
Alessandro Barone
Questione di dentelli
14/11/2018, 21:36
Ecco un'altra coppia di gemelli diversi. Stavolta la differenza è apprezzabile ad occhio nudo, guardate la dentellatura: fine nel pezzo a sx, squadrata in quello a dx. Un caso? Ebbene, no. "Colpa" delle poste tedesche che, da qualche anno a questa parte, per far disperare un po' i collezionisti emettono ogni francobollo sia in versione "normale" che in versione autoadesiva, tipo figurine. Gli autoadesivi tedeschi (con qualche eccezione di cui parlerò in seguito) sono più facili da trovare rispetto alla loro versione "normale", e si distinguono proprio per la dentellatura grossa e squadrata. Purtroppo, quando ci si scambia i francobolli doppi, il collezionista occasionale o poco allenato non si accorge subito di questo dettaglio: arriva la busta tanto attesa, la apri sperando di trovarci, tra gli altri, il bollo normale...e invece puntualmente, ci trovi l'autoadesivo. A questo punto, l'unica cosa da fare è tirare un sospiro, prendere il bollo e metterlo insieme agli altri doppioni...


Alessandro Barone
FERRARI 312 T5
14/11/2018, 10:47
Questo esemplare della Ferrari 312 T5 è custodito presso il Museo dell'Automobile di Torino. Scelta piuttosto singolare, quella del museo: questa Ferrari, infatti, fu impiegata nel Campionato del Mondo di Formula 1 del 1980, passando alla storia come uno dei modelli peggiori mai usciti dalla casa di Maranello. Tuttavia, questa vettura ha una sua importanza: erede della trionfale 312 T4 con cui Jody Scheckter conquistò il titolo piloti nel 1979, questa vettura ne era un semplice aggiornamento, su cui la Ferrari non investì troppe risorse. Il motivo era molto semplice: il Cavallino Rampante, seguendo le orme della rivale Renault, aveva iniziato lo sviluppo di un motore turbo, destinato a scendere in pista nella stagione 1981 a bordo dell'acerba, ma promettente, Ferrari 126 CK. Il pilota che colse le prime vittorie in Ferrari col motore turbo, è lo stesso che guidava questa T5: l'indimenticabile Gilles Villeneuve.


Alessandro Barone
Bryggen
13/11/2018, 10:38
Uno scorcio di Bryggen, antico quartiere della città di Bergen straordinariamente ben conservato. Questo quartiere era la sede dei mercanti della Lega Anseatica, potentissima organizzazione fondata a Lubecca nel XII secolo, che nel periodo di maggior splendore giunse a dominare i traffici commerciali in tutte le città affacciate sul Mare del Nord, sul Mar Baltico, e nell'entroterra tedesco e polacco, aprendo filiali persino in Italia e in Francia. Il prezzo di tale potere, però, era l'isolamento totale: Bryggen, come gli altri quartieri anseatici sparsi nelle varie città, era un vero e proprio ghetto in cui i mercanti tedeschi erano letteralmente confinati e non avevano possibilità di interagire col resto della popolazione, se non per gli scambi commerciali. La Lega Anseatica cessò di esistere nel XVII secolo, con l'avvento della Svezia come nuova grande potenza baltica. Tuttavia, il suo ricordo sopravvive nelle targhe automobilistiche delle città anseatiche tedesche, che iniziano tutte con la "H" di "Hansestadt". L'istituzione nel 1980 della "Nuova Lega Anseatica" e l'allargamento ad est dell'UE hanno fatto paventare a taluni esperti la rinascita moderna di questa grande organizzazione commerciale. Alla Lega Anseatica e alla sua storia è ispirata la serie di videogiochi "Patrician".

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