Riflessioni per nutrire l’anima: “Elogio della Pazienza”

In questo periodo diversi clienti esortano alla Pazienza come esercizio di equilibrio che porta a fortificare l’anima.
Noto che ci sono due categorie di persone: 

• le persone che sanno aspettare
• e quelle che non hanno mai tempo

Tra i maestri di pazienza annovero gli agricoltori.
Ricordo mio padre quando muovevo i primi passi in azienda. Mi portava sui campi e mi mostrava le tenere piantine delle colture. Si chinava con amore e le accarezzava dolcemente, poi mi guardava e mi ripeteva:
 “...il nostro lavoro è fondato sull’attesa, occorre avere pazienza con la terra e se la tratti bene ti ripaga delle fatiche!”  
“...queste tenere piantine rappresentano il nostro futuro e quello del mondo!”
La mia  prima mansione fu pulire le stalle dove venivano svezzate le vitelline. Non era molto facile iniziare la giornata respirando ammoniaca e riconosco che non fu  immediato abituarsi.
Mister D., persona davvero in gamba, sotto la quale imparavo, mi rammentava sempre:
"...ricordati che per governare in futuro un’azienda occorre partire dalla base, con umiltà e pazienza!”
Lui faceva scuola a tutti in fatto di esercizio di pazienza.
Quando c’era un animale che stentava a crescere, il veterinario ci invitava a venderlo perché sarebbe stato un’onere grande, ma Mister D. chiedeva tempo per accudirlo e dare anche a questa creatura una possibilità.
Puntualmente la vitella si riprendeva e la pazienza del nostro collaboratore veniva premiata.
Il suo amore condito di pazienza era la migliore ricetta per allevare gli animali. Mi diceva che ciascuno ha la sua soglia di pazienza e può implementarla nei contesti dove prova passione.
Questo concetto lo ritrovo nei clienti che manifestano un forte interesse. Mi insegnano che dove si applicano, per piacere, riescono a superare le prove con pazienza.
Come quello che ambisce a diventare un provetto pescatore.
Mi spiega che nella pratica c’è un rituale da seguire fatto di ricerca paziente del posto, la scelta dell’esca più adatta e una paziente attesa che arrivi la preda. Quando all’amo abbocca un grande pesce la sua pazienza viene premiata.
Attraverso una paziente formazione sta raggiungendo il suo obiettivo.
La categoria di chi non ha pazienza, vuole assaporare la vita velocemente. I clienti impazienti, manifestano il desiderio di raggiungere l’obiettivo in tempi rapidi. Sono impazienti e intolleranti con se stessi. Non si accettano nella difficoltà e sbuffano quando non raggiungono una tappa intermedia.
Per sfogare la loro tensione applico l’ascolto attivo, fatto di accoglienza e riformulazione.
La riformulazione è la tecnica base del counseling, si chiama anche tecnica dello specchio perché il facilitatore ripete con le stesse parole o con altre parole quello che la persona ha detto per cui il cliente risente le sue cose con effetto diverso, esterno, più distaccato da come le ha dette.
Questa modalità permette un approfondimento e un allargamento della comunicazione con sviluppi interessanti a vantaggio della presa di consapevolezza della  persona che chiede aiuto.
E’ un percorso che arricchisce il cliente e anche il counselor.
Insieme capiamo che l’apprendimento nella vita avviene per tentativi e in questo agire occorre darsi un tempo per imparare ad accettare noi stessi nella prova.
Non è facile maturare una consapevolezza di questo tipo visto che viviamo in contesti familiari e di lavoro che esigono da noi delle risposte pronte ed efficaci.
Ritengo che un buon equilibrio sia a metà tra la pazienza e il bisogno di risolvere una nostra esigenza.
La pazienza mi insegna a dare il giusto tempo alle cose, mentre il bisogno, che preme, mi esorta a non dormire e rimandare.
Auguro a tutti di trovare la propria misura.
Un caro saluto.
Antonio


Senti spesso di essere impaziente, cerchi spesso delle scorciatoie e vuoi bruciare le tappe, affronti negativamente le difficoltà?
Posso aiutarti a trovare i tuoi tempi! Contattami o scrivimi nei commenti, ne parliamo assieme.