Alessia Lenoci

Founder Junior

Maggio degli alberi - 23. IL CASTAGNO

2020-05-23 09:10:51

Oggi il protagonista della rubrica è il Castagno, un albero maestoso e generoso, chiamato anticamente "pane albero".

Questo appellativo deriva dal fatto  che in un passato neanche troppo remoto, le castagne erano una risorsa fondamentale, per portare qualcosa di sostanzioso sulla tavola dei contadini e di molte popolazioni di collina. 


Le specie di castagno

C. major (marrone europeo), albero vigoroso di dimensioni analoghe al castagno, con portamento assurgente. Quasi tutte le varietà sono prive di fiori maschili (necessità di castagno impollinatore). Riccio quadrangolare a spine meno rigide, frutto semi-ellissoidale con cicatrice biancastra, molto grosso. Entrata in produzione dopo 5-6 anni.

C. sativa C. crenata (castagno eurogiapponese, ibrido nato a metà degli anni 70), meno vigoroso e più piccolo. Resiste al cancro corticale, è meno sensibile al mal dell’inchiostro. Nel Nord Italia non vive sopra i 600 m slm. Impollinato da castagni europei, eurogiapponesi e marroni, entra in produzione dopo 4-5 anni. Frutti di dimensioni simili al marrone, precoci (raccolta in settembre). Vita entro i 50 anni.

C. crenata (castagno giapponese), di taglia ridotta (entro 10 m d’altezza), resiste a cancro corticale e mal dell’inchiostro. Necessita di irrigazioni e potature regolari. Impollinato da castagni giapponesi, entra in produzione dopo 3 anni. Frutti grossi, a buccia più chiara, maturi a fine agosto, poco saporiti. Vita entro i 40 anni.

Dal fiore al frutto

In maggio, dopo l'emissione delle foglie, compaiono i fiori, riuniti in amenti, cioè pendule infiorescenze a spiga con asse flessibile al vento. Gli amenti sono maschili, con fiori simili a fiocchi gialli, oppure ermafroditi, con fiori maschili all'apice e piccoli fiori femminili verdi alla base.

Inizialmente, il polline è ricoperto di mastice vischioso perché zuccherino: le api ne ricavano il pregiato miele di castagno. Dopo qualche giorno, il polline si asciuga per venire disperso dal vento.

I frutti hanno un involucro esterno, il riccio (o cupula), verde e spinoso, che contiene da uno a tre castagne (o acheni). La buccia dell'achenio è rigida e cuoiosa, color bruno lucente, con un ciuffetto apicale di "peli" dato dal residuo degli stili disseccati, che componevano il fiore femminile. All'interno della buccia c'è il seme, minuscolo, attorniato da due cotiledoni bianchi, magazzino di cibo per la pianticina al momento di germinare.


Le zone di maggiore produzione sono la Campania, la Sicilia, il Lazio, il Piemonte e la Toscana. Inoltre, è un albero estremamente longevo, ultracentenario se le condizioni in cui cresce gli sono congeniali.


IL CASTAGNO DEI 100 CAVALLI ai piedi dell'ETNA

È considerato l’albero più antico e più grande d’Europa. Si trova in Sicilia, per la precisione in provincia di Catania, il noto “Castagno dei cento cavalli”, una creatura la cui vita si aggira tra i 3000 e i 4000 anni.

Il celebre castagno sorge nel territorio di Sant’Alfio, poco distante dal centro abitato, lungo la provinciale che conduce a Linguaglossa, sul versante orientale dell’Etna. Uno spettacolo naturale, visto da vicino, con la sua chioma imponente che ha permesso alla pianta di entrare nella leggenda.

Il suo soprannome infatti è legato alla tradizione secondo cui, sotto le sue enormi braccia, durante un temporale trovarono riparo la regina Giovanna d’Aragona e il suo seguito, formato da 100 cavalli e cavalieri.

Il castagno catanese ha un diametro e un’altezza di 22 metri. Lo scrittore Vincenzo Consolo, su Specchio del 16/10/1999, lo definì “un prodigio della natura, una miracolosa sopravvivenza di un profondissimo tempo”.

Che sia da record, non c’è alcun dubbio. Oggi si presenta costituito da tre fusti, rispettivamente di 13, 20 e 21 m, che tengono acceso il dibattito sulla sua unicità. Il libro dei Guinness dei primati ha registrato il Castagno come l’albero più grande del mondo, per la rilevazione del 1780, quando furono misurati ben 57,9 m di circonferenza con tutti i rami.


Io ci sono stata ed è un'emozione incredibile trovarsi dinanzi ad un gigante così magico. Consiglio a tutti una visita se passate da quelle parti.