Cinzia Bruschi

Founder President

Le lunghe "vacanze" estive degli insegnati - quando tutto sembra tacere...

2019-06-24 00:51:42

qualcuno, solo nella propria aula, o presso la sua abitazione, sta ancora lavorando. Perché quei mesi "di vacanza" donano all'insegnante l'esonero di dover percorrere il tragitto "casa - scuola" non certo levano la responsabilità di organizzare un intero anno scolastico a venire.

L'anno scolastico si è ormai concluso e si sa che i nostri cari allievi hanno iniziato le loro meritate vacanze.
Dopo il tanto impegno, la lotta contro la fatica, la perenne concentrazione, e l'ansia dei test possono finalmente dedicare il loro preziosissimo tempo a qualche loro interesse. E ci voleva!


Dico gli allievi, perché in realtà i docenti, come tutte le altre parti coinvolte nella scuola, a dispetto di quello che si pensa, in realtà si stanno già preparando per l'anno seguente.

E ci vuole un po' di tempo prima, per chiarirsi le idee, per individualizzare gli elementi, per fare in modo che le prossime attività vengano "vestite" in modo adeguato rispetto alla nuova classe, come un sarto che realizza un vestito su misura.


Sono consapevole che potrei toccare un tasto dolente, ma credo sia giusto rendere attenti chi docente non é, che è difficile sapere esattamente cosa comporta essere un insegnante nel complesso, ma io vi capisco, in fondo chi vi ha mai mostrato il nostro mondo?

Voglia altresì però che l'adulto nel pieno della sua maturità possa prevedere che l'insegnante non possieda una vacanza di due mesi se non dall'esonero di questo tragitto. E' un lavorare diverso, più solitario, a volte in comune con i colleghi di disciplina, vi sono i corsi di formazione continua e un continuo rivisitare e migliorare le attività.


Ma non è di questo che voglio parlare oggi! Voglio invece mostrarvi in una serie di articoli, in che cosa comporta il lavoro estivo degli insegnanti, portandovi il mio esempio, e sarei tanto felice di dialogare un po' con voi, se ne foste interessati.


Per iniziare, oggi vi posto alcune foto del mio quaderno primo di appunti. Non è ancora il taccuino su cui progetto le attività, ma quello in cui mi segno tutto ciò che potrebbe essere importante, curioso o adatto.





La scrittura è veloce, gli schizzi freschi e un po' sghembi, ma in questo momento è poco importante, è fondamentale invece focalizzarsi sull'idea percepita con tutti gli elementi che la rendono potenzialmente valida.

Questa attività è una rivisitazione di quanto ho potuto osservare in classe. Insieme agli allievi, lasciando loro il giusto spazio di azione, abbiamo trovato molte varianti funzionali, tutte valide. In questo caso il mio compito durante il periodo estivo è quello di ripulire l'attività per renderla più efficace e personalizzata rispetto alle classi del prossimo anno.



Due varianti:




Il docente non deve far altro che accogliere la flessibilità dei suoi studenti e fare quello che loro non possono; come per esempio adattare quanto scoperto consapevolmente per gestire gli elementi in modo funzionale ed efficace tenendo conto della differenziazione necessaria per ognuno degli allievi che compongono il gruppo classe. Un solo modo di procedere non fa che avvantaggiare alcuni allievi rispetto ad altri, mentre l'insegnante nella sua professionalità sa come indirizzare alla scoperta del metodo più adeguato uno studente rispetto ad un altro. Non perché quella strategia con me funziona alla grande significa che funzionerà anche per il mio compagno! ehh...purtroppo non è così facile! Per questo l'insegnante è importante! Per guidare, per mediare, per essere il regista dell'azione dei suoi attori, gli studenti.



Non è più sufficiente limitarsi a trasferire nozioni o a fare domande sul contenuto trattato in classe, per di più studiato a memoria magari e non realmente compreso. Il lavoro è molto più complesso, e necessita di una grande preparazione, nei mesi estivi prima, per erigere delle fondamenta salde, e durante tutto l'anno scolastico, sulle quali costruire e dedicato all'interazione con gli allievi.