Adriano Pettenon

Founder Executive

1 novembre: Festa di Ognissanti

2018-11-01 09:25:59

La commemorazione dei defunti ci invita a pensare al fatto che noi siamo ancora vivi, a prenderne atto e a confrontarci con la morte che prima o poi arriverà. In quel momento faremo i conti con noi stessi e con tutto quello che abbiamo fatto, o non fatto ma che avremmo potuto fare . “La morte si sconta vivendo” (dalla poesia “Sono una creatura” di Giuseppe Ungaretti). Auguri di Buona Vita.

Oggi, per la religione cattolica, è la festa cristiana di Tutti i Santi, anche quelli non canonizzati, nota popolarmente come Ognissanti e poi, domani, quella di commemorazione dei defunti. Prima i defunti buoni, i santi, poi tutti gli altri, compresi quelli cattivi.

Poichè ci sentiamo sicuri che i nostri morti sono stati buoni, festeggiamo il primo novembre e il due invece no, è giornata lavorativa, anche se quest’anno, cadendo di venerdì, si presta per fare un lungo ponte.

Almeno una volta all’anno quasi tutti, o comunque moltissimi, cattolici o no, credenti o atei, non rinunciano ad andare al cimitero a visitare coloro che sono già passati dall’altra parte. In tutti si risveglia il ricordo di familiari, amici, compagni di strada e di vita che ci hanno lasciato.

Una moltitudine di persone passeggia tra le tombe ripensando ai propri cari ma anche per vedere i morti degli altri o per scoprire dove sono finiti alcuni conoscenti che da tempo non si vedono più in giro, qualcuno preceduto da voci con cattive notizie, poi più niente, ed eccoli lì.

Il mistero della vita e della morte è proprio di tutti, di chi si ritrova anche in chiesa alla S.Messa e di coloro che cercano risposte altrove, di chi crede che dei loro cari defunti sopravviva l’anima, magari accanto a Dio in Paradiso, e di chi crede che può rimere solo il ricordo, e alla lunga nemmeno quello.

Un pensiero, il breve richiamo alla memoria di frammenti della loro storia, il ripasso dei momenti felici vissuti insieme, una preghiera, sono tutte espressione dei sentimenti che ci legano alla vita e alle persone che ci hanno accompagnato lungo tratti della nostra strada. Ci mancano, non meritavano di morire, qualcuno ha sofferto troppo prima di andarsene.

Queste feste non nascono da un’esigenza dei morti, ma da un bisogno dei vivi.

La festa di Tutti i Santi ci ricorda che la santità, o comunque comportarsi bene nel tempo che ci è dato di vivere, deve essere un obiettivo di tutti, la festa dei defunti ci ricorda che comunque vada, prima o poi dobbiamo morire e rendere conto di come siamo vissuti, o nell’aldilà o di qua meritando il bel ricordo di chi ci ha conosciuto .

La morte è parte della vita terrena anche se ne segna la fine, come la linea del traguardo è parte e conclusione di una corsa. Non è il caso di pensarci spesso, ma è bene averne coscienza, aiuta a vivere con concretezza e senza troppe illusioni o velleità, ciascuno con i propri sogni ed ambizioni, ma consapevoli di che partita si sta giocando, con un tempo a disposizione che quando finisce è proprio finito, non ci sono tempi supplementari o di recupero.

Quando arriverà la fine del gioco quello sarà il tuo momento, non è presto o tardi, è il tuo, tutto tuo, solo tuo, e farai i conti con te stesso e tutto quello che hai fatto, o non fatto ma che avresti potuto fare . E’ il bello della vita: giocare il tuo gioco in prima persona mettendo in campo quello che sei lungo un percorso di avventure, esperienze, gesta, fatti, fino a quando scade il tuo tempo. Quando il gioco è appassionante è bello e finisce sempre troppo presto.

Spesso succede di partire per quel viaggio di sola andata senza neanche il tempo di fare i bagagli e salutare, senza aver detto l’ultima parola a qualcuno o al mondo, e con un lavoro ancora in sospeso.

Allora è  bene trovarsi pronti vivendo pienamente ogni momento.

“La morte si sconta vivendo”  scrive Giuseppe Ungaretti nella sua poesia “Sono una creatura”.

Quel traguardo non può proprio essere la fine di tutto. Per chi crede che la corsa continui, cambierà solo il “paesaggio”.

Auguri di Buona Vita.