Riflessioni per nutrire l’anima: Persone di riferimento

Con alcuni miei clienti abbiamo riflettuto sul valore della rete di persone per raggiungere i nostri obiettivi.

E’ emerso che esistono tre atteggiamenti per affrontare la vita:

• da soli;

• insieme ad un’altra persona;

• insieme ad un gruppo.

Sembra che le persone sole facciano fatica a perseguire i propri traguardi, fatta eccezione per quelle che amano stare isolate.

Si appoggiano di continuo a professionisti dell’ascolto per ricevere supporto adeguato.

Nei contesti di coppia, una cliente mi ha fatto notare che dipende molto dalla maturità psicologica dei componenti.

Se ogni persona si impegna ad una crescita personale c’è maggiore sinergia e vitalità, mentre se uno o tutti e due non hanno interessi in comune sopraggiunge la noia e la disaffezione.

Il motore migliore per raggiungere traguardi è aderire ad un gruppo che ha lo stesso interesse.

Sono veri gruppi di empowerment, ovvero un insieme di persone che convogliando le energie per uno stesso obiettivo, potenziano i loro talenti.

Permettono alla persona di uscire dall’isolamento, aiutano a sviluppare le intelligenze dell’individuo, chi è più avanti aiuta chi è indietro.

Una signora mi ha ricordato che voleva iniziare a correre.

Ha provato da sola prima da autodidatta e poi facendosi seguire da un professionista in palestra.

Notava che aveva acquisito la tecnica, ma le mancava l’entusiasmo di continuare con costanza.

Per caso, un giorno, correndo al parco ha conosciuto tre persone che correvano insieme.

Ha chiesto se poteva aggregarsi a loro per correre lungo il perimetro.

Dopo una settimana di ritrovi insieme, ha notato che durante la corsa era più rilassata, concentrata, vogliosa di fare.

E’ passata da una condizione nella quale doveva darsi la carica per uscire, ad una situazione di desiderio, voglia di uscire per condividere con i suoi nuovi amici una passione comune.

Ricordo quando mi sono iscritto al Master Gestalt Counseling.

All’inizio non conoscevo i miei colleghi e mi sentivo spaesato.

Non abile a prendere appunti, facevo fatica a seguire le lezioni.

Quando ho cominciato ad interagire con i miei compagni di classe, la situazione è cambiata.

Abbiamo iniziato a scambiarci gli appunti e a chiarire insieme i dettagli meno chiari.

Nel  gruppo, quando mi sentivo giù per questioni personali, ho sempre ricevuto una buona parola che mi ha dato l’energia per superare il momento difficile.

Così facendo ho preso entusiasmo ed è iniziata un’avventura che ancor’oggi mi appassiona.

Vorrei concludere dicendo che insieme si può crescere ed evolvere, mentre da soli si rischia l’immobilismo.

Un caro saluto.

Antonio