la salute nelle tue mani
Guarire le ferite del cuore
Le ferite del cuore, interrompono il circuito di amore creando dei muri e congelando i sentimenti. Ecco cosa interrompe questo flusso naturale di Amore e cosa invece ci permette di riattivarlo.
Io penso che la morte sia una cosa bella, un passaggio come quello della nascita. A volte è meno bella o non si ritiene tale per la presenza di una malattia.
Quello che dovrebbe far riflettere e preoccupare in un certo senso è il tema non ancora elaborato e risolto, i nodi che devono essere sciolti. Questo lavoro di purificazione andrebbe fatto in vita, prima di lasciare questa terra. E’ difficile arrivare a quel momento e aver risolto e guarito tutte le ferite. Oggi abbiamo gli strumenti per farlo una volta no quindi prendiamocene cura, cerchiamo di liberarci il più possibile dalla zavorra del risentimento e via dicendo.
Io ho chiesto per mia mamma che certi temi potessero essere sciolti, che potesse guarire in vita.
Tempo fa ho fatto un trattamento per il suo rapporto con mia sorella e un giorno rientrando dallo shopping mi racconta di averla "casualmente" incontrata incontrata (forse è meglio dire causalmente :). Si sono abbracciate e mia sorella si è sciolta in lacrime. Questo episodio segna l'inizio di una guarigione. Da allora in poi, ogni volta che mia mamma si recava in quel centro commerciale, andava a trovarla nel negozio in cui lei lavorava,. Una volta mia sorella le regalò una collana e quando mia mamma prendeva degli abiti lei le faceva un super sconto e qualche volta le regalava un capo. Questa è stata una guarigione importante. Dunque vedete che la guarigione non è solo quella fisica ma del Cuore, e spesso anche quella fisica passa attraverso quella del Cuore. La guarigione avviene prima di tutto nel Cuore.
Perché dico Cuore? Perché è attraverso l’Amore che si guarisce.
Dobbiamo riaprire quei rubinetti che sono stati chiusi per tanto,troppo tempo e non hanno permesso all’amore di fluire.
Cos’è che chiude quei rubinetti? Le ferite? No. Come noi reagiamo agli eventi e le scelte che operiamo a seguito di un determinato evento il quale ci ha causato dolore, quindi una ferita. Magari sono stata ingiustamente criticata, giudicata, condannata. Ma quand’è che si crea la ferita?
Quando i sentimenti puri, veri e sinceri non vengono accolti e magari vengono calpestati e violentati.
Mia mamma ne ha ricevuta una, la prima di tante, alla nascita del primo figlio, mio fratello Gianni. Mio padre entrò nella stanza d’ospedale e invece di regalarle parole e gesti pieni d’amore le disse: “questo figlio non è mio, chissà con chi l’hai fatto!” Prima ferita di un’anima pura e innocente quale era mia mamma. Non so se avete presente come erano le ragazze negli anni 50’, delle bambine. Non erano emancipate come noi. Io a 14 anni se mi avesse detto una cosa del genere lo avrei cacciato via.
E in effetti fu cacciato dall’ospedale. Potete immaginare, questo è stato l’inizio della loro vita insieme.
Lo scioglimento dei ghiacci
Story
Quando mia sorella Barbara venne a Roma io avevo 14 anni, mia mamma ne aveva 54 e abitavamo in Cavour in una pensione dove c’eravamo appena trasferite.
Vivevo una situazione di disagio psicologico e per me iniziò il periodo della ribellione.
Il grande malinteso
Gino, Debora e Barbara un giorno si presentarono alla porta e pensando che stessero chiedendo di accoglierli in casa, abbiamo alzato un po’ le difese dicendo che non potevamo ospitarle, ecc.
Questo fu il primo grande malinteso perché loro in realtà volevano solo e più di tutti riabbracciare la loro mamma.
Così nacquero le prime incomprensioni e dissapori.
Ferita fu quella dell’abbandono. Ferita che già si portavano dentro e che lì si è riaperta, a cominciato a sanguinare.
La ferita è quella che ad ogni presupposto si riapre e fa male, come quando siamo feriti e urtiamo la ferita quella si riapre e sanguina o comunque fa male, si riaccende il dolore.
Conseguenze delle ferite CHIUSURA DEL CUORE
Se io sento quel dolore e non lo elaboro, non cerco di comprendere allora mi chiudo, la chiusura è di fatto un meccanismo di difesa.
La prima reazione ci può stare, è normale.
Quindi la reazione è:
· Non voglio soffrire e non mi permetto di sentire
· Mi allontano da ciò che mi fa stare male o che mi ha fatto soffrire.
A monte di ogni stato d’animo c’è… IL PENSIERO.
- GIUDIZIO
- CRITICA
- SENTENZA
Evento= Lei ha detto o fatto quella cosa e ha ferito i miei sentimenti, mi ha provocato dolore.
Cosa faccio con quel dolore? Qui subentra il libero arbitrio: la scelta.
Ci sono due strade che possiamo percorrere:
- Uso quel dolore per riflettere, per andare dentro di me, scavare a fondo dentro di me e cercare di capire da dove nasce questo sentimento. Ad esempio il sentimento di delusione nasce da un’aspettativa non .
Mi aspettavo che le cose andassero diversamente. Mi aspettavo accoglienza, amore e invece ho trovato altro.
ASPETTATIVA
Mi scontro con la Realtà che è diversa da come la immaginavo.
