Odiare ti costa: la battaglia legale contro chi insulta e offende sui social
Insulti, calunnie, frasi omofobe, odio di ogni genere. I social network (e tristemente forse la società) si sono trasformati in discariche virtuali in cui tutti gli haters o i cosiddetti leoni di tastiera, gettano le loro frustrazioni sugli altri.
Ora chi è vittima può appellarsi alla campagna “Odiare ti costa”.
Parliamoci chiaro, quante volte siamo stati vittima di insulti? E quante altre abbiamo segnalato sui social che quel commento era offensivo? Quante altre Facebook ci ha risposto con un bel “il commento non viola i nostri standard?”.
Adesso però le cose potrebbero cambiare perché in Italia parte la campagna “Odiare ti costa”, ideata dall’avvocato Cathy La Torre, per l’assistenza legale a chi è vittima di calunnie, diffamazione etc.
Da qualche tempo, sembra che la corretta netiquette non esista più: il problema è che non ci si limita al confronto, ma si va giù di insulti della peggiore specie.
Adesso, WildSide e Tlon hanno riunito un gruppo di avvocati, filosofi, comunicatori, investigatori privati, informatici forensi e hanno dato vita alla campagna “Odiare ti costa”.
Odiare ti costa, ecco come segnalare insulti e offese
In meno di 48 ore, sono arrivate 6mila segnalazioni, a dimostrazione che il problema esiste ed è reale.
Tuttavia, basta scorrere la lunga lista di messaggi postati solo le parole dell’avvocato per capire che già il popolo del web si è diviso in due: quelli che sostengono l’iniziativa e quelli che a priori attaccano. E pensate un po’, insultano tutto e tutti