Assistenza Scuola

Tecnologia che semplifica la Scuola

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INDUSTRIA 4.0 "LE TECNOLOGIE ABILITANTI"

2023-06-05 06:29:03

Come saper spiegare  i singoli titoli nel contesto di una “Industria 4.0”.

Quando si parla di industria 4.0 ci si riferisce ad una modalità organizzativa della produzione di beni o servizi che impiega le tecnologie digitale come computer, microcontrollori, sensori, attuatori, reti di telecomunicazioni, ecc..

L’industria 4.0 è anche un programma di finanziamenti alle industrie che il governo attua da 4-5 anni e che non state rifinanziate anche con i finanziamenti all’interno del Recovery Found.

Ogni macchina oggi tende ad essere fatta con a bordo una propria “intelligenza” cioè con una capacità di autocontrollo, autodiagnosi e che, attraverso le reti, è capace di dialogare con altre macchine o sistemi e

minimizzare i tempi di produzione, aumentare la qualità dei beni, la sicurezza di chi vi lavora, permettere la manutenzione predittiva e tele assistita, la minimizzazione dei consumi, ecc.

L’insieme di questi macchinari, ma anche oggetti quotidiano che sono nelle nostre case (telecamere, videocitofoni, sistemi di allarme, lavatrici, caldaie, forni, frigoriferi, condizionatori, ecc.), sono anche detti

IoT (Internet of Things, Internet delle cose o degli oggetti) che poi conducono ai concetti di cui Industria o Agricoltura 4.0, Smart City, servizi integrati, ecc.

riassunti in quello che viene poi detto QUARTA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE sintetizzata da questa immagine:

Anche questa immagine è molto esplicativa, cioè si possono leggere i titoli di ciascun simbolo, dovete saper spiegare il significato di ciascun simbolo riguardo alla sicurezza, alla tutela ambientale, agli aspetti sociali, economici, biologici, etici, ecc..

E un esercizio molto istruttivo cercare su internet il significato e la spiegazione di ciascun simbolo.

Anche in questa immagine si possono leggere i titoli di ciascuna competenza.

Di Hard Skill (conoscenze e capacità tecniche o professionali che si acquisiscono a scuola o attraverso la formazione che sono facilmente definibili, osservabili e quantificabili: rispondo alla domanda cosa sai fare?) o di Soft Skill (conoscenze comportamentali che aggiungono valore alle Hard Skill, migliorano l’interazione fra le persone, esse partono dall’educazione famigliare e si sviluppano nel tempo: un buon comportamento viene apprezzato in qualunque contesto scolastico, lavorativo, sportivo, sociale, ecc.)

"E' molto utile saperle citarle in un esame".

Ecco alcuni spunti del Dott. Stefano Rossi nel suo video :

LE SOFT SKILL DA SVILUPPARE NEL MONDO COMPLESSO

1. Proattivo e fiducioso: la propria creatività risolve e capovolge i problemi. 

Intelligenza creativa: capacità di vedere più soluzioni ad un singolo problema (l’opposto del lamentarsi), cerco ciò che mi piace e studio, importa la creatività e quanto hai studiato.

Il futuro ha un futuro per te solo che lo devi creare tu. 

2. Apprende continuamente: ogni esperienza è una occasione di apprendimento. 

Intelligenza curiosa: Leggi quello che ami, quello che ti piace, ma leggete. Ti verranno delle idee per fare quello che tu vuoi fare. 

3. Ha un forte senso critico: imparare a riflettere in ogni situazione. Intelligenza critica: ragiona e discute, sa pensare in termini complessi.

4. Fortemente collaborativo: sa che le grandi imprese non si compiono da soli. Intelligenza cooperativa: la genialità è sempre uno sforzo collettivo e questo bisogna impararlo sin dai banchi di scuola.

5. Persona empatica: le esperienze di viaggio lo hanno reso più sensibile ed etico. 

Intelligenza empatica: è la capacità di creare ponti con l’alterità (quando uno incontra sé stesso e non si riconosce perché lo hanno etichettato e non lo vada più vedi solo la sua etichetta: straniero, meridionale, omosessuale, zingaro, disabile, ecc. così blocchi la tua empatia e l’altro diventa colpevole di ogni male) molti ci mostrano l’altro come una minaccia e ci inducono paura. “Se il futuro diventa incertezza gli uomini e le donne fragili si girano verso il passato a cercare le certezze, le sicurezza” (Zygmunt Bauman). In oriente c’è il mondo islamico che si rivolge al radicalismo, nel mondo occidentale si tenta a guardare verso il nazismo, il fascismo, la xenofobia. E quello che è accaduto nel passato si può ripetere (il 15,6% degli italiani non crede nell’olocausto). Bauman diceva: “agli inattivi del mondo liquido il consiglio che do è imparare a fare dell’imprevisto un divertimento”, ma come si fa?

Anche questa immagine è molto esplicativa anche se i titoli sono in inglese. Saper spiegare il significato dei singoli titoli nel contesto attuale in cui si bisogna controllare l’inquinamento, il consumo energetico, il traffico, la funzionalità dei servizi comuni, il benessere delle persone, l’uso ottimale delle fonti rinnovabile, ecc. . E un esercizio molto istruttivo cercare su internet il significato e la spiegazione di ciascun titolo che compare nella figura e saperlo spiegare. Qui si possono ripetere quanto detto sui concetti di Industria 4.0 e 4^ rivoluzione industriale.

LE “IMMAGINI STIMOLO” PER LA MATERIA TEEA




L’elettronica ha supportato in maniera affidabile la capacità di elaborate le informazioni su supporti sempre piccoli, oggi ognuno di noi può portare in tasca un potentissimo computer che, con il collegamento dati mobile, ci permette di essere connessi con “il mondo” in tempo reale.

Questo ci ha cambiato la vita, tutto sembra “a portata di mano”, ma la nostra vita è veramente migliorata?

Siamo più dipendenti dalle macchine, perdiamo la capacità di concentrarci, riflettere, pensare, … ci perdiamo un po’, siamo bombardati da troppo stimoli. 

L’espansione della tecnica è sicuramente inarrestabile, ma il nostro modo di farci coinvolgere quello forse lo dobbiamo modificare anche velocemente se non vogliamo trovarci schiavi di una tecnica che non ha più sentimenti, né morale, né pietà di nessuno.

La tecnica è uno strumento o un fine?

E’ già sotto i nostri occhi, ma non sempre ci risulta evidente per ciascuno, ma in fin dei conto come ci troviamo in un mondo in cui conta solo l’utilità, l’efficienza, il controllo totale di ogni nostro atto?.

Cosa ne sarà di chi non riesce a stare ai ritmi produttivi, chi è sfortunato, malato, diverso da quello che serve alla tecnica?

Domande difficili, ma vitali per ciascuno che almeno richiederebbero da parte nostra almeno un atteggiamento critico, non remissivo, dubitativo delle promesse facili.

Tra le soluzioni migliori, e necessarie, da attuare per affrontare questa crisi climatica, spicca l’elettrificazione dei consumi, uno strumento essenziale per realizzare la più ampia transizione energetica e dare forma a un modello di sviluppo sostenibile.

Con il termine elettrificazione si indica il ricorso all’utilizzo di energia elettrica per fornire servizi che altrimenti sarebbero soddisfatti da altre fonti energetiche, come i combustibili fossili (carbone, petrolio, gas naturale, ecc…). Attualmente, infatti, l’elettricità costituisce una quota minore del consumo di energia, rappresentando circa il 22% della domanda finale nei Paesi dell’Unione Europea.

Eppure, la maggiore efficienza dell’alimentazione elettrica data dal progresso tecnologico la rende la soluzione più conveniente rispetto all’utilizzo dei combustibili fossili. Inoltre, questa maggiore efficienza comporta una conseguente riduzione degli sprechi, che a sua volta si traduce in un minor consumo di energia a parità di prestazioni.

Di conseguenza, la progressiva elettrificazione dei consumi nei settori dei trasporti e dell’industria e negli edifici pubblici e privati rappresenta una soluzione ottimale sia dal punto di vista economico che ambientale. Inoltre, sostituire i combustibili fossili con fonti energetiche rinnovabili per produrre energia elettrica, come anche accrescere il numero di prodotti e macchinari alimentati elettricamente a scapito di quelli che ancora impiegano combustibili fossili, risulta uno step necessario anche per raggiungere la "carbon neutrality", ovvero l’equilibrio tra le emissioni e l’assorbimento di gas a effetto serra, entro il 2050, così da limitare il cambiamento climatico. Ci sono delle speranze nell’elettrificazione per un mondo ecosostenibile? Dal punta di vista tecnico, quali sono le scelte che possono essere determinanti in tale senso?

Quali i settori che possono essere coinvolti? Quali scelte sociali e personali possono essere utili?


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