Nasciamo “Sacchi pieni di sostanza” da educare

Ebbene sì, al momento della nostra nascita si manifestano le due eredità che portiamo con noi e che caratterizzeranno il nostro essere per tutta la vita.
La prima di queste eredità riguarda quella prettamente individuale e si compone di tutte le esperienze pregresse e di tutti gli strumenti spirituali maturati nel tempo e fuori del tempo, cioè nelle vite umane vissute ed in quelle spirituali che si alternano alle prime.
In particolare, il nostro percorso evolutivo spirituale prevede che, quando ‘scendiamo’ in questo mondo, scegliamo tutto ciò che faremo e che accadrà nella nostra vita, e con quali talenti e caratteristiche affronteremo ogni evento, ogni prova.
La seconda eredità invece è quella che acquisiamo entrando a far parte della nostra famiglia. Questo significa che, indipendentemente dal fatto che siano i nostri genitori biologici ad assumersi il compito di crescerci ed educarci, essi sono e resteranno a vita i genitori che ci daranno questa eredità.
Ecco, per esempio, perché sarebbe così importante che i genitori, che li hanno procreati, fossero noti ai figli, mi riferisco in particolare ai figli adottivi o ai figli di madri ‘in affitto’, o affidati a chi li amerà e crescerà senza però essere chi ha dato loro la fisicità, che porta con sé segni ereditari indelebili.
Come figli possiamo acquisire eredità fino alla settima generazione prima della nostra, quanta roba! E quanta gente! Due genitori, quattro nonni, otto bisnonni, sedici trisnonni e così via fino a due alla settima (27). Insomma, un bel po’ di persone che, con la loro vita ed esperienze, ci ha lasciato ‘messaggi’ talvolta difficili ed impegnativi da ereditare.
Una risposta intuitiva, in tal senso, è fornita dalle Costellazioni familiari di Bert Hellinger. Strumento che aiuta ad avere risposte sul passato ‘segreto’ della nostra famiglia biologica.
Cosa ci spinge a scegliere la nostra famiglia? Quelle affinità o differenze – talvolta anche profonde – utili alla nostra evoluzione e al percorso umano che abbiamo scelto.
I destini si incrociano con una tale sapienza che, già questo dovrebbe indurci a credere ed avere fede in una Mente Superiore che ci guida e soccorre.
La nostra famiglia avrà quindi affinità e differenze con noi, atte a sollecitare il percorso evolutivo nostro e di ogni suo componente.
Ma chi si incarna in noi? Noi stessi in forma spirituale con all’attivo i risultati di vite ed esperienze vissute, sia in questo mondo che nel cosiddetto Oltre.
Ecco perché quando nasciamo non siamo una “tabula rasa”, cioè sacchi vuoti pronti ad essere riempiti, ma invece sacchi pieni della sostanza e dell’esperienza acquisita nel tempo e oltre il tempo e lo spazio.
Quando insegnavo, di fronte ad un mio allievo, in cuor io mi chiedevo sempre: “Chi sei tu? E cosa posso fare per aiutarti ad essere il meglio di te?” Sapendo che chi avevo di fronte era un essere spirituale che aveva scelto di venire in questo mondo per dare il meglio di se stesso e aveva scelto di incontrarmi come sua insegnante.
Certo, ognuno di noi, ‘tocca’ più o meno profondamente la vita di un altro e ne influenza l’orientamento in base a ciò che gli dona o prende.
Insomma, sapevo e so che chiunque incontriamo è un mondo ricco di tanta sostanza che un genitore, come un insegnante, deve saper riconoscere e dalla quale non può prescindere.