Maria BEPIC

L’RDA PER SOPRAVVIVERE: COME PREVENIRE LE CARENZE NUTRIZIONALI Il Fabbisogno Giornaliero Raccomandato (Recommended Daily Allowance, RDA) indica i quantitativi di ciascuna vitamina o minerale che si dovrebbero assumere quotidianamente per prevenire la comparsa di sintomi da deficienze alimentari nelle persone sane. La carenza di questi elementi nutritivi essenziali può provocare il rallentamento di alcune attività critiche a livello cellulare. Se le cellule non ricevono i nutrienti di cui hanno bisogno entro intervalli di tempo determinato, muoiono. Nel momento in cui la cellula rallenta il proprio ciclo o muore, i tessuti e gli organi lentamente iniziano a degenerare. Quando assumiamo sostanze nutritive in quantità inferiori di quelle richieste dal corpo, gli integratori possono colmare la carenza immediata, come nel caso dell’incremento nella richiesta di sostanze nutritive nel corso dell’attività fisica. Oppure possono essere utili per correggere carenze che si protraggono nel tempo. Ma così com’è vero che sintomi di una carenza alimentare protratta nel tempo non emergono da un giorno all’altro, è altrettanto vero che essi non si possono cancellare da un giorno all’altro. Ci possono volere settimane, o anche mesi, perché gli integratori alimentari raggiungano il loro scopo.

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Maria BEPIC

La necessità dell’integrazione alimentare “La sana alimentazione è la migliore medicina”, dice il proverbio. Eppure può non essere così semplice consumare cibi che abbiano la densità di nutrienti e al tempo stesso la diversità di nutrienti di cui abbiamo bisogno ogni giorno per mantenere costantemente la migliore forma. Spesso scegliamo cibi poveri di sostanze nutritive. Ma anche quando scegliamo cibi sani, molte delle sostanze nutrizionali di cui avremmo bisogno vanno perse nel processo di raccolta, elaborazione, trasporto, e nella preparazione finale. In questo modo i nostri sforzi rischiano di essere vanificati: le carenze alimentari che derivano da questa situazione possono avere conseguenze sulla nostra salute, sia nell’immediato che a lungo termine. La salute e la malattia non sono due condizioni assolute. A parte i possibili incidenti, normalmente non accade che voi siate in perfetta salute, e il giorno dopo possiate morire. Nel corso di alcuni decenni il nostro corpo attraversa molte condizioni di salute differenti, soffre la stanchezza, le carenze alimentari marginali, la malattia, e solo all’ultimo arriva alla morte.

Maria BEPIC

Yohimbe è il nome della droga ricavata dall'albero Pausinystalia yohimbe (Fam. Rubiaceae), particolarmente diffuso nelle regioni dell'Africa occidentale. Il principio attivo che la caratterizza è noto come yohimbina, talvolta italianizzato nel termine "ioimbina". In campo fitoterapico la droga è la parte di pianta lavorata e utilizzata per il suo contenuto in princìpi attivi dotati dell'effetto terapeutico ricercato. Yohimbe è la droga ottenuta dalla parte più interna della corteccia dell'albero Pausinystalia yohimbe; al suo interno troviamo un 5% circa di sostanze farmacologicamente attive, tra le quali la più conosciuta è l'alcaloide indolico Yohimbina, naturalmente accompagnato a sostanze di simile struttura ed attività (ioimbinina, ioimbenina). Lo Yohimbe e la Yohimbina sono tradizionalmente considerati degli afrodisiaci e stimolanti. Nel primo caso si fa riferimento alle loro capacità di stimolare il desiderio e le performances sessuali; nel secondo al potenziamento delle capacità fisiche o intellettuali, fino a produrre effetti psichedelici a dosi elevate. Nel mondo occidentale, la Yohimbina è conosciuta soprattutto come sostanza utile per favorire le performances sportive, migliorare l'erezione e favorire il dimagrimento. Tutti questi effetti sono dovuti alla capacità della Yohimbina di interagire con i recettori α2-adrenergici, importanti nel regolare il rilascio di neuerotrasmettitori dalle terminazioni nervose. Questi autocettori si comportano infatti come una specie di termostato, in grado di sequestrare una parte della noradrenalina liberata ed inibirne il rilascio in relazione alla quantità captata. La Yohimbina, in particolare, si comporta come un potente e selettivo antagonista (bloccante) alfa-2-adrenergico; grazie a questa sua attività viene meno il controllo "feedback inibitorio" esercitato dai recettori α2-adrenergici, con un'inevitabile aumento dell'attività noradrenergica. I principali risultati di tale effetto sono una maggiore dilatazione dei vasi sanguigni dei genitali ed un aumento della lipolisi (per riduzione dell'effetto antilipolitico dovuto alla stimolazione dei recettori alfa-adrenergici). Nonostante questi presupposti, i meccanismi con i quali la yohimbina espleta i suoi effetti non sono ancora stati pienamente chiariti. Riguardo alla presunta utilità della Yohimbina come sostanza afrodisiaca, sono stati condotti numerosi studi. Alla luce dei risultati raccolti, l'orientamento attuale è nell'attribuire a questo principio attivo un certo beneficio nella cura della disfunzione erettile, sebbene i suoi effetti siano considerati modesti e non sempre efficaci. L'azione afrodisiaca della ioimbina può essere potenziata dalla contemporanea assunzione di arginina, un amminoacido necessario per la sintesi di ossido nitrico (sostanza molto importante nel meccanismo dell'erezione).

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