Riflessioni per Nutrire l'Anima

Spiritualità & Filosofia

Riflessioni per nutrire l’anima: gli assiomi-seconda parte

2021-10-01 07:34:13

Con il termine assioma si indica un’affermazione ritenuta vera perché riceve, in genere, conferma.

Con il termine assioma si indica un’affermazione ritenuta vera perché riceve, in genere, conferma.
Durante i miei ascolti è capitato di fare esperienza di affermazioni che hanno un certo peso nella vita delle persone.
Questo genere di affermazioni governano in qualche modo la nostra esistenza e non possono essere negate.
Per quanto attiene l’ambito comunicativo in base ad un libro scritto da Watzlawick nel 1970 in California, dal titolo “Pragmatica della comunicazione umana” l’autore afferma che la comunicazione si fonda su 5 assiomi.
In questo articolo affronterò gli altri  tre assiomi  della comunicazione così come li ho vissuti con le persone che ho seguito.
“LA NATURA DI UNA RELAZIONE DIPENDE DALLA PUNTEGGIATURA DELLE SEQUENZE DI COMUNICAZIONE TRA I PARTECIPANTI”
Ricordo di aver seguito una ragazza che era venuta a colloquio per acquisire strumenti in grado di gestire meglio la sua relazione con il fratello gemello.
Premetto che il legame tra due gemelli è un legame molto stretto.
Quando uno percepisce un’emozione anche l’altro percepisce la stessa emozione.
Notai dai suoi racconti che quando riprendeva il fratello lui si irritava e più lei riprendeva e più lui si irritava.
Insieme abbiamo capito che ogni azione è al contempo uno stimolo, una risposta e un rinforzo e si crea una sorta di circolarità che può durare all’infinito.
Quando uno colpisce e fa il tiranno l’altro fa la vittima e più la vittima si fa colpire e più il tiranno colpisce.
Per venire fuori  da questa situazione ho invitato la cliente ad uscire dal suo copione abituale, a pensare una nuova modalità di relazione con il fratello.
Così la ragazza ha deciso di non riprendere più suo fratello nelle sue azioni e di lasciare scorrere.
Per fare questo ha scelto di fare pratica di meditazione allenandosi a lasciare scorrere i pensieri.
In una prima fase si è creato uno spazio  di silenzio tra i due gemelli che ha portato in seconda battuta tutti e due a riflettere sul nuovo scenario.
Le mi riferì che il fratello cominciò a guardala, mentre lei stava zitta, poi dopo alcune volte ha abbozzato un sorriso e poi una sera hanno sorriso entrambi.
Ho manifestato la mia sorpresa alla cliente e la mia soddisfazione perché era uscita dal suo schema abituale e aveva rotto l’incantesimo negativo.
“LA COMUNICAZIONE SI SUDDIVIDE: IN COMUNICAZIONE DIGITALE ( PIANO DEL CONTENUTO, DELLE PAROLE, VERBALE) E COMUNICAZIONE ANALOGICA ( SUL PIANO DELLA RELAZIONE E NON VERBALE )”
Gli esseri umani comunicano sia con il linguaggio verbale che con quello non verbale e la comunicazione verbale ha bisogno di quella non verbale per evitare fraintendimenti anzi possiamo dire che il piano non verbale è più decisivo di quello verbale.
E’ il caso di un’ insegnante che non riusciva a rimproverare un suo allievo perché le stava molto  simpatico.
Lui poteva addurre scuse di fronte alle interrogazioni e lei non riusciva a rimproverarlo.
Questa situazione aveva generato nella classe una sorta di malcontento che faceva soffrire la docente.
Lei era decisa a cambiare modalità di azione nei confronti del suo allievo.
Aveva capito che il non verbale del suo studente aveva una grande presa sulla sua persona.
Sentiva il bisogno di attenuare questa attrazione per ripristinare il suo ruolo di educatrice.
Fu così che proposi alla persona di pensare al suo peggior nemico e di provare a sovrapporre il suo volto a quello del giovane studente.
Attraverso una seduta di rilassamento siamo riusciti a fare la sovrapposizione e a richiamarla attraverso un gesto ( ancora ).
Dopo un po’ di tempo, la cliente tornò in seduta contenta perché attuando l’esercizio era riuscita a creare una sorta di distacco dal suo alunno, a rimproverarlo per le sue mancanze, riconquistando la stima della sua classe.
“LA RELAZIONE SIMMETRICA E COMPLEMENTARE:  TUTTI GLI SCAMBI DI COMUNICAZIONE POSSONO ESSERE SIMMETRICI ( BASATI SULLA UGUAGLIANZA DEI RUOLI ) O COMPLEMENTARI  ( BASATI SULLA DIFFERENZA DEI RUOLI )“
Per spiegare questo assioma attingo dal mio passato di allevatore.
Ricordo con piacere due dipendenti che nell’allevamento di mio padre avevano ruoli ben definiti.
Raffaele era il capo stalla, molto bravo nella mungitura e un fecondatore con una grande manualità.
Duilio era la persona preposta ad accudire le vitelle, si era appassionato agli animali a tal punto che aveva affinato lo spirito di osservazione.
Succedeva che il secondo, munito di blocco e penna, andava all’interno dei recinti per individuare le bovine in calore.
Questo rilievo lo faceva al mattino presto e alla sera perché le bovine in estro erano meno disturbate dal rumore delle macchine operatrici e dagli operai.
Così Duilio segnalava a Raffaele  la presenza dei calori e quest’ultimo  procedeva a verificare il momento migliore per la fecondazione artificiale.
Era una coppia  vincente, avevano un ruolo complementare.
Quello fu il periodo in cui l’azienda poté vantare la maggiore percentuale di gravidanze con somma gioia mia e di mio padre.
Ogni tanto, quando passo con la macchina davanti alle stalle dove ho passato buona parte della mia adolescenza per imparare a lavorare, la mia mente corre veloce a ripescare qualche scena del passato.
La nostalgia mi assale e ringrazio molte persone, a partire dal Signore, a seguire mio padre e i suoi dipendenti, che hanno contribuito a costruire il mio percorso di vita.
E’ proprio vero che “ il nostro Bene si manifesta attraverso i fatti e le circostanze”.
Lieto di aver condiviso queste emozioni  in voi.
Un caro saluto.
Antonio

by Antonio Masoch