Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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Legno Vivo- Xylella oltre il batterio: un documentario per capire quello che sta accadendo in Puglia

2020-04-24 15:03:46

Puglia e Xylella, quanto se ne parla oggi? Pochissimo e senza chiarezza. In un momento storico come questo, in cui dobbiamo osservare la quarantena e osservare le restrizioni previste dal Governo per superare l’emergenza sanitaria da Covid-19, in alcune zone della Puglia si vive questa situazione.

Da Lecce a Bari, la legge impone trattamenti con neonicotinoidi e piretroidi, sostanze tossiche addirittura vietate in altri Paesi europei perché ritenute tossiche per gli esseri umani e l’intero ecosistema.


E’ inoltre prevista una deroga alle limitazioni imposte dal lockdown per chi esce ad abbattere gli ulivi, anche quelli secolari, colpiti dalla Xylella.


Nella zona di Brindisi e Taranto continuano gli abbattimenti, con procedure e modalità alquanto selvagge e prive di ogni criterio. Diversi proprietari di terreni hanno denunciato casi in cui è stato buttato acido all’interno del tronco per decretare la morte della pianta.


Le segnalazioni che arrivano da alcuni agricoltori pugliesi sono sconcertanti. Sempre più spesso, nei terreni in cui sono presenti ulivi, si presentano persone che dicono di appartenere all’Arif e di dover procedere al taglio degli alberi. Ma quello che succede è inquietante: sempre più contadini testimoniano che, invece di eradicare l’albero, viene immesso dell’acido nel ceppo per far seccare l’intera pianta.


L’emergenza Xylella, che in Puglia è cominciata nel 2013, ormai viene gestita senza alcun controllo e rispetto dei protocolli imposti dall’osservatorio fitosanitario.

Olivicoltori e agricoltori pugliesi scendono in campo guidati dal sindacato Cub Confederazione Unitaria di Base e lanciano proposte concrete per salvare gli ulivi pugliesi e sollecitare la riflessione sull’utilizzo di trattamenti tossici in agricoltura.


Noi come sindacato riprenderemo quanto prima la mobilitazione per la fine di tutta questa cosiddetta emergenza xylella una mobilitazione per chiedere politiche di sostegno vero all’agricoltura che consentano un vero recupero degli oliveti secolari, una bonifica e il ripristino della fertilità dei suoli e della biodiversità”, spiega il rappresentante del sindacato, Angelo Cardone.


Secondo la maggior parte degli agricoltori, anche gli ulivi seccati a causa della Xylella possono essere salvati e recuperati. Come? “Servono buone pratiche e bravi potatori, ma la possibilità di tutelare il nostro incredibile patrimonio arboreo è concreta, se ci fosse la volontà e le conoscenze”, dice Ivano Gioffreda, agricoltore del Salento. E si riferisce a “tutte quelle conoscenze che i nostri avi hanno tramandato e sperimentato sul campo”.


Chiaramente qui la posta in gioco è molto alta, ecco perché c’è una grande mobilitazione intorno a questa emergenza ambientale. Riesce a spiegarlo bene Ivano: “Qui non è solo questione di riportare gli ulivi a produrre. Qui in gioco c’è molto di più: è l’identità di un popolo che si vuole distruggere, calpestando i suoi diritti e la sua storia”.


Per capire bene quello che sta succedendo in Puglia, non perdetevi domani la premiere su Youtube del documentario intitolato “Legno Vivo – Xylella, oltre il batterio”, domani 25 Aprile alle ore 19.


Gli autori del documentario saranno presenti in chat per rispondere a domande o commenti.