Ecco da dove nasce il dolore.
Se invece non mi pongo aspettative, ma dico va be vado e vediamo quel che trovo, quel che c’è, quel che si può fare senza aspettative allora non mi scontro con la realtà ma le vado incontro. Vado incontro a qualcosa che non conosco con apertura, la parola chiave è APERTURA. Apertura vuol dire SENZA GIUDIZIO. Non mi sconvolgo se trovo qualcosa di diverso da quello che conosco già o a cui sono abituata.
Quindi a monte di questo dolore deve esserci un pensiero
che poi è quasi sempre un giudizio. Il giudizio ci rende ciechi, definisce qualcosa prima di comprenderlo e non permette di comprendere invece chi c’è dall’altra parte.
- Lei è aggressiva
- Lei è insensibile
- Lei è forte, io sono fragile.
Possiamo fare tanti tipi di pensiero.
Ci sono le regole.. lei ha reagito così vuol dire che…l’interpretazione
E’ difficile senza avere strumenti poter affrontare una situazione così d’impatto, d’urto. Per cui per un po’ resterà la ferita.
Fino a quando non deciderò di rielaborare quel vissuto emotivo quindi devo avere il coraggio di riviverlo, di analizzarlo e interpretarlo sotto una nuova luce, dargli una nuova interpretazione.
Lavoro cognitivo-comportamentale
Per fare ciò devo usare il distacco emotivo. Ecco perché si va dallo psicologo perché ci aiuta a vedere le cose da un punto di vista diverso.
Il 1° passo per evitare di soffrire è: non avere aspettative, osservare la realtà, accettare ciò che è. E poi in base a ciò che è, a quello che si manifesta scelgo come relazionarmi a quella persona o situazione. L’obiettivo qual è?
Creare la miglior relazione possibile.
Questo va fatto il prima possibile, durante la vita.
La vita è un’esperienza, ogni esperienza andrebbe vissuta, elaborata, digerita e liberata.
Ok ho vissuto quell’esperienza, ne traggo l’insegnamento positivo e butto via il resto. Non trattengo nulla!
Perché tutto ciò che tratteniamo si trasforma in veleno per il corpo e lavorerà come un tarlo dentro di noi.
Il cuore di mia mamma aveva tante ferite e sentimenti come rabbia, odio, risentimento hanno messo a dura prova il suo cuore.
E lei è un donna fortissima, se fosse stata un’altra (quante volte ho sentito ripetere questa frase da persone che la conoscevano e a cui ha raccontato la sua esperienza) sarebbe morta.
Qualsiasi persona a cui avesse raccontato la sua storia avrebbe detto la stessa cosa. E’ normale.
Lei si è scelta un corpo adatto al suo spirito elevatissimo, che è anche uno spirito da guerriera.
Ma questi sentimenti non sono mai stati elaborati e il pensiero riguardo a i vissuti emotivi non è mai cambiato.
Il perdono libera.
Allora non c’erano i corsi di crescita personale e spirituale, non c’era nemmeno l’amica con cui confidarsi, sapete che l’amico è il 1° psicologo e il migliore.
Perché a volte basta condividere con qualcuno le nostre angosce, e queste già perdono forza.
Lei invece aveva tutto dentro.
Si ha compiuto un atto coraggioso riuscendo a tirarsi fuori da una relazione tossica, insana e a voltare finalmente pagina.
Nel fare questo…
Ma dentro di lei hanno continuato a pulsare questi temi, i temi mai elaborati e quei pensieri hanno lavorato come tarli.
Il CUORE
Grazie a lei ho avuto modo di comprendere cosa mette alla prova il nostro cuore e cosa invece lo CURA.
Qual’ è la cura per il nostro cuore?
La pace, la gioia, la calma mentale aiuta il cuore a stare bene.
Si dice le ferite del cuore. Possiamo risanare queste ferite solo attraverso il PERDONO e l’AMORE.
Quando ho detto che l’Amore, la gratitudine, il perdono e anche la Fede sono elementi essenziali della guarigione intendevo proprio questo.
Il perdono consente di lasciare andare, rilasciare tensioni e uscire da stati mentali ed emotivi negativi.
L’Amore è la linfa che nutre il cuore.
Se permetto a questa Amore di fluire di nuovo il cuore tornerà a nutrirsi/si nutrirà di questo sentimento.
Ma se io gli tolgo questo nutrimento, soffrirò è normale.
Mio fratello L. dice di soffrire a causa delle ferite in realtà soffre perché non permette all’amore di fluire. Si è interrotto un circuito.
Ecco che quindi dovremmo aiutare chi si avvicina alla morte fisica a perdonare e a guarire queste ferite.
E anche io come figlio, padre, marito…le parole che dovrò spendere per lui o lei sono parole d’amore.
TI AMO, GRAZIE, SCUSAMI PER, PERDONAMI..
Oppure una cosa che ho detto a mia mamma ad esempio è stata: “mamma il tuo amore mi è arrivato, grazie per l’amore che mi hai dimostrato.
Evitiamo, aiutiamola a rilasciare sensi di colpa.
Evitare sensi di colpa che possono emergere alla fine, quando si è lì sul punto di morte potrebbero sopraggiungere pensieri del tipo: non ho fatto quello, non ho fatto quell’altro, forse non gli ho dato sufficiente amore.. Lasciamo che la sua anima voli via leggera!