Come superare la paura dell'abbandono in amore

Quando chiedo alle persone, perché nonostante tutto non lasciano un partner abusante, tra le risposte più frequenti vi è la paura di vivere il senso di abbandono.
La fine di ogni storia d’amore porta con sé questo vissuto, ma per alcune persone si tratta di un’angoscia così forte che farebbero di tutto pur di evitarla.
Per alcuni può voler dire lasciare prima di correre il pericolo di essere lasciati, scelta preferita dai manipolatori affettivi, che si prendono il nettare preferito prima di darsela a gambe … 
Ma può anche voler dire, e questo è la reazione della persona realmente innamorata, rincorrere l’altro, mettendosi in discussione anche oltre ogni ragionevolezza pur di riavere con sé l’amato.
Il gioco dell’intermittenza, del bastone e della carota, di fughe e ritorni produce degli effetti così micidiali in chi lo subisce, da far cascare nella trappola anche persone con un io ben strutturato.
Sempre più persone grazie ad un percorso di terapia e documentandosi attraverso la lettura di libri o articoli, riescono a lenire le proprie ferite e ad andare oltre, riaprendosi alla vita.
Ma alcuni percepiscono la paura dell’abbandono alla stessa stregua della paura di morire, sentendosi come una barca alla deriva o un astronauta che perde il contatto con la navicella spaziale e che si perde nel vuoto … terribile.
Quindi se non lo lasci e non lo dimentichi, non è solo perché dall’altra parte hai un manipolatore coi fiocchi che sa dosare diabolicamente gratificazione e penalizzazione affinché tu possa trovare sempre un motivo per rimanere.
non è solo questo..
c’è anche da tenere in conto quello che nella tua vita rappresenta l’abbandono da parte del partner, ovvero la riedizione di antiche solitudini 
questo discorso a volte non piace perché riporta i riflettori sulla vittima piuttosto che sul demonizzare l’altro, ma indugiare per mesi e anni nel risentimento contro qualcuno rischia di non farti occupare della tua ferita da abbandono.
Qui la terapia è senz’altro necessaria non solo per tirar fuori la persona dalla buca emotiva nella quale è caduta, ma per continuare il cammino, spesso più lungo ma necessario, per curare quelle ferite.
A questo proposito, rimango sempre meno stupito dai numerosi messaggi e attestazioni di gratitudine che ricevo quotidianamente sull’efficacia dei miei video già disponibili gratuitamente per superare il senso di solitudine e abbandono o per liberarsi da una relazione tossica.
A maggior ragione ho ritenuto doveroso mettere a punto un sistema fruibile anche a distanza attraverso un video-corso per dare la spinta decisiva, a chi non ce la fa da solo e spesso non può permettersi una psicoterapia.
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Buon cammino.