Adriano Pettenon

Founder Executive

La percezione di sé mentre si perde peso

2018-10-14 16:14:33

Alcuni anni fa ho accompagnato in un percorso di coaching una donna, una manager, impegnata in un obiettivo di notevole dimagrimento.Nel bel mezzo del suo cammino, quando aveva perso solo una parte del peso in eccesso, è entrata in una fase critica determinata dalla nuova percezione di sé, del proprio aspetto, della relazione con lo spazio circostante. Una percezione distorta che le giocava brutti scherzi. Riporto una e-mail che Anna (nome di comodo) mi ha inviato e a seguire la mia risposta che presenta la mia esperienza personale di un importante dimagrimento, quasi 60 Kg.

Ciao Adriano,

volevo parlarti di un sogno che ho fatto l’altra notte e che mi ha angosciato moltissimo. Ho sognato di essere davanti allo specchio, mi guardavo ed ero irriconoscibile: gote scavate, braccia e corpo esili. Uscivo dalla stanza per non vedere, poi rientravo per rivedermi, mi piacevo ma mi angosciava quell’immagine e soprattutto non mi riconoscevo.

La sera precedente mi ero addormentata con la pancia piatta e forse per questo mi sentivo così. Mi sono svegliata di soprassalto e in ansia, con un brutto sentire.

Io sto bene se mi sento un po’ pesante, è un modo di sentire che per me risale alla notte dei tempi.

Ecco, di questo ti volevo parlare anche se non so a che pro; ho una brutta consapevolezza: la battaglia mi sa che è persa.

Un caro saluto.

Anna (nome di comodo).

Ciao mia cara Anna,

strani fenomeni presiedono alla nostra percezione della realtà, affascinanti e spaventosi allo stesso tempo.

I nostri sensi ci mettono in contatto con noi stessi e con ciò che ci circonda consentendoci di vederci, sentirci, misurarci, collocarci nello spazio, e poi emozionarci per la raffigurazione che ne deriviamo di noi stessi e del mondo circostante.

Contestualmente dobbiamo accettare che tale raffigurazione subisca distorsioni per l’elaborazione che il nostro cervello fa dei dati raccolti dai nostri sensi, filtrandoli con esperienze, ricordi, fantasie, paure, credenze, abitudini, in modo spesso inconsapevole e incontrollato.

Ti confesso che io ero consapevole di essere grasso, avvertivo il mio peso, ma stavo bene e mi sentivo in forza. Mi vedevo abbondante molto meno del vero e mi accorgevo delle mie dimensioni reali solo quando guardavo mie foto insieme ad altre persone notando l’enorme differenza; ogni volta mi stupivo, lo sapevo, ma era sempre una sorpresa.

Quando sono dimagrito ho scoperto presto quanto meglio si può stare  di come ero abituato. Mi sentivo leggero già quando ancora superavo i 100 kg. Capivo di avere un aspetto migliore e mi piaceva, le altre persone me lo dicevano e perciò era proprio vero, ero migliorato e tutto intorno a me agiva nel rendermi consapevole.

Però ogni volta che passavo davanti ad uno specchio mi fermavo come si fa quando si avverte qualcosa di strano. Quella persona allo specchio non ero io. Vedevo un tipo brutto e magro, con la pelle raggrinzita e cadente. Eppure ero ancora grassottello e tutti mi dicevano che sembravo più giovane.

Non era un sogno, ero sveglio e mi vedevo così. Allora chiedevo a mia moglie e ai miei figli: mi dicevano che ero ancora un bel po’ grasso e questo mi aiutava a migliorare la visione della mia immagine riflessa.

Col tempo queste percezioni distorte sono diminuite, ma davanti ad uno specchio mi succedeva spesso di soffermarmi a guardarmi, come se dovessi prendermi le misure per riabituarmi a me, a come sono ora.

Nel corso del dimagrimento provavo vestiti via via sempre più piccoli ed ogni volta prima di indossarli mi sembravano troppo piccoli, e sempre mi sbagliavo.  Ancora oggi mi capita di fermarmi quando, con i soliti movimenti abitudinari, sto per infilare la gamba nei pantaloni. Mi sembra impossibile poter entrare in quel piccolo buco. Poi mi rendo conto che quei pantaloni vanno bene o stanno anche loro per diventare troppo grandi.

In tutto il mio percorso di dimagrimento ero sempre ben consapevole di quello che stavo facendo, del peso raggiunto, della diminuzione di volume, delle mie misure più piccole, delle cinture che risultavano sempre più lunghe e del collo delle camicie sempre più largo. Eppure nonostante ciò la mia percezione era spesso distorta, mi sorprendevo e mi preoccupavo dell’immagine che vedevo di me.

Mi sorprendeva anche come cambiasse lo spazio tutt'attorno. Ho dovuto avvicinare il sedile dell’auto al volante, regolare gli specchietti retrovisori, la cintura di sicurezza più corta e meno tesa. Mi stupivo di riuscire a passare in spazi che mi apparivano troppo stretti, quando mi sedevo a fianco di altre persone mi sembravano cresciute perché io, diminuendo di volume, non ero più sollevato sul sedile come prima. Il divano ed il letto mi sembravano più rigidi semplicemente perché essendo ora più leggero sprofondo meno.

Tratti di strada percorsi a piedi mi sembravano più corti perché riuscivo a camminare più in fretta ed arrivavo prima, con meno affanno e senza sudare. Mi sentivo fisicamente più forte come se avessi potenziato i miei muscoli, avevo invece solo molto meno peso da portarmi dietro con un conseguente grande risparmio di energia che potevo utilizzare per fare altre cose più utili.

Ci è voluto del tempo però oggi le mie percezioni di me sono reali. Quando mi guardo in una foto con altri vedo una persona normale.

Sono pentito di essermi trascurato nel passato fino a pesare troppo, a non essere stato in forma come avrei potuto.

Avrei dovuto intraprendere prima il mio percorso di dimagrimento lungo e impegnativo. Ora sono molto contento di averlo fatto e non tornerò più indietro per nessun motivo.

Adesso è il tuo momento!