Alberto Malesani

Founder Junior

"Il Salto – La psicologia della spiritualità"

2019-03-28 14:49:31

«Ciò da cui ci svegliamo è essenzialmente uno stato di addormentamento – uno stato di consapevolezza ristretta e limitata, di dissonanza e sofferenza. Questo stato ci è così familiare che assumiamo sia naturale e normale e lo diamo per scontato, ma in realtà questo stato è anormale, addirittura patologico. È una sorta di pazzia che confondiamo con sanità mentale perché sperimentiamo la vera sanità molto raramente.»

Il Risveglio

«Si potrebbe dubitare che sia effettivamente possibile vivere in questo stato. Il risveglio permanente non ci renderebbe impossibile focalizzarci sugli aspetti pratici della vita quotidiana? Come faremmo a concentrarci sul guadagnare da vivere, cucinare il nostro cibo, pagare i conti e così via, mentre viviamo in uno stato di estasi e unità?
È importante ricordare che le persone che vivono in questo stato possono controllare la loro esperienza. Non nuotano per tutto il tempo impotenti in un oceano di gioiosa unità; possono ancora concentrarsi sulle attività pratiche quando serve. Ma il loro senso di benessere, di connessione e di unità è sempre presente come una corrente sottomarina, sullo sfondo, e si possono sintonizzare con esso in qualunque momento.»

«Perché il comportamento etico dovrebbe essere così importante nella crescita personale? Si tratta probabilmente di una combinazione di tre fattori: purezza mentale, autodisciplina ed energia. Quando ci comportiamo in modo non autentico creiamo disordine dentro di noi.
[...] comportarsi in modo etico richiede autocontrollo e autodisciplina, che sono anche essenziali per crescere ulteriormente. Alcune tradizioni (come lo Yoga) credono che disciplinare il nostro comportamento sia importante per conservare energia. Anziché spendere energia attraverso desideri ed emozioni (come l’avidità o l’odio), la nostra energia si concentra dentro di noi e questo surplus di energia viene usato per alimentare la trasformazione spirituale.»

«Il risveglio è uno stato in cui andiamo oltre la separatezza ed entriamo nella connessione e nell’unione. Ancora più importante, il risveglio è connettersi con l’essenza spirituale dell’universo – che la si chiami Brahman, Tao o Dio – e con la parte più profonda di noi. L’essenza universale è anche l’essenza del nostro essere.»

«Sentii una volontà totale, senza riserve, a dare la mia vita – a dedicarla – al servizio. «Ti prego, usami!» urlai a Dio. E un’enorme pace mi pervase… E così cominciò la seconda fase della mia vita. Cominciai a dare ciò che potevo, ed entrai in un mondo nuovo e meraviglioso. Peace Pilgrim (mistica, attivista vegetariana e attivista per la pace)»


«Abbiamo la libertà e la capacità di cambiare il nostro stato d’essere. Prendendo in prestito la metafora della caverna di Platone, non siamo condannati a trascorrere la nostra intera vita fissando le ombre sul muro della caverna, ma siamo liberi di girarci gradualmente, di vedere la luce. Non è facile: l’intenso sforzo e l’autodisciplina richiesti per ottenere questa trasformazione sono troppo per la maggior parte delle persone. Ma si può fare. Le strutture psicologiche che generano la nostra normale esperienza si possono alterare in modo permanente. Dopo essersi risvegliati, lo “stampo psicologico” che permette alle solite strutture psicologiche di riformarsi velocemente può essere smantellato.»

Articolo S. Brizzi su "Il Salto – La psicologia della spiritualità" di Steve Taylor