Una frase da ripetere spesso: “Non c’è problema”

“Non c’è problema”: dovremmo ripetere spesso a noi stessi questa frase, come se fosse un mantra, prima in silenzio, poi ad alta voce, anche rivolgendoci ad un eventuale interlocutore. Ripeterla ogni volte che ci troviamo di fronte ad una novità, un imprevisto, un compito diverso dal solito e più impegnativo di altri. O anche una qualunque seccatura.

Perché questa frase è magica? Perché ha il potere di farci ringiovanire?

“Non c’è problema” è un’affermazione che funziona come antidoto al pessimismo e alla drammatizzazione degli eventi. Questa frase è capace di ridurre le preoccupazioni, rassicura perché ricorda a noi stessi di avere a disposizione le risorse per affrontare qualsiasi cosa, anche la più difficile. Di fronte ad un attacco o un contrattempo, in famiglia, al lavoro, con gli amici e conoscenti, c’è chi- magari senza rendersene conto- tende a reagire sempre nello stesso modo: suonando l’allarme.

Per intenderci, sono quelli che entrano nella stanza e dicono, concitatamente: “Abbiamo un problema”. La questione da risolvere viene subito percepita come un fastidio o una noia, e si comincia ad accampare scuse oppure rifiuti, diventando lamentosi e negativi.

In psicologia si parla di “risposte stereotipate”, cioè di comportamenti rigidi che si ripetono nei loro tratti fondamentali e che ruotano intorno ad una visione cristallizzata della realtà esterna, oltre che di noi stessi.

Dirsi “non c’è problema” più volte al giorno significa cominciare a vedere certi “ostacoli” come occasioni di crescita e di cambiamento. E soprattutto ci libera da una convinzione “invecchiante”, quella secondo la quale la vita debba essere perfetta e prevedibile, senza imprevisti né ipotetici disagi. “Non c’è problema” significa che di fronte alla vita siamo disposti anche a sperimentare, a metterci alla prova, ad elaborare soluzioni originali.