Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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Solastalgia: qual'è il significato di un Male dei nostri Tempi

2020-02-21 14:10:20

C’è un termine che riassume in sé la sensazione di ansia e frustrazione che molti dicono di provare a causa dei cambiamenti climatici in atto. La solastalgia è un disagio psicologico, una sorta di nostalgia che si prova quando ci si accorge che l’ambiente intorno sta cambiando in peggio.

Il neologismo è stato coniato nel 2003 dal filosofo australiano Glenn Albrecht, che insegna presso l’Università di Newcastle in Australia.


Dal punto di vista letterale, la parola “solastalgia” nasce dalla combinazione tra la parola latina “solacium” (conforto) e la parola greca “algia” (dolore). La solastalgia è un malessere legato all’impatto che l’uomo ha sull’ambiente circostante. Consiste nel “sentire sulla pelle” la sofferenza di un Pianeta che sta morendo giorno dopo giorno.


Alluvioni, ondate di caldo, piogge torrenziali, influiscono direttamente sul nostro stato d’animo, intensificando ansia e stress, emozioni negative che potrebbero anche degenerare in rabbia e depressione.


Per rendere più facile ed immediata la comprensione del termine, Albrecht definisce la solastalgia come: “quel tipo di nostalgia di casa o malinconia che provi quando sei a casa, e il tuo ambiente familiare sta cambiando intorno a te in modi che ritieni profondamente negativi”.


Dice ancora il filosofo Albrecht: “Gli aborigeni australiani, i Navajo e qualsiasi popolazione indigena hanno provato questo senso di dolore e disorientamento dopo essere stati sfollati dalla loro terra”.


Gli effetti della Solastalgia


Le persone solitamente più colpite da questo stato d’animo sono quelle più sensibili, come gli anziani e i bambini. Ma anche i giovani ultimamente iniziano ad esprimere preoccupazione ed ansia per le sorti del Pianeta. Gli effetti possono essere più acuti o meno, e vanno dall’aggressività, debolezza, dolore, alienazione fino ai disturbi del sonno, attacchi di panico, pulsioni suicide nei casi più gravi e patologici.


Ma siamo ancora in tempo ad invertire la rotta, ciascuno nel proprio microcosmo. Il pessimismo non è certo la spinta migliore per cambiare le cose. Quindi- come appunto dice Albrecht- bisogna essere ottimisti per poter invertire la spinta e dare ancora una possibilità di salvezza al Pianeta sul quale viviamo.