Ale Fratta

La Sardegna è una delle regioni d’Italia che vantano una tradizione di architettura in terra cruda di antichissima data, un metodo costruttivo che è stato soppiantato dal cemento solo negli anni ’70, tuttavia oggi c’è ancora chi la utilizza. La tecnica di costruzione in terra cruda di maggior interesse per la Sardegna è quella che adopera i mattoni generalmente definiti Adobe, che invece localmente prendono il nome di ladiri o anche di ladirini, a seconda della zona. Questa tecnica prevede la formazione di mattoni con un impasto di terra, acqua e paglia, formati in uno stampo, e successivamente messi ad essiccare all’aria aperta sino a completa asciugatura. La terra cruda è un antico materiale da costruzione - il più vecchio reperto archeologico di abitazione in terra cruda è stato ritrovato a Gerico, e risale all’ 8000 a.C - ed è dotato di ottime proprietà.  Infatti, è un eccellente isolante, è dotato di un forte potere traspirante e presenta inoltre ottime caratteristiche di resistenza. In aggiunta, regola naturalmente l’umidità e la temperatura interna dell’abitazione, questo perché i mattoni in terra cruda hanno una massa doppia rispetto ai tradizionali mattoni in terra cotta, e una volta che internamente si è raggiunta la temperatura desiderata, questa tende a essere mantenuta tale. (https://www.architetturaecosostenibile.it/materiali/laterizi-terra-cruda/ladiri-tradizione-terra-cruda-471)

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Ale Fratta

The Misty Morning - Dem ah crucial 🔉 Con questo pezzo vogliamo denunciare l’occupazione militare in Sardegna, basta giochi di guerra! La Sardegna è la regione con i poligoni più grandi d'Europa. Circa 2/3 del munizionamento Nato si trovano nella nostra terra. Il territorio occupato da servitù militari nell’isola è 70 volte maggiore rispetto al resto delle altre regioni italiane. È su questo territorio che si spara l’80% delle bombe che esplodono in Italia, spesso con scarsi controlli delle autorità, provocando conseguenze nefaste sul territorio, la sua fauna e la sua flora, sacrificando le attività di agricoltura e di pesca, ignorando gli effetti non ancora ben chiari sulla popolazione locale. Dagli anni 50 la Nato ha scelto la Sardegna per la sua scarsa densità abitativa e per la sua posizione strategica, sfruttandola come campo di addestramento e giustificando come prerogativa un militarismo che da mezzo secolo porta bombardamenti nella nostra terra, dai golfi all’entroterra.

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