Arianna Scardaccio

Nutrizione e salute

Parliamo di vitamina D 😊

2022-01-03 11:29:26

In questo articolo continuiamo a parlare di vitamine, in particolare della vitamina D. Leggi tutto l'articolo 👇🏼

Tempo di lettura: 3 minuti

Generalmente il termine "vitamina D" viene usato per riferirsi al gruppo di molecole di tipo steroideo che presenta l'attività biologica della vitamina D3, detta anche colecalciferolo.

Come fu scoperta la vitamina D?

Già a partire dalla fine del XIX secolo si osservò una correlazione tra rachitismo e mancanza di esposizione alla luce solare.

Agli inizi del XX secolo, si scoprì che il rachitismo migliora in seguito all'assunzione di olio di fegato di merluzzo, molto ricco in vitamina D.

Nel 1921, fu dimostrato  che il rachitismo poteva essere superato includendo nella dieta l'olio di fegato di merluzzo, burro, margarino e olio d'oliva.

Nel 1926, un medico tedesco ebbe l'idea di curare il rachitismo non con la luce solare, ma con l'esposizione ai raggi ultravioletti UVB.

Tutti in fila per l'olio di fegato di merluzzo


Che funzioni ha la vitamina D?

La vitamina D (sia quella contenuta negli alimenti sia quella sintetizzata a livello cutaneo per esposizione ai raggi UVB) non è biologicamente attiva e, per poter espletare le sue funzioni, subisce due reazioni di idrossilazione: la prima nel fegato e la seconda nel rene. 

Questa forma attiva entra in circolo raggiungendo l'intestino tenute e le ossa.

La principale funzione della vitamina D in forma attiva consiste nel promuovere l'assorbimento di calcio e fosforo e, di conseguenza, permettere una corretta mineralizzazione ossea.

Recentemente si è scoperto il ruolo della vitamina D nella prevenzione di alcune malattie croniche quali il diabete e malattie cardiovascolari grazie alla sua capacità di rafforzare la risposta antiossidante

Metabolismo della vitamina D


Quali sono le fonti di vitamina D?

Solo pochi alimenti contengono la vitamina D e, tra questi, alcuni alimenti di origine animale ne contengono concentrazioni elevate.

Come si può immaginare, si tratta di animali esposti alla luce solare, come ad esempio l'aringa, il tonno, la trota e il salmone.

Fonti molto ricche sono anche gli oli di fegato dei pesce marini, i quali si procurano la vitamina dal plancton che vive in prossimità della superficie del mare ed è, quindi, esposto alla luce solare. 

Altri alimenti ricchi in vitamina D sono gli alimenti fortificati artificialmente.

Tuttavia, il modo migliore per fare il pieno di vitamina D è esporre in particolare braccia e gambe alla luce diretta del sole durante le ore di punta (basti pensare che l'esposizione solare assicura circa il 90% di vitamina D).

Nel prossimo articolo parleremo di vitamina E. 😊


by Arianna Scardaccio
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