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IO E IL PIANOFORTE
La musica ha un ruolo fondamentale nella mia vita.
All'età di 15 anni mio padre decise di mandarmi a scuola di pianoforte, io non ne ero molto felice perché io avrei tanto voluto danzare ma alla fine man mano che andavo a lezione e man mano che mi dedicavo al pianoforte ho iniziato ad amarlo sempre di più.
Era difficile per me suonare davanti agli altri ma quando lo facevo da sola era per me una grande valvola di sfogo.
Ad un certo punto quando mio padre capi che il pianoforte rappresentava x me solo un passatempo e non una probabile professione decise di non mandarmi più a scuola di musica.
Per un Po comunque avendo un pianoforte a casa ho continuato a suonare ma piano piano gli impegni scolastici prima e il tirocinio successivamente hanno ridotto notevolmente il tempo che io dedicavo al pianoforte.
Ad un certo punto per necessità ho dovuto venderlo anche se stava a casa di una famiglia presso cui ho vissuto x un anno e mezzo e quindi ho potuto continuare a suonare per un Po anche se ormai iniziavo a perdere la manualità
Fu in quel periodo che iniziai ad acquistare sicurezza nel suonare anche davanti agli altri.
X molti anni non ho più potuto mettere le mani su una tastiera fino a quando nel periodo in cui i miei figli frequentavano la parrocchia mi è stato proposto di suonare in chiesa e ho raccolto questa offerta con il cuore colmo di gioia.
Certo non suonavo melodie ma non ne sarei nemmeno più stata in grado, suonavo solo accordi ma ero così felice di poterlo fare.
Ho potuto farlo x un lungo periodo fino a quando non è rientrata la persona che aveva sostituito fino a quel momento.
Provavo una sensazione stranissima nel vedere qualcun altro sedere alla tastiera, avrei voluto esserci io al suo posto e non potevo farlo e questa cosa mi faceva sentire fuori luogo, non mi sentivo più al mio posto.
Successivamente i miei ragazzi non hanno più voluto andare in chiesa e ricordo che l unica cosa che mi dispiaceva era non poter più avere la possibilità di suonare.
Da allora ogni qualvolta mi capita di vedere un pianoforte o una tastiera chiedo di poter suonare seppure nella mia mente c è solo una parte di un pezzo. Non ricordo più nulla, se avessi uno spartito davanti non avrei più velocità di lettura per non parlare della manualità che ho decisamente perso.
Seppure ho praticamente dimenticato tutto ogni volta che vedo una tastiera tutto il mondo scompare, esiste solo quella tastiera e io devo trovare il modo di metterci le mani sopra e non mi preoccupo di chi mi ascolta, se suono male, se possono esserci giudizi o decisioni, io so solo che devo suonare, x me e x nessun altro.
A volte mio figlio mi dice che voglio mettermi in mostra ma non è questo che mi spinge, l unica cosa che mi spinge è il desiderio, il bisogno impellente di muovere le mie mani sulla tastiera, è qualcosa di difficile da spiegare.
I miei figli pur facendo danza sono nella fase del timore da palcoscenico, quello che io avevo alla loro età.
Ora è diverso, è qualcosa che cerco di trasmettere loro quando dico di lasciarsi andare alla musica, ma che non riescono a comprendere, io invece ho raggiunto quella libertà di lasciarmi andare.
Basta pensare che mentre guido se sto ascoltando musica capita spesso che mi muovo a ritmo di musica non preoccupandomi se gli altri mi guardano, se lo faccio mentre sto con i miei figli mi prendono x matta ma questa è una "sana pazzia", è pura libertà, è vita, perché la
MUSICA È VITA.