Riflessioni per Nutrire l'Anima

Spiritualità & Filosofia

Riflessioni per nutrire l’anima: un nuovo mondo...

2021-03-12 08:27:19

Un nuovo mondo diviso fondato sulla paura

Un nuovo mondo diviso fondato sulla paura

In questi giorni mi hanno colpito alcune considerazioni fatte da persone che parlano di una realtà mutata dove prevale la divisione e la paura.
Ero in un negozio quando mi è capitato di ascoltare un discorso di una madre che descriveva come il suo bambino di cinque anni fosse attento a rilevare e segnalare le persone prive di mascherina.
La donna era tutta protesa ad osannare il proprio figlio che si uniforma alle nuove norme e ai nuovi comportamenti.
Confesso che la cosa mi ha colpito e fatto riflettere.
Siamo passati da una dimensione valoriale tipo “libro Cuore” dove il fanciullo è attento al disagio del prossimo e si prodiga per dare conforto, alla triste realtà attuale dove “il bambino è assunto a sentinella” per tutelare la salute.
Maestre che guardano i loro alunni sacrificati dalle mascherine e dal gel disinfettante, intenti a limitare gli spostamenti, attenti a  tenere le distanze e gridare appena qualcuno accenna un timido avvicinamento.
L’altro è percepito come un invasore che procura la malattia.
Alcune insegnanti delle superiori si domandano come veicolare il concetto di “ accettazione del prossimo” inteso come “rispetto della persona che è degna di essere accettata per ciò che è” , in un contesto dove si guarda con diffidenza al compagno di scuola  che si concede ogni tanto “ una sana boccata di ossigeno”.
Un’altra domanda ricorrente è come insegnare “l’empatia” cioè “provare a sentire come l’altro vive” quando il distanziamento porta gli allievi ad essere isolati e ad immaginare più che a vedere l’ambiente dove si muove l’altro.
I discorsi ricorrenti tra i giovani riguardano la paura del contagio, l’importanza di vaccinarsi al più presto e la necessità di mantenere i dispositivi di sicurezza.
Nota positiva è  che sognano un tempo migliore quando potranno uscire in gruppo e fare delle attività di crescita insieme.
Allievi connessi 24 ore su 24 ore attraverso l’apparecchio telefonico.
Sembra che buona parte della comunicazione viaggi sono attraverso i cellulari.
Tutti siamo innamorati di questo “nipote alla lontana del telegrafo”  diventato di vitale importanza.
Un cliente mi ha fatto notare come sia il perfetto strumento per essere legati alle persone senza toccarsi e rischiare un contagio.
Ho assistito alla crisi di una persona che aveva perso il suo smartphone come se gli fosse caduto  il mondo addosso.
Alcuni clienti esordiscono nel colloquio esprimendo la preoccupazione nel vedere assembramenti e sfogano rabbia invocando punizioni esemplari.
La loro domanda costante è se ci saranno ulteriori restrizioni e sentono come “liberatoria la restrizione alla zona rossa”.
La restrizione che diventa liberatoria! Un ossimoro dei nostri giorni.
Hanno paura del contagio e sono disposti a subire qualsiasi restrizione pur di salvaguardare la loro salute.
Non manca il cliente che mi chiama preoccupato perché ha ricevuto la segnalazione da un amico risultato positivo al Covid e mi domanda quali strategie adottare nei prossimi giorni.
Con questo genere di clienti, riconosco che non è facile lavorare.
Cerco di ascoltare e di attuare una sorta di contenimento per educare a vedere il loro ambiente circostante nella giusta dimensione senza accentuare i toni.
Sono convinto che la presa di consapevolezza della realtà, così com’è, può essere un buon freno alle esagerazioni che incrementano la paura e l’ansia.
Lavoro anche nel contenere il giudizio che nei soggetti ansiosi e pieni di paura è un altro condimento che non aiuta a mitigare la verità delle circostanze.
Sento anche clienti, che hanno fatto un percorso di consapevolezza lungo e approfondito, inorriditi di fronte a questo nuovo ordine terapeutico.
Una cliente mi ha citato Seneca quando diceva sotto l’imperatore Nerone: “...tu mi governi con la paura”.
Confesso che provo piacere nel constatare che questo genere di persone conserva una buona dose di analisi della situazione, si mantengono pacati e usano l’ironia come baluardo all’invasione delle notizie negative.
Non ascoltano i telegiornali ufficiali e sentono l’informazione non allineata oltre a fare ricerche personali.
Si informano, mi informano e con me ragionano per identificare con chiarezza ciò che per loro è giusto e sbagliato.
Sono orgoglioso di queste persone perché “ragionano con la loro testa”.
Ritengo che chi riuscirà a mantenersi lucido in questa situazione potrà aiutare i più deboli a risorgere e ad imparare di nuovo la bellezza della vita.
Auguro a tutti di “ mantenere la barra al centro”, di difendere a spada tratta le proprie idee e i  propri valori originali  e di non  lasciarsi fagocitare dalla paura del contagio che porta solo divisioni e discordie.
Ti senti una persona ancora libera di pensare o provi la stanchezza per le sollecitazioni del momento?
Scrivimi nei commenti o attraverso il form di contatto.
Un caro saluto.
Antonio

by Antonio Masoch