginecologa mi consiglia di interrompere la gravidanza ma io decido di interrompere le visite da lei. 


Decido di recarmi a Roma in un ospedale specializzato in malattie infettive dove fanno degli esami ematici più approfonditi e confermano che l infezione l ho presa in gravidanza e mi mettono al corrente dei rischi che questo comporta x il feto.

CHE COSA È IL CMV

Il citomegalovirus (CMV) è un virus che provoca una malattia normalmente non grave. Nella grande maggioranza dei casi l'infezione è asintomatica, cioè chi la contrae non ha sintomi. In un 10% dei casi si manifesta in modo simile all'influenza o alla mononucleosi. Chi si è già ammalato non è immune, quindi può nuovamente contrarre la malattia. 


L'infezione da CMV può diventare pericolosa se contratta durante la gravidanza, perché il virus PUÒ superare la placenta e contagiare il feto. 


Ho tenuto a sottolineare la parola PUÒ perché di fatto non è matematico che l infezione passi al feto.


Il rischio di trasmissione varia a seconda che si tratti di una prima infezione, cioè se è la prima volta che la madre contrae la malattia, oppure di una re-infezione. Nel primo caso il rischio di trasmissione al bambino corrisponde a 3-4 casi ogni 10 gravidanze, mentre nel secondo caso la trasmissione è molto più rara e si verifica al massimo in 2 casi ogni 100 gravidanze. 


Quindi per chi ha contratto l'infezione prima della gravidanza il rischio è molto basso. 


Nel momento in cui viene stabilito che l infezione da CMV è arrivata al feto ci possono essere due scenari:  


  • in 85-90 casi su 100 l'infezione è asintomatica e non ha conseguenze sul neonato: solo 1 neonato su 10 può avere problemi di udito che si manifestano dopo la nascita, anche tardivamente; 


  •  in 10-15 casi su 100 l'infezione può avere conseguenze sia prima della nascita (fegato ingrossato, ritardo di crescita con un diverso grado di gravità) che dopo (ittero, petecchie sulla pelle - macchie rosse che corrispondono a piccolissime emorragie della cute- segni neurologici). 

Il virus non passa dunque sempre al bambino e, anche quando si trasmette, non è detto che abbia conseguenze. 


Combinando questi dati emerge che, in generale, i rischi che il feto abbia problemi di salute sono il 3-6% in caso di prima infezione della mamma.


Prima della nascita è possibile verificare se l'infezione è passata al bambino con una amniocentesi, da effettuare non prima della 21esima settimana e comunque non prima di 6 settimane dall'infezione materna.


Una ecografia può essere utile per rilevare la presenza di eventuali anomalie che possono essere riconducibili all'infezione da CMV (ritardo di crescita, microcefalia, depositi di calcio nel cervello o nel fegato, ecc.). Dopo la nascita del bambino è possibile verificare se c'è stata la trasmissione del CMV durante la gravidanza attraverso un esame del sangue. 


(Informazioni prese dal web)


Era chiaro che il rischio era davvero minimo e volendo fare l amniocentesi comunque avrei solo saputo se l infezione era arrivata al feto ma non avrei potuto sapere se aveva arrecato danni.


Lo stesso primario mi disse che eravamo in un periodo in cui erano aumentate le paure ma di fatto il CMV era una infezione che sicuramente molte delle nostre mamme avevano preso in gravidanza ma non essendoci tutte le conoscenze avevano portato avanti le gravidanze inconsapevolmente partorendo dei bimbi sani.


Nel mio cuore sapevo che era tutto ok e quindi decisi di proseguire con la gravidanza ma purtroppo le sorprese non erano ancora finite. 

NUOVI DUBBI

  • Alla prima ecografia risultò un elevato rischio alla sindrome di down, non potevo crederci, stavo vivendo sicuramente un incubo.


Fatto sta che a quel punto fui costretta a decidere di sottopormi ad una amniocentesi.


Essendoci però anche il discorso dell infezione da CMV l'amniocentesi sarebbe stata fatta per valutare entrambe le cose e quindi per vedere se l infezione era arrivata al feto era necessario attendere la ventesima settimana.


 Per avere la risposta  avrei dovuto attendere tre settimane dopo di che avrei avuto una sola settimana di tempo x decidere se portare avanti o meno la gravidanza in quanto una eventuale interruzione di gravidanza può essere fatta solo entro la 24esima settimana.


Era una cosa a cui non volevo assolutamente pensare visto che in quelle settimane avrei già iniziato a sentire muoversi dentro di me quel batuffolo.


Arrivò il momento dell amniocentesi e attesi con ansia le tre settimane che servivano x avere il responso.


UN BREVE SOSPIRO DI SOLLIEVO

Mi chiamarono il venerdì Santo e mi comunicarono che era tutto ok e che era una femminuccia.


Non potevo crederci, non potevo ricevere regalo più bello, scoppiai in un pianto liberatorio e pensavo che da quel momento in avanti tutto sarebbe filato liscio ma così non fu.

ULTERIORI PROBLEMI

Intorno alla 28esima settimana iniziai ad avvertire dolori addominali, mi recai al pronto soccorso dove mi dissero che rischiavo un parto prematuro ma non essendoci la terapia intensiva neonatale mi avrebbero separato dalla mia cucciola. 


A quel punto firmai e mi feci accompagnare da mio marito in un ospedale di Roma dove mi dissero che il dolore era legato ad un fibroma esterno all utero che si era strozzato e stava rischiando di andare in necrosi.


Fui ricoverata x tenere la situazione sotto controllo e nel momento che si stabilizzò fui dimessa per poi dover tornare periodicamente in ospedale per monitorare la situazione. 

Tutto sembrava decorrere in maniera abbastanza tranquilla.


A due settimane dalla data presunta del parto iniziarono le contrazioni.


Mi recai nell ospedale dove ero stata seguita fino a quel momento dove però non c era posto e venni quindi trasferita con l ambulanza in un altro ospedale sul mare dove spiegai tutta la situazione.


 Mi dissero che era tutto ok e che non era ancora il momento di partorire ma vollero comunque tenermi sotto osservazione mandando però via mio marito. 


Dopo poco tempo che mio marito se ne era andato vidi arrivare in camera tutta l equipe dei medici che mi comunicava che dovevano fare un parto cesareo di urgenza in quanto dal monitoraggio risultava che mia figlia era in sofferenza.

Chiesi di chiamare mio marito e di aspettare che arrivasse ma mi venne detto che non era possibile


Mi fecero presente che la motivazione per cui volevano ricorrere al parto cesareo in urgenza era oltre al fatto che la bambina era tachicardica quindi chiaramente in sofferenza anche perché avendo preso il CMV in gravidanza la prassi era quella.


Mi prepararono e mi portarono in sala operatoria ma proprio quando stavano per farmi l epidurale ho detto che volevo aspettare mio marito che nel frattempo avevo chiamato.


Quando arrivò gli spiegai tutto e allo stesso tempo gli dissi che sapevo che la bambina stava bene e che non avrei permesso che la facessero nascere prima così rifiutai il parto cesareo e firmai l uscita.


Fu a quel punto che una delle ostetriche di turno mi disse che avevo fatto la scelta più giusta per me e la bambina.


Mi sentii sollevata e tornammo a casa

IL GIORNO ARRIVÒ

Il giorno prima della data presunta del parto iniziarono le contrazioni ma non ebbi il coraggio di arrivare fino a Roma e così mi recai all ospedale della mia città. 


Il travaglio durò nove ore, ore in cui persi completamente il controllo, non riuscivo a gestire il dolore, mi feci prendere dal panico, per la prima volta dopo tanti anni dalla sua perdita chiamai la mia mamma, non feci allontanare mio marito nemmeno per mezzo secondo.


Quando arrivò il momento di spingere non ci riuscii e dovette aiutarmi il medico salendo sulla mia pancia x ben due volte.


Ancora oggi se ripenso a quei momenti mi dico che non sono stata nemmeno capace di far nascere mia figlia, mi sono sentita inutile. 


Quanto però è stato bello stringerla tra le mie braccia. 

QUALCHE FOTO

A POCHI MESI

A TRE ANNI CIRCA

A SETTE ANNI CIRCA

A OTTO ANNI CIRCA

A NOVE ANNI CIRCA

PRIMA COMUNIONE

PRIMA COPPA

UN PAIO DI ANNI FA

14ESIMO COMPLEANNO

OGGI

Nonostante durante la gravidanza tutto lasciava pensare che lei non sarebbe potuta e dovuta nascere e se fosse venuta al mondo avrebbe potuto avere dei problemi come potete vedere sta benissimo.


Da quel giorno sono passati 14 anni e mezzo.


Sono successe tantissime cose.


Ha dovuto superare numerosi ostacoli grazie ai quali è diventata una ragazza forte e responsabile, è dovuta crescere in fretta.


Lei è e rimarrà sempre la mia principessa.