Carlo Baout
UNA NOTIZIA SCONCERTANTE PER CHI FA SPORT DI ENDURANCE
2020-02-01 01:24:36
Idealmente, chi svolge uno sport di endurance dovrebbe avere un'attività cardio-respiratoria molto efficiente. Visto che il diaframma è il principale muscolo respiratorio, tale categoria di persone dovrebbe avere un'attività diaframmatica eccellente...ma qui casca l'asino...
- apparato muscolo-scheletrico
- apparato cardio-respiratorio
- apparato circolatorio
- apparato digestivo
- sistema emuntorio (detox)
- sistema nervoso
Il progetto Ritm-U®, oltre ad insegnare il rivoluzionario metodo Ritm-U®, vuole divulgare e dare consapevolezza alle persone di quanto sia importante il controllo del proprio diaframma attraverso il respiro. Per fortuna, alcune persone hanno questa consapevolezza e si impegnano quotidianamente in attività virtuose alla ricerca del proprio benessere psico-fisico. Chi fa sport di endurance fa parte di questa categoria, ma quanti di loro sfruttano veramente il proprio diaframma?
Idealmente, chi svolge uno sport di endurance dovrebbe avere un'attività cardio-respiratoria molto efficiente. Visto che il diaframma è il principale muscolo respiratorio, tale categoria di persone dovrebbe avere un'attività diaframmatica eccellente...ma qui casca l'asino! Ammetto che questo dato di fatto, inizialmente, mi ha parecchio stupito invece, ragionandoci su, mi è apparso del tutto coerente; vediamo il perché.
Ho fatto tale scoperta quando mi sono messo a testare nel dettaglio l'attività diaframmatica dei miei pazienti per sviluppare gli algoritmi della App Ritm-U®; in questo modo ho potuto constatare oggettivamente che quasi tutti quelli che praticavano con regolarità uno sport di endurance presentavano a riposo un'attività diaframmatica simile a quella dei pazienti sedentari. So che sembra scioccante, ma è un dato di fatto! Inoltre chi fa sport di endurance si presenta quasi sempre con un rachide in cifosi e una gabbia toracica con una consistenza mio-fasciale rigida, sinonimo di iper-attività della muscolatura della respirazione superficiale (quella toracica per intenderci).
Nell'articolo "Respirazione diaframmatica vs respirazione toracica" ho spiegato il timing fisiologico dell'attivazione della muscolatura respiratoria: in dinamica, prima si attiva il diaframma poi gli intercostali; ma questo schema respiratorio fisiologico presuppone che uno respiri abitualmente col diaframma soprattutto a riposo ed è questo il fulcro del problema. Facendo un ragionamento a ritroso, valutando la postura cifotica e la consistenza mio-fasciale rigida della gabbia toracica, si intuisce che chi fa sport di endurance sfrutta enormemente la muscolatura della respirazione superficiale e coinvolge poco il diaframma. Riattivare il diaframma invece, darebbe un incremento notevole in termini di prestazione e recupero visto che
- coinvolge 2/3 del volume polmonare
- è la principale pompa venosa e linfatica
- è il fulcro da cui partono tutte le catene muscolari
- potenzia il lavoro di disintossicazione delle scorie prodotte dall'attività fisica
Solitamente una persona che incomincia uno sport di endurance cura tanti parametri
- frequenza cardiaca
- appoggio podalico
- abbigliamento tecnico
- alimentazione
- tabelle di allenamento...
Il metodo Ritm-U® prevede quindi un percorso guidato, in cui l'utente viene monitorato e gradualmente accompagnato a potenziare il proprio diaframma secondo i parametri di Ritmo-Ampiezza-Forza (RAF) prima in statica, poi in dinamica. La vera rivoluzione del metodo Ritm-U® è che in statica tutto questo sarà gestito da un tutor personale: lo smartphone senza nessun altro hardware associato; il monitoraggio oggettivo permetterà di capire quanto si respira di torace e quanto di diaframma, ma soprattutto la qualità dello schema respiratorio diaframmatico, con tanto di analisi. Una vera rivoluzione a portata di tutti!
Una volta presa consapevolezza sensoriale dell'attività diaframmatica in statica, l'utente che pratica sport di endurance potrà facilmente inserirla in dinamica nei suoi allenamenti, perché il metodo Ritm-U® promuove uno schema respiratorio armonico, ritmico e costante, molto affine alle caratteristiche degli sport di endurance
L'attività fisica armonica, ritmica e costante nel tempo: una sana droga per il sistema nervoso
Ho sempre ammirato la costanza e la tenacia di quanti praticano sport di endurance; sono capaci di alzarsi alle 5 di mattina per allenarsi prima di andare a lavorare! Anzi, loro mi dicono che stanno benissimo a tenere simili ritmi. Confesso che per me ciò era follia pura fino a quando non ho scoperto, durante il cammino di Santiago, l'importanza di svolgere un 'attività fisica armonica, ritmica e costante nel tempo; premetto anche che fino ad allora ero un amante della vita sedentaria. Nonostante la fatica, i dolori, la stanchezza...tutti i pellegrini che incrociavo erano felici di camminare per ore ed ore; anzi, erano dispiaciuti di tornare a casa dai loro comfort e tutti si ripromettevano di continuare a camminare una volta tornati alla vita di tutti i giorni: una vera droga praticamente! Quest'incredibile esperienza che ho vissuto sulla mia pelle mi ha permesso di capire che un'attività ritmica, armonica e costante nel tempo, caratteristica degli sport di endurance, permette di armonizzare il sistema nervoso, generando di conseguenza il rilascio di endorfine. In realtà, la mia grande scoperta è stata quella di associare con una combinazione perfetta, la respirazione diaframmatica al mio passo durante la camminata; beh cari miei....che dire, da quel giorno è nato il metodo Ritm-U® ed è cambiata la mia vita!
Prima di svelare i segreti del metodo Ritm-U®, nel prossimo articolo voglio parlare della seconda grande categoria di ricercatori del benessere psico-fisico: quelli che si sono avvicinati alla cultura orientale, facendo proprio uno stile di vita virtuoso in cui gli esercizi di respirazione sono all'ordine del giorno. Farò anche a loro la stessa domanda, per niente scontata: quanti tra costoro sono sicuri di usare correttamente il proprio diaframma?
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