Alberto Gabbi

Top Founder Executive

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Wim Hof Method

2018-09-29 10:08:49

L'acqua fredda aumenta il metabolismo e rende i mitocondri più efficenti

Alberto Gabbi

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NERVI ACCAVALLATI

2018-09-25 11:32:21

Facciamo un po' di chiarezza….per chi fosse interessato all'articolo in lingua inglese mi può scrivere in privato...

Alberto Gabbi

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COSTRUIAMO INSIEME LA BASE: COME RECUPERARE DA QUALSIASI INFORTUNIO Nel precedente post abbiamo visto che cosa succede quando ci facciamo male (trovi l'articolo sul mio canale personale, ndr)...ora invece, vediamo che cosa fare per recuperare da un infortunio. Quello che leggerai lo puoi applicare a qualsiasi infortunio muscolo-scheletrico, la procedura è sempre quella (mi interessa che catturi il concetto di quello che leggi!). Prima di tutto dobbiamo fare una premessa: un aspetto molto importante dell'attività motoria è la sua utilità in campo riabilitativo e rieducativo. La differenza tra questi due aspetti risiede principalmente in questo: nella fase temporale dell'approccio all'atleta, durante o a seguito del trattamento sanitario propriamente detto, e dalle figure professionali coinvolte nel percorso di cura. L'attività motoria può essere distinta in attività riabilitativa (fase acuta e post acuta) e attività rieducativa (utilizzata per ricondizionare e completare specifiche funzioni dell'apparato locomotore e cardiovascolare). Uno degli obiettivi dei programmi basati sugli esercizi è quello di far tornare l'atleta che ha subito un infortunio ad uno stile di vita dapprima normale e successivamente fargli riprendere il gesto tecnico corretto. Le variabili da prendere in considerazione sono molteplici ma, secondo me, queste sono le più importanti: aspetti medici, aspetti riabilitativi e rieducatici, aspetti psicologici e aspetti metabolici. Tutto questo per ottenere il pieno recupero funzionale dell'atleta. Dunque, come fare? Non ci sono tecniche miracolose, ma bisogna solamente individuare le problematiche peculiari del paziente/atleta ed elaborare un piano di lavoro preventivo e o rieducativo personalizzato (questa a mio avviso è la parola chiave!) per intervenire in modo efficace! In altre parole, bisogna seguire un metodo ben preciso! A scopo didattico ho suddiviso tutto l'iter terapeutico in fasi funzionali, nello specifico, 5 fasi di recupero: FASE 1 Controllo dell'infiammazione FASE 2 Recupero dell'articolarità e della flessibilità FASE 3 Recupero ed incremento della forza e della resistenza muscolare FASE 4 Recupero della coordinazione e degli schemi neuromotori FASE 5 Recupero del gesto atletico Chi sono gli attori principali? Cioè, chi si occupa di tutto questo processo? Per quanto riguarda la FASE 1, il controllo dell'infiammazione, le figure che intervengono sono il medico e il fisioterapista; nella FASE 2, invece, il recupero dell'articolarità e della flessibilità, gli attori sono rappresentati dal medico, dal fisioterapista e dal laureato in scienze motorie (quest'ultimo solo ed esclusivamente per la parte del recupero della flessibilità attiva); nella FASE 3, recupero ed incremento della forza e della resistenza muscolare, le figure che intervengono sono il medico, il fisioterapista e il laureato in scienze motorie; nella FASE 4, recupero della coordinazione e degli schemi neuromotori, intervengono il medico e il laureato in scienze motorie; nell'ultima FASE, invece, la quinta, recupero del gesto atletico specifico, le figure che intervengono sono il laureato in scienze motorie e l'allenatore (dello sport di provenienza dell'atleta). Tutto questo per organizzare un percorso riabilitativo/rieducativo in fasi ed obiettivi raggiungibili, in modo tale da gratificare l'atleta e rendere evidenti i risultati. Se questo rappresenta il "come si fa" (nel prossimo articolo della settimana prossima analizzeremo nel dettaglio tutte e 5 le fasi del recupero), ora invece prendiamo in considerazione il "dove si fa", cioè i luoghi del recupero, che sono rappresentati dalla piscina, dalla palestra e dal campo. Io personalmente ho la possibilità di sfruttare tutti e tre gli ambienti. Come vedi non si tratta di lavorare da solo, ma di un vero e proprio team di lavoro con una differenziazione di ruoli ben precisa, ognuno dei quali ricopre un compito specifico, al fine di recuperare l'atleta nel più breve tempo possibile rispettando al tempo stesso i tempi biologici di guarigione dei tessuti!

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