Alessandro Prosperini

Innovazione Business Fintech AI Crypto

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Lo sai cos'è un Bar Code e un QR Code?

2019-03-07 12:17:35

Il 26 giugno 1974 alle 8:30 del mattino Clyde Dawson pagava in un supermercato dell’Ohio (USA) un pacchetto di gomme da masticare, sulla cui confezione era stampato un codice a barre, che passato in uno scanner ne mostrava il prezzo. Clyde non sapeva in quel momento che stava facendo la storia. Ci erano voluti trent’anni di ricerche e sperimentazioni per arrivare a quella "banale" operazione, che ha rivoluzionato il modo di fare acquisti. Fino a quel momento il prezzo bisognava scriverlo sull'oggetto o andarlo a vedere su un registro. Pensate che risparmio per le attività di tempo e, quindi, denaro.

I primi codici lineari vennero sperimentiati dal geniale inventore Norman Joseph Woodland, nei primi anni '70.

Le barre, ieri come oggi, contenevano le informazioni sui prodotti, in particolare il prezzo. Sono nient'altro che una codifica di informazioni in righe e spazi di spessore variabile, che possono esser letti da uno scanner, evitando che qualcuno debba perdere tempo a batterli su un registratore di cassa.

Nei codici a barre (o bar code) ci sono anche numeri avrete notato. In particolare per quelli in uso in Europa e in Giappone ci sono 13 cifre, che non sono messe a caso, ma con un criterio preciso. Le prime 3 infatti si riferiscono alla nazionalità del produttore, e quelle che seguono consentono di risalire al produttore e al tipo di articolo. Infine a chiudere la sequenza c'è il codice di controllo, o "check digit", che si ottiene con una formula che usa gli altri numeri e permette allo scanner di verificare se ha letto correttamente.

Dov'è il prezzo? Questo non c'è infatti nel codice a barre. Infatti il prezzo non è scritto direttamente, perché se così fosse ad ogni variazione bisognerebbe modificare il codice a barre per aggiornarlo. Invece. molto più intelligentemente, il compito codice a barre è permettere di rintracciare i prezzi su un database centrale (chiamato "Price Look-up File"). I codici quindi possono restare uguali ma andranno a "puntare" verso una voce di un database che contiene il prezzo che eventualmente potrà essere aggiornato. Un po' come nelle letture in memoria nei dispositivi. 

I primi bar codes erano circolari. Infatti Woodland fece diversi tentativi; prima dei codici che conosciamo ne aveva creati altri già nel 1949. Il primo modello però non usava le barre ma dei cerchi concentrici.

Nel corso del tempo sono stati sviluppati diversi standard di codice a barre. Per primo fu introdotto negli Usa il codice "Universal Product Code" (UPC) a 12 cifre, seguito poco dopo in Europa, da un sistema analogo che fosse compatibile con l'UPC e che prese il nome di "EAN - European Article Association". Dopo alcuni anni di difficoltà come compatibilità tra standard nel 1990 si è trovato un accordo unificatore. Oggi in Europa e Giappone si usano soprattutto i codici a barre EAN 13 (European article number con 13 cifre). Ma esistono almeno 300 varianti, sviluppate per specifiche applicazioni. I codici a barre lineari ci sono anche in versioni 2D e contengono una quantità molto maggiore di informazioni, come ad esempio il "Codabar", spesso usato nei centri medici, biglietterie aeree e biblioteche.

Per leggere i codici a barre serve uno scanner, il cui aspetto "classico" è una sorta di pistola. Questi emettono una linea luminosa rossa sul codice a barre leggendone il riflesso con un sensore sensibile alla luce. Sono anche alle casse dei supermercati quando la cassiera ci passa sopra il prodotto, avrete notato una sorta di luce rossa venir fuori da quel "buchetto" su cui passa sopra la merce. Da qualche anno però si possono utilizzare anche le fotocamere, che inquadrano il codice a barre, in modo che un computer li analizzi e li converta in numeri, e le app presenti sui cellulari funzionano così.

Oggi tutto ciò non sorprende più ma solo qualche decina di anni fa, quando i primi codici a barre furono introdotti nei supermercati, divennero necessarie nuove casse elettroniche, costose e così ingombranti che l’addetto doveva stare in piedi per usarle. 

Il QR Code è l'evoluzione del codice a barre. Un codice a barre contiene solo informazioni in orizzontale, mentre un codice QR contiene informazioni sia in orizzontale che verticale, e perciò quest'ultimo può contenere centinaia di volte più informazioni di un codice a barre, e si presta a molti più usi. Ad esempio può essere usato per pagamenti attraverso smartphone. Ne abbiamo uno anche quando condividiamo un post o un link di invito qui su Cam.Tv. Figata :) 

Presto potrebbero essere essere superati entrambi addirittura da nuovi metodi di verifica basati sulla "realtà aumentata".