Riflessioni per Nutrire l'Anima

Spiritualità & Filosofia

Riflessioni per nutrire l’anima: il privilegio di ascoltare

2021-05-29 07:49:58

Sono convinto che ricevere ascolto è l’esperienza che facciamo meno e di cui abbiamo più bisogno...

Sono convinto che ricevere ascolto è l’esperienza che facciamo meno e di cui abbiamo molto bisogno, inoltre, come counselor, penso che ascoltare le persone sia un grande privilegio.
Durante le nostre giornate entriamo spesso in conflitto con noi stessi, con le persone che ci circondano e questo genera in noi tensione.
La persona naturalmente tende al proprio auto sviluppo, ma deve fare i conti con i propri limiti e con le norme, i valori e i comportamenti che caratterizzano il contesto in cui vive.
Carl Rogers, uno dei padri del Counseling, diceva che ogni persona ha un proprio sistema di riferimento, cioè la capacità di adattarsi all’ambiente circostante.
Portava l’esempio delle patate che germogliano al buio o le piccole alghe che resistono alle onde molto forti dell’oceano della California Settentrionale.
Questo nostro sistema di riferimento è composto dal Sé che si articola in tre dimensioni:

  • Il Sé reale, quando reagiamo e ci modifichiamo adattandoci all’ambiente
  • Il Sé ideale, quando esprimiamo la nostra idea di come dovrebbe essere la nostra esistenza
  • Il Sé percepito, quando noi giudichiamo la nostra vita

C’è una triangolazione dentro di noi.
Quando avvertiamo una buona fluidità tra i nostri Sé stiamo bene mentre le differenze ci rendono incongruenti, insoddisfatti, frustrati, in conflitto con noi stessi.
Ogni persona ha il suo modo originale di vivere che si distingue da quello delle altre persone e per questo è facile entrare in contrasto.
I conflitti con noi stessi e con gli altri ci riempiono di rabbia.
Quando parlo ai miei amici e clienti porto l’esempio della metafora del palloncino.

Noi siamo dei palloncini che si gonfiano per tutte le tensioni che viviamo.
Il nostro palloncino si riempie perché veniamo giudicati, interrogati, consolati, consigliati, interpretati e non riusciamo a dare libero sfogo alle nostre idee ed emozioni.
E’ importante andare in decompressione per evitare di avere esplosioni di rabbia.
Carl Rogers diceva: “la persona è un albero che cresce, tutto ciò che dobbiamo fare è rimuovere gli ostacoli”


L'importanza dell'ascolto senza barriere comunicative

Ritengo fondamentale che ciascuno trovi una persona disposta ad ascoltare senza esprimere giudizi.
Mio nonno mi raccontava che, al suo paese, le persone si sfogavano con il parroco, con il barbiere, con farmacista e con il sindaco e il rischio era che il problema di una persona diventasse di dominio pubblico.
Ora c’è chi si confida con l’amico, chi si libera dal parrucchiere, chi si confessa dal parroco, chi si confronta con il professionista.
Secondo Carl Rogers il professionista dell’ascolto deve assume tre atteggiamenti di base per aiutare la persona a recuperare il contatto con se stessa e trovare il suo equilibrio:

  • L’autenticità cioè quando siamo in reale, costante e profondo contatto con i nostri pensieri e siamo in grado di esprimere questa trasparenza agli altri
  • L’accettazione incondizionata della persona cioè il totale rispetto per la persona che abbiamo di fronte
  • La comprensione empatica cioè la capacità di sentire come vive l’altro


Il ruolo del counselor nella comunicazione

Il facilitatore è tenuto alla formazione continua, a stabilire un obiettivo con il cliente e a gestire i confini.
Soprattutto il professionista è tenuto alla riservatezza.
Attraverso il colloquio accettante la persona recupera la comunicazione interna, la fiducia, l’autonomia ,la libertà e riesce a placare  la rabbia per fare spazio alla serenità.
Per me ascoltare le persone è un privilegio da attuare soprattutto con umiltà.
Dai miei colleghi e dai miei clienti imparo e miglioro la mia vita.
Ricordo l’affermazione di una mia collega counselor Lolita Favaro che mi insegnava: 
“per me il counseling non è una professione, ma un modo di essere”.
Ogni persona è una biblioteca di pensieri ed emozioni, un patrimonio da salvaguardare.
Molti mi insegnano che i traguardi comportano sacrifici quotidiani, che una passione può elevare la persona sia in ambito lavorativo che nello svago.
Alcuni mi raccontano la storia vera delle nostre comunità, le difficoltà e le conquiste collettive.
C’è l’ascolto per obiettivo e l’ascolto di alleggerimento.
L’ascolto per obiettivo è quello classico del counseling, fatto di partenza e di traguardo.
Spesso per rendere la metà raggiungibile lavoro per sotto obiettivi e tappe intermedie seguendo il moto del mio mentore Dr. Elvino Miali: “pensa in grande, comincia in piccolo”.
Vedo il cliente all’inizio, spaesato, in difficoltà, poi quando nasce l’alleanza  affiora la fiducia.
Segue la fatica del percorso e la gioia nel traguardo.
Non tutte le persone riescono a soddisfare le proprie aspettative per questo a tutti ricordo che il primo grande traguardo è riuscire a guardarsi dentro e a prendere consapevolezza di ciò che si è.
L’ascolto di alleggerimento è una modalità che attuo quando la persona sta già facendo un grande lavoro con uno psicoterapeuta e ha bisogno di rilassarsi tra una seduta e l’altra.
In questi casi si parla di un lavoro assieme ad altri professionisti.
E’ importante per un counselor avere una rete su cui contare.
Ciascuno ha la propria area di competenza ed insieme aiutiamo la persona ad evolvere, a crescere, a vive meglio esprimendo i propri pensieri e le proprie emozioni.
Penso che nel contesto in cui viviamo sia importante operare per preservare la libertà di pensiero della persona.
Invito tutti a promuovere un percorso di crescita personale fatto in modo semplice attraverso il confronto con un amico fidato, aperto, senza preconcetti, come pure confluendo all’interno di percorsi in gruppo.
Noto che i progressi all’interno dei gruppi di crescita personale sono più rapidi perché prendere atto che anche le altre persone fanno  fatica a vivere conforta, inoltre,  il gruppo sostiene e aiuta  a fare passi in avanti. 
Partecipare a conferenze su un tema specifico può servire a vedere chiaro e ad ampliare le proprie vedute.
Dov’è possibile, un facilitatore della comunicazione può aiutare a fare un passo ulteriore verso la consapevolezza.
L’importante è non rimanere soli e statici, ma promuovere il confronto per evolvere e generare equilibrio interno ed esterno alla nostra persona.
Un caro saluto.
Antonio

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by Antonio Masoch