Arte e Bellezza

Arte e Bellezza come via per l'Infinito.

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Leonardo Da Vinci #2 : Artista-Scienziato © genialtutor.com

2020-05-02 16:53:33

Leonardo: la sua tecnica artistica per eccellenza 'lo sfumato'. Citazioni dal suo «Libro di Pittura». La 'conoscenza' e la 'rappresentazione della realtà'. Tre secoli e mezzo dopo Leonardo, nel 1872, con il dipinto di Monet «Impressione, levar del sole» nasce il movimento impressionista.

Leonardo Da Vinci #2 : Artista-Scienziato

Tre secoli e mezzo dopo lo 'sfumato' di Leonardo, nasce il movimento impressionista con Claude Monet.


La tecnica artistica vinciana per eccellenza è lo ‘sfumato’. 


Non è possibile però affrontare questa tecnica pittorica senza considerare il rapporto stretto esistente tra il piano teorico e quello pratico. Per comprendere la singolare modalità di Leonardo di considerare la pittura, occorrerebbe, più propriamente, parlare di ‘Scienza della pittura’. Un controsenso? Tutt’altro! Come anticipato nell’articolo «Leonardo Da Vinci #1», Leonardo è un artista-scienziato, anzi, è l’artista-scienziato ideale. La tecnica pittorica di Leonardo richiede una profonda conoscenza per venire applicata, in un connubio dove mente-occhi-mani sono vincolati, richiamandosi l'un l'altro.


Nel suo Libro di Pittura l’artista parla della necessità sia della teoria, che della pratica, e scrive: “Studia prima la scienza e poi séguita la pratica nata da essa scienza”; e ancora “quelli che s'innamorano di pratica senza scienza, sono come quelli che entrano in Naviglio senza timone o bussola, che mai hanno certezza dove si vadano. Sempre la pratica dev'essere edificata sopra la bona teorica”; infatti, la pittura di Leonardo restituisce appieno la sua conoscenza della realtà, diviene pertanto essa stessa strumento di conoscenza. Di più. La sua arte è rivelatrice somma della sua competenza tecnica e scientifica.


Leonardo scrive che "dentro alle linee si chiudono tutte le varie figure de’ corpi generati dalla natura". Dunque la ‘scienza della pittura’, per dirla con un’espressione che gli sarebbe congeniale, è vera scienza, perché coinvolge il discorso mentale e la razionalità matematica. “Ciò che nell'universo è per essenzia, presenzia o immaginazione, ecco il pittore l'ha prima nella mente, e poi nelle mani". Già. Mente e mani, il connubio perfetto dell’artista-scienziato.


Comprendiamo dunque come per Leonardo ‘conoscenza’ e ‘rappresentazione della realtà’ sono inscindibili; questo legame teoretico-tecnico, nel Genio di Vinci sempre più serrato e aderente al vero, al contingente e allo sperimentabile,   consente all’arte pittorica di imitare la realtà. Per Leonardo non è concepibile un’arte realistica senza questa relazione, solo apparentemente contraddittoria.


“La pittura è capace di considerare sia le opere umane che quelle divine, purché siano corporee. Ma la deità della Scienzia della pittura considera l'opere”.


Tre secoli e mezzo dopo, a Parigi, un gruppo di coraggiosi artisti usciranno dalle Accademie d’arte e dai loro studi, per immergersi nella natura 'en plein air'. Dipingeranno emozioni, cercando di cogliere in pittura l’attimo fuggente rivelato dalla Luce. Sono gli Impressionisti.


Indubbiamente, l’approccio al reale sarà diverso, incoraggiato e spronato innanzitutto dalla ‘Emozione al levar del sole’. Ma l’attenzione al piano ottico-scientifico non sarà venuto meno… Sorge l’alba di un nuovo giorno per l’arte.


Nella immagine, a destra, puoi ammirare il dipinto «Impression, soleil levant» del pittore francese Claude Monet, realizzato nel 1872. Al dipinto si attribuisce l'origine stessa del movimento impressionista. L'opera è esposta al Musée Marmottan Monet di Parigi. Dimensioni: 48 cm x 63 cm. Soggetto: Le Havre.


Prof. Elisabetta Sangalli

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