Riflessioni per Nutrire l'Anima

Spiritualità & Filosofia

Riflessioni per nutrire l’anima: Perle di Saggezza

2022-05-20 07:49:21

Da sempre sono consapevole che i contributi dei clienti sono utili al mio percorso di vita.

Oggi, desidero condividere le perle di saggezza che ricevo dai miei clienti nei loro percorsi, perché le ritengo validi spunti di riflessione che  possono aiutare non solo me stesso, ma anche le  altre persone.

Sono convinto che viviamo in un flusso di Bene che in qualche misura va condiviso.

Evidenzio tre tipologie di clienti:

1.      Il singolo adulto

2.      La coppia

3.      Il giovane in crescita

La dimensione del cliente singolo adulto è quella che seguo di più essendo responsabile di uno sportello di ascolto sia in ambito caritas sia all’interno dell’Unione Italiana Ciechi e Ipoventi a Mestre. 

Nel corso degli anni sono emerse nelle persone alcune priorità:        

L’individuazione di una lista dei valori o lista d’oro con un credo forte;

• Coltivare il sorriso;

Parlare poco dopo attenta riflessione senza esprimere giudizi e rilevando le cose belle della vita;         

• La tutela dei propri confini;

Promuovere la crescita personale (studio, movimento, esercizi, coltivare amicizie );

• Affrontare i problemi subito prima che diventino montagne;

• L’importanza di farsi ascoltare da un amico riservato o da un professionista;

• Approfondire i nostri calli dolenti con uno psicoterapeuta in seduta singola e di gruppo;

Promuovere cambiamenti per spostarsi ed evitare sempre gli stessi conflitti e sintomi;

• Ricordarsi che i cambiamenti promuovono la crescita personale.

Riguardo a queste indicazioni desidero sottolineare l’importanza di coltivare il sorriso perché inviamo a noi stessi e agli altri un messaggio positivo attraverso la comunicazione non verbale.

Al mattino partire con una buona predisposizione fa la differenza e ci permette di attirare un campo di luce.

Inoltre, parlare in modo dosato e in forma garbata educa noi stessi e chi ci sta accanto al Bello.

Contenere il giudizio è un ottimo esercizio personale.

A riguardo può aiutare sapere che la valutazione sull’altro, in realtà, è una nostra proiezione cioè il giudizio sulla nostra vita che, il più delle volte, rifiutiamo, allontaniamo da noi per attribuirlo a chi ci sta accanto.

Per questo sto educando me stesso e i miei clienti a riconoscere, ciascuno,  il proprio mondo e a distinguerlo da quello dell’altro.

Per quanto riguarda la coppia:

• Fin dall’inizio del rapporto ricordare la preghiera di Fritz Perls (1893-1970) il padre della Gestalt;

Percepire che nella coppia sto bene quando sto bene con me stesso di fronte all’altro che mi accetta per quello che sono;

Confronto costante per una conoscenza aggiornata dell’altro;

• Imparare a perdonare per il gusto intelligente di donare all’altro la serenità  e perché il risentimento alimenta rabbia e fa perdere energie;

• Promuovere la propria crescita personale e quella della persona che si ama per coltivare i propri spazi e  stimolare interesse reciproco;

Non dare mai l’ altro per scontato;

Coltivare piccole attenzioni, in modo inaspettato, per stimolare la meraviglia dell’altro;

• Ricercare uno scopo comune che può legare e nutrire la coppia.

La preghiera di Fritz Perls  recita così:


“ io sono io e tu sei tu, non sono venuto a questo mondo per soddisfare le tue esigenze e tu non sei venuto a questo mondo per soddisfare le mie, tu sei tu e io sono io e se ci incontreremo sarà una benedizione altrimenti ognuno per la sua strada, grazie “


Noto che il percorso di coppia è una sfida ed è faticosa perché ogni persona ha un proprio sistema di riferimento cioè una propria  capacità di adattarsi all’ambiente esterno che è diversa da quella degli altri.

Inoltre, la persona è in divenire nel qui ed ora.

Per questo è fondamentale promuovere in questo percorso un confronto costante con l’altro.

Alle coppie propongo spesso un esercizio  settimanale chiamato “ Le Diadi “.

Le due persone si siedono una di fronte all’altra.

A turno ciascuno parla per un tempo concordato riguardo se stesso e la vita di coppia. 

Mentre uno parla l’altro rimane in silenzio.

Quando uno finisce, l’ altro riformula in questi termini:

“ Maria ( indicare il nome della persona ) vedo che sei precisa ( rilevare uno o più lati positivi della persona ), vedo anche che ogni tanto ti trascuri ( rilevare il lato che non accettiamo dell’altro ), vedo entrambe le cose e tu sei molto, molto di più.”

Quando uno finisce, tocca all’altro e questo per almeno tre volte. 

Questo esercizio stimola la conoscenza reciproca e può dare informazioni utili per migliorare il rapporto.

Nella gestione dei giovani adolescenti ho notato sia utile dare le seguenti indicazioni:

Studio di una lingua;

Impegno sportivo per imparare il sacrificio e apprezzare le vittorie;

• Acquisire un titolo valido spendibile per l’ autonomia personale.

Rilevo che il giovane, in crescita, ha bisogno di tempo  per generare la propria carta d’identità, per questo ricerca contesti dove stimolare i propri talenti, ricevere comprensione e sostegno.

E’ importante che l’ambiente circostante sia sano e confortevole, ecco perché il contesto sportivo può essere una buona palestra di vita.

In ambito atletico, il giovane può imparare lo spirito di sacrificio, a posticipare le proprie esigenze, a elaborare una propria resilienza cioè la capacità di superare le difficoltà.

Sempre in questo contesto è importante educare a  non vincere, ma a dare sempre il meglio di se stessi per generare una vita buona.


Ad ogni mio cliente, quando sono al termine del percorso, spiego che la vita non è mai perfetta, a volte si chiudono delle porte e la strategia migliore è avere fiducia perché si aprirà sempre un portone …..

Credo, infatti, che il vero artefice della nostra vita sia il Signore che manifesta, in modo molto elegante e silenzioso il nostro bene attraverso i fatti e le circostanze.

Concludo dicendo che non esistono regole giuste per tutti, e ciascuno può prendere dalla vita, a piene mani, quello che percepisce vicino a se stesso.

Un caro saluto.

Antonio


by Antonio Masoch