Alessandro Ciot

Top Founder Executive

Alessandro Ciot

Top Founder Executive

Nella memoria per trasmetterne i Valori

2018-10-01 19:45:26

Tra qualche hanno non potremmo piĆ¹ sentir raccontare da chi l'ha vissuto direttamente, provato sulla propria pelle; rivivere nei loro occhi la paura, l'ansia, la sofferenza, ma anche l'orgoglio con cui difendevano il proprio paese.

100 anni , 1918-2018

Le nuove generazioni, non avranno mai più l'opportunità di ascoltare di persona le emozioni di un racconto, gli aneddoti dei nonni, sentire dalle vive parole di chi ha sofferto il freddo, la fame, percorso chilometri a piedi per tornare a casa, dopo aver visto morire compagni, amici, giovani...

Non vedranno i loro occhi mentre raccontano di chi si nascondeva per non essere catturato, di chi si nascondeva al suono delle sirene, di chi nascondeva o ospitava alleati, o chi al fronte per assurdo, nelle pause di guerra giocava a calcio col nemico...

Tutto questo perché avevano dei valori ben saldi, tramandati, un orgoglio,disciplina e rispetto talmente alti che li portava a sopportare e soffrire oltre il possibile per sopravvivere, senza arrendersi alla prima difficoltà, di livello ben superiore rispetto a quelle che ci fermano oggi...

È l'insegnamento di questi valori che dobbiamo impegnarci a trasmettere.

Valori che stanno scomparendo e stiamo perdendo giorno dopo giorno.

Basta una sola generazione persa per cancellare tutto.

E non possiamo permettere che una sola generazione cancelli i ricordi e i valori. 

Una generazione senza valori, al comando, vuol dire aver annullato ogni tipo di insegnamento e traguardo raggiunto per una convivenza civile.

Ciò che la guerra e le testimonianze ci hanno insegnato, va mantenuto vivo.

Le manifestazioni e tutti gli eventi in quest'anno del centenario, organizzati a Vittorio Veneto, città simbolo della fine della prima guerra, hanno dato sicuramente modo ai partecipanti di riassaporare e rilanciare lo stimolo a non abbandonare, a continuare a tramandare e far rivivere ciò che è stato, perché sia di insegnamento ai più giovani.

Dico grazie perché ho avuto la fortuna di vivere in un periodo in cui c'è ancora la possibilità di sentire i brividi nei racconti dal vivo; perché ho avuto la possibilità di portare i miei figli a capire cosa è successo e perché hanno avuto la possibilità di rivivere attraverso quest'anno commemorativo l'importanza delle gesta di quegli anni.

Dico grazie perché se riuscirò a trasmettere tutto ciò che ho recepito, immagazzinato, rielaborato in questi anni, forse è anche in parte merito a tutte le persone, associazioni ed enti che ogni giorno lavorano gratuitamente per far sì che tutti questi valori vengano trasmessi e non si perdano nel tempo.

Dico grazie a chi cerca di mantenere viva la storia, a chi cerca di mantenere vivi i valori, a chi in questo modo cerca di insegnare a non commettere gli stessi sbagli.