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Ayurveda: il segreto di una lunga vita, sana e felice

2019-11-21 08:56:09

Una salute perfetta è uno stato psicofisico di equilibrio tra coscienza, mente e corpo, in cui non solo non si è affetti da nessuna malattia, ma si è in grado di gioire appieno dell’esistenza.

Le metodologie di prevenzione dell'Ayurveda, comprendono lo stile di vita, l'alimentazione, la purificazione, i massaggi e la meditazione.


Equilibrio tra mente, corpo e coscienza
In una prima interpretazione, l’obiettivo della longevità dal punto di vista ayurvedico è la conseguenza diretta di una salute perfetta, ovvero di uno stato psicofisico di equilibrio in cui non solo il soggetto non è affetto da nessuna malattia, ma è in grado di gioire appieno dell’esistenza in tutte le sue fasi.
In una visione più approfondita che contiene l’essenza della scienza della vita la coesistenza equilibrata di coscienza, mente, corpo nel contesto ambientale in cui l’individuo è posto, rappresenta una condizione necessaria alla realizzazione dell’evoluzione spirituale; non a caso Amritanam significa anche nettare. Quindi la prospettiva dell’Ayurveda esula dalla visione occidentale finalizzata solo al benessere psicofisico per una longevità sana e fisiologica. 

Oggi in Occidente si assiste ad un allungamento della vita media legato sostanzialmente ad un miglioramento delle condizioni di vita della popolazione; ed anche se la medicina occidentale ha fatto notevoli progressi in termini diagnostici e terapeutici, si osserva un notevole incremento delle patologie croniche degenerative a causa dell’assenza di una reale prevenzione e mancanza di conoscenza di quelle norme basilari per il mantenimento di un buon livello di salute.
Al di là delle valutazioni socio-economico-sanitarie, appare sempre più di primaria importanza che la longevità debba essere strettamente correlata ad una buona qualità della vita, soprattutto in età avanzata e realizzare quindi un invecchiamento fisiologico.


Le Metodologie per una sana longevità
Le Metodologie che vengono utilizzate in modo integrato al fine di una sana longevità sono le seguenti.

Stile di vita. Le indicazioni sullo stile di vita sono finalizzate a riallineare la fisiologia con i bioritmi dell’individuo, sono relative alla quantità di attività fisica e le ore di riposo, la routine quotidiana e stagionale adatta al tipo costituzionale dell’individuo.
La routine quotidiana diviene uno stile di vita che riallinea la fisiologia ai bioritmi circadiani e stagionali, facilitando cosi il regolare funzionamento integrato dei vari apparati.
Poichè la risposta individuale varia in relazione alle variazioni stagionali anche le indicazioni dello stile di vita varieranno sempre nella direzione del ribilanciamento fisiologico.

Alimentazione. Fondamentale in Ayurveda; inoltre si pone molta attenzione alle capacità digestive dell’individuo, al fine di non produrre eccesso di tossine nell’organismo.
Anche lo stile alimentare viene definito in base alla costituzione, alle disfunzioni presenti ed alle variazioni stagionali. L’esperienza dimostra che a volte è sufficiente utilizzare stile di vita e nuovo regime alimentare per riportare la persona in salute; ciò che è importante che le semplici regole vengano mantenute con una certa regolarità.

Procedure di purificazione. Gli errori alimentari e relativi allo stile di vita, spesso connessi alle peculiari condizioni di vita cui gli occidentali sono ormai avvezzi, determinano l’accumulo di materiale indigerito e tossine nella fisiologia a diverso livello. In Ayurveda queste sostanze indigerite ed accumulate sono indicate con il termine AMA.
Esistono poi delle procedure che, a secondo della loro modulazione, assumono una valenza di purificazione della fisiologia, consentendo il normale ribilanciamento dei dosha; ma con opportune variazioni divengono procedure terapeutiche, come il Pancha Karma (che significa “cinque azioni” o metodologie). Si tratta di una metodologia abbastanza complessa, che purtroppo ha subito una certa banalizzazione in Occidente; e soltanto in alcune centri seriamente organizzati in senso ayurvedico viene effettuato nel rispetto della tradizione di conoscenza.
A tal proposito basti dire che nelle università ayurvediche in India esistono Dipartimenti di Pancha Karma per il trattamento delle patologie e molte delle metodologie non vengono minimamente utilizzate in occidente.

Utilizzazione dei Rasayana. Il termine Rasayana indica “ciò che sostiene rasa” la vita; si tratta di preparati naturali a base di miscele di erbe e minerali descritti negli antichi testi dell’Ayurveda noti per le loro proprietà ringiovanenti.


Nel Charaka Samhita, uno dei principali testi della medicina ayurvedica, si dice espressamente: “mediante l’uso dei Rasayana è possibile ottenere longevità, memoria, intelligenza, giovinezza e forza fisica”.
Alcuni di questi Rasayana, “elisir di giovinezza”, sono stati oggetto di ricerca scientifica e sono stati evidenziati alcuni dei meccanismi d’azione di queste preparazioni, quali marcate attività antiossidanti, di immunomodulazione e dell’apporto di microelementi contenuti nelle piante che li compongono ed infine miglioramento delle capacità di adattamento alle condizioni di stress.
Sia le erbe che i minerali sono soggetti ad una processazione a volte molto complessa e lunga nel tempo, ed alcune di queste processazioni sono note solo a poche famiglie di Vaidya indiani, che tramandano la conoscenza oralmente.

La meditazione
Maharishi Maesh Yogi sosteneva che la vita va vissuta al 200% dell’esistenza, il 100% del livello trascendente ed il 100% del livello del relativo. La dimensione del trascendente, pur essendo infinitamente dinamica, è caratterizzata dal non cambiamento, mentre quella del relativo è maggiormente legata alle distorsioni e limiti operati dalla peculiare struttura di personalità.

Massaggi
Charaka afferma che la semplice pratica del massaggio, anche se effettuata indipendentemente da tutte le altre metodologie ayurvediche, è in grado di arrestare l’invecchiamento conseguentemente alla produzione di neuromodulatori prodotti dalla cute.
Nella routine quotidiana si consiglia un automassaggio da praticare al mattino con una opportuna tecnica utilizzando un olio adatto al tipo di pelle: ad esempio per una pelle con prevalenza di vata è preferibile olio di sesamo spremuto a freddo ed opportunamente riscaldato; per una prevalenza di pitta si consigli l’utilizzo di olio dicocco o di mandorle.


da www.karmanews.